SAFETY
primo piano
30
Marzo 2018
Automazione e Strumentazione
Per il raggiungimento della
sicurezza negli
impianti di processo
(oil&gas, chimica,
energia, industria estrattiva, siderurgica,
pulp&paper, cementifici) le soluzioni tecno-
logiche si basano essenzialmente sui cosid-
detti
Sis
(Sistemi di Sicurezza Strumentati),
normalmente composti da tre sottosistemi:
sottosistema ‘Sensore’, sottosistema ‘Logic
Solver’, sottosistema ‘Elemento Finale’. Que-
sti tre componenti formano una
Sif
, una
Fun-
zione di Sicurezza Strumentata
, che porta
un processo a uno stato sicuro durante un
evento pericoloso.
La misura per la quantificazione della ridu-
zione del rischio si basa a sua volta sulla
classificazione
Sil
(Safety Integrity Level),
che prevede la progettazione, la validazione e
l’utilizzo dei SIS per il raggiungimento della
Sicurezza Funzionale secondo le norme
IEC/
EN 61508/61511
e
Ansi/ISA-84.00.01
per il
Nord America.
La norma IEC 61508 tratta la gestione della
sicurezza dei sistemi elettrici, elettronici ed
elettronici programmabili per tutta la loro
vita utile, dalla progettazione alla messa fuori
servizio ed associa i principi di sicurezza alla
gestione dei sistemi e l’ingegnerizzazione
della sicurezza al loro sviluppo.
Alla base vi è il principio che gli obiettivi di sicu-
rezza devono essere impostati in fase di pianifi-
cazione della sicurezza e in base alla valutazione
dei rischi, in modo tale che l’esecuzione rigorosa
delle attività di gestione e dei processi permetta
di raggiungere gli obiettivi indicati.
Dal punto di vista operativo si pone spesso la
scelta se utilizzare
dispositivi certificati
o di
affidabilità provata in campo (‘proven in use’)
nei rispettivi Sis. Il vantaggio fondamentale
nell’impiego di dispositivi certificati è la sem-
plicità di accesso ai dati di failure rate (rateo
di guasto) raccolti da un ente terzo. Gli opera-
tori possono comunque scegliere di installare
componenti non certificati, riferiti come ‘pro-
ven in use’ o ‘idonei Sil’ nei propri Sis.
Molte linee guida e standard industriali rac-
comandano inoltre che il Sis sia separato dai
software BPCS (Business Planning and Con-
trol System). L’errore umano è la ragione più
comune per cui SIS e BPCS restino indipen-
denti. La separazione tra SIS e
BPCS
assicura
che le
SRS
(Safety Requirements Specifica-
tion, specifiche di richiesta di sicurezza) siano
sottoposte a verifica prima di effettuare varia-
zioni e che tutti i potenziali pericoli causati dai
cambiamenti proposti siano identificati prima
di essere implementati.
Armando Martin
Jacopo Di Blasio
Gli incidenti dovuti a intossicazioni, esplosioni, incendi e fuoriuscite di materiali tossici hanno
determinato, negli ultimi decenni, decine di migliaia di vittime in tutto il mondo, senza contare
i danni recati all’ambiente. Attraverso la conoscenza e la corretta applicazione dei principi
di sicurezza negli impianti industriali di processo è possibile prevenire gran parte dei rischi.
UNA TAVOLA ROTONDA SULLA ‘SAFETY’ PER PRODUZIONE A LOTTI E CONTINUA
La sicurezza nell’industria
di processo e batch
Il miglioramento della tecnologia
diagnostica integrata nei dispositivi
ha ridotto il rateo di guasti pericolosi
nell’industria di processo
@armando_martin
@Jacopo_DiBlasio