Automazione_Strumentazione_2_2014 - page 80

Marzo 2014
Automazione e Strumentazione
BUILDING AUTOMATION
tecnica
80
di tipo “statico mensile”
[3]
. Tale metodo
prevede la stesura di un bilancio termico
mensile del sistema edificio-impianto in
base agli apporti termici e alle dispersioni
che si verificano mediamente nel mese.
Da questo bilancio viene poi ricavato il
fabbisogno energetico mensile. Ciò signi-
fica che tutte le variabili ambientali sono
valutate in modo “medio mensile”, ossia
una sola temperatura esterna per tutto il
mese, una sola temperatura interna, un
solo valore di irraggiamento medio, un
solo livello di ventilazione, di apporti
interni e così via. Tale approssimazione,
già di per sé piuttosto pesante, conduce
ad errori rilevantissimi soprattutto nel
periodo estivo. Infatti d’estate, nei climi
temperati, la temperatura esterna oscilla
intorno a quella di comfort interno. Se
viene effettuata una media mensile risulta
dunque che il
ǻ
T interno-esterno è prati-
camente nullo e quindi sono nulli anche i
fabbisogni termici di trasmissione e venti-
lazione. Per esempio, assumendo la tem-
peratura interna di comfort pari a 27 °C,
la temperatura esterna del mese di agosto
può salire a 33 °C di giorno e scendere a
21 °C di notte. La media tra le due tem-
perature è proprio 27 °C, quindi in base
ai calcoli normativi, nel mese di agosto
il nostro edificio avrebbe un fabbisogno
energetico nullo per ciò che concerne tra-
smissione e ventilazione. Nella realtà l’e-
dificio in questione, essendo climatizzato
prevalentemente durante il giorno, dovrà
gestire i flussi termici di ventilazione
relativi alla temperatura esterna di 33 °C
ed il fabbisogno energetico risultante sarà
tutt’altro che nullo. Inoltre l’approccio di
tipo statico mensile non considera neppure
i transitori termici e l’effetto dello sfasa-
mento dell’onda termica dovuto all’accu-
mulo di calore nelle strutture.
Altra limitazione normativa, anch’essa
legata alle norme Uni TS 11300, è l’as-
senza di una valutazione riguardante l’e-
nergia dei trattamenti di umidificazione/
deumidificazione dell’aria. La norma tra-
scura cioè i carichi latenti. Tale approssi-
mazione si può considerare accettabile nel
periodo invernale, ma non lo è affatto nel
periodo estivo, quando una percentuale
considerevole del fabbisogno energetico
è dovuto alla deumidificazione (ed even-
tuale post-riscaldamento) dell’aria. Nella
υ
tabella 2
sono riassunte le principali
limitazioni succitate.
Riguardo agli strumenti di calcolo, la
normativa impone di utilizzare esclusi-
vamente software certificati dal Comi-
tato Termotecnico Italiano. Attualmente
i software certificati per le norme UNI
TS 11300 -1,-2,-4 sono riportati nella
υ
tabella 3
[5]
.
In conclusione, si può affermare che
la
certificazione energetica in generale
non rappresenta la descrizione energe-
tica reale di un edificio
. Tale strumento
non deve quindi essere utilizzato nei casi
in cui la finalità dell’analisi è di descrivere
con esattezza il comportamento energetico
di un edificio, specialmente per l’edilizia
non residenziale.
Audit energetico
Il termine audit deriva dalla parola latina
audire, ossia ascoltare. Si distingue quindi
dai procedimenti di certificazione per-
ché è un vero e proprio ascolto energe-
tico dell’edificio, finalizzato ad una dia-
gnosi. Per fare un paragone medico, la
conoscenza che si ha di un edificio dopo
un audit, rispetto a quella che si ha dopo
una certificazione energetica, è pari alla
conoscenza che ha un bravo psicologo del
proprio paziente dopo una lunga analisi
rispetto a quella che avrebbe dopo un sem-
plice test della personalità.
Non esistono ad oggi metodologie stan-
dardizzate per l’esecuzione di un audit, ma
la procedura tipica non si discosta concet-
tualmente molto da quella della certifica-
zione: viene sempre realizzato un modello
energetico dell’edificio. Questa volta
però i dati di input devono essere il più
Tabella 2 - Limiti del procedimento di calcolo della
prestazione energetica ed effetti sull’accuratezza
dei risultati
Tabella 3 - Elenco dei software attualmente
abilitati dal CTI per i calcoli relativi alla
certificazione energetica
(Norme UNI TS 11300 -1 -2 -4)
1...,70,71,72,73,74,75,76,77,78,79 81,82,83,84,85,86,87,88,89,90,...102
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