ASSET MANAGEMENT
approfondimenti
Automazione e Strumentazione
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Marzo 2014
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Inoltre, in un clima di minore concorrenza e mar-
gini di profitto più alti, il problema della determi-
nazione dei costi industriali era meno incalzante.
Oggi invece l’azienda produttiva gioca su questo
terreno una grossa fetta della propria competiti-
vità. L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni si
è dunque sviluppata su basi diverse.
I Mes stanno prendendo sempre più le distanze
dai sistemi Scada, adottando piattaforme costitu-
ite tipicamente da database relazionale e innova-
tivi motori a regole che consentono da un lato la
modellizzazione dell’impianto secondo lo
stan-
dard Isa S95
, dall’altro un approccio di sviluppo
completamente nuovo che separa le logiche di
esercizio dell’impianto dal software di controllo.
Dal punto di vista dell’impresa non è solo l’inte-
roperabilità con Scada e Erp a fare dei Mes uno
strumento informativo strategico.
Il dato di fondo è che la forte pressione della con-
correnza costringe sempre più le aziende ad adot-
tare una SCM (Supply Chain Management) fles-
sibile e integrata con applicazioni più complesse
di tipo EDI (Electronic Data Interchange), XML
(Extended Markup Language), PDM (Product
Data Management) in modo da reagire adegua-
tamente alle esigenze del mercato e ottimizzare la
gestione di tutti i processi aziendali, contabilità e
risorse umane incluse.
Il presupposto per fare fronte a queste esigenze è
l’interazione di tutti i livelli IT, compresi quelli
ad alto tasso di specializzazione. In questo sce-
nario i sistemi Mes seguono in tempo reale l’e-
volversi delle attività di produzione fornendo
al livello gestionale (management, responsabili
di impianto e sistemi Erp) i dati necessari per il
calcolo e la preventivazione dei costi (per com-
messa, lotto o articolo).
PLM nella gestione di impianto
In termini di gestione di impianto anche i sistemi
PLM occupano un ruolo centrale, ancorché diffe-
renziato a seconda del contesto produttivo. Nelle
produzioni manifatturiere, il concetto di PLM si
riferisce ai beni fisici realizzati in sistemi pro-
duttivi predisposti ad hoc, distribuiti lungo reti di
vendita e smaltiti o recuperati attraverso altre reti.
Nell’Engineering&Contracting, il PLM si riferi-
sce agli impianti progettati e realizzati in cantieri
appositamente dimensionati. Nell’ambito dei ser-
vizi di impresa, il PLM riguarda il servizio ero-
gato attraverso apposite infrastrutture.
Sul mercato sono dunque presenti molteplici
ambienti e
definizioni di PLM
, anche in base
alle scelte di marketing dei vendor IT.
In quest’ottica il PLM può essere a seconda dei
casi una componente tecnologica interoperabile,
un modulo software a sé stante, un pacchetto
aggiuntivo compreso in una suite di ingegneria,
un sistema di gestione digitale delle informazioni.
Le informazioni e i flussi che riguardano le piat-
taforme PLM vanno dai requisiti di prodotto pro-
venienti dal marketing, alle specifiche tecniche
di prodotto, alle istruzioni di test e pre-serie, alle
indicazioni per il sistema produttivo, ai dati pro-
venienti dalla produzione day-by-day, alla rac-
colta delle informazioni dai servizi post-vendita,
customer care e CRM.
La tendenza cui stiamo assistendo negli ultimi
anni vede i maggiori player nel campo dei sof-
tware gestionali predi-
sporre
l’apertura e l’inte-
grazione dei propri pro-
dotti
con i sistemi dell’in-
gegneria industriale, ricor-
rendo soprattutto all’ausi-
lio delle tecnologie web-
based. In questo scenario i
fornitori di ERP ricorrono
sia a sforzi di innovazione
e sviluppo, sia all’acquisi-
zione di competenze spe-
cializzate nelle tecnologie
di integrazione.
La connettività di campo
come strumento di gestione
La moderna strumentazione è spesso in grado di
offrire connettività aperta per un’ampia gamma di
dispositivi, protocolli e interfacce utilizzate nelle
applicazioni di test, analisi e misura più comuni.
Lo scopo è quello di remotare dati, velocizzare
l’integrazione dei sistemi e il time-to-market.
Questi obiettivi vengono perseguiti attraverso
l’adozione di standard fieldbus, seriali, wireless,
ottici di tipo principalmente hardware, software,
elettrico.
Si parla infatti di IFD (
Intelligent Field Device
)
o SD (Smart Device), ovvero dispositivi di
campo intelligenti la cui introduzione sul mercato
risale alla metà degli anni ‘80. Alcune delle inter-
facce più diffuso a bordo di sensori e strumenta-
zione sono gli standard GPIB (IEEE 488), Seriale
(RS232, RS485), Ethernet/LAN, USB, IEEE
1394, Wireless (Bluetooth, Wi-Fi, IEEE 802.11),
RFid, IrDA), fieldbus (Profibus, Asi, Fieldbus
Foundation, FDT/DTM, Hart, DeviceNet ecc.) ed
Ethernet industriale (Ethernet/IP, Ethercat, Profi-
net ecc.).
Negli ultimi anni ha assunto un ruolo impor-
tante la tecnologia di comunicazione FDT (
Field
Device Tool
). Si tratta di una tecnologia che con-
sente agli utenti finali di integrare tutte le appa-
recchiature da campo presenti nel sistema in un
unico ambiente di sequenze operative, manu-