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Efficiency & Environment - Ottobre 2017

Recupero e smaltimento dei materiali esausti

riguarda il carbon footprint, la misura che esprime in CO

2

equivalente il totale delle emissioni di gas a effetto serra as-

sociate a un prodotto, un’organizzazione o un servizio, il re-

cupero degli oli minerali esausti ha ridotto di quasi 35 mila

tonnellate di CO

2

, corrispondenti a circa 10 mila automobili

che percorrono 20 mila km in un anno. Inoltre ha registrato

un risparmio di 426,7 m

3

di acqua, equivalenti al contenuto di

170 piscine olimpioniche. Anche per quanto riguarda gli oli

vegetali e animali il nostro Paese sta ottenendo buoni risul-

tati. In base alle analisi del Consorzio Obbligatorio Nazionale

di raccolta e il trattamento degli Oli e dei Grassi Vegetali e

Animali Esausti (Conoe), nel 2016 sono state raccolte e recu-

perate oltre 65 mila tonnellate di oli vegetali esausti (nel 2012

erano solo 15 mila) che provengono dalle attività

professionali, in particolar modo da ristoranti, ma

anche da friggitorie, bar e stabilimenti industriali

alimentari. Per capire l’efficacia del sistema Conoe

bastano, infine, pochi altri numeri: nel 2015, l’85%

degli oli recuperati è stato avviato alla produzione

di biodiesel, il 5% di lubrificanti, il 10% per altri usi.

La seconda vita dell’inchiostro

Cartucce e toner esausti rientrano nella catego-

ria dei rifiuti speciali da smaltire secondo la nor-

mativa vigente (D.Lgs 152/06). Con un altissimo

impatto ambientale (per produrre una cartuccia

nuova servono 4,5 litri di petrolio) essi fanno par-

te di quelle categorie di prodotti che possono, e

dovrebbero, essere utilizzati anche nella loro for-

ma ‘rigenerata’.

La riduzione sull’impatto ambientale sarebbe

notevole anche solo considerando il fatto che

per ricostruire una cartuccia non serve petrolio.

Secondo il Rapporto Rifiuti Urbani 2015 di Ispra

(Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambien-

tale) effettuato su 845 Comuni, corrispondenti a 6.657.061

abitanti, sono state raccolte 214,9 tonnellate, di cui 20,6

tonnellate di cartucce e toner classificate come rifiuti pe-

ricolosi pari a circa il 10% del totale e 194,3 tonnellate di

cartucce e toner classificate come rifiuti non pericolosi

(90% del totale). Le aziende che effettuano rigenerazione di

tando la qualità dell’olio rigenerato a coincidere

con quella del lubrificante ex greggio. L’Italia è,

infatti, il secondo Paese in Europa per quantità

di olii esausti rigenerati, mentre nella maggior

parte degli altri stati si propende per il recupero

energetico. Un risultato, questo, dovuto princi-

palmente al lavoro del Consorzio Obbligatorio

degli Oli Usati (Coou).

Nel 2015, ad esempio, sono state immesse al

consumo circa 386 mila tonnellate di oli lubri-

ficanti e il sistema consortile ne ha recuperato

circa il 44%, ovvero, quasi il totale del potenzia-

le raccoglibile. Il dato più significativo dell’ec-

cellenza italiana è, tuttavia, la quantità di olio

esausto lavorato: sempre nel 2015 il 99,7% è

stato avviato a rigenerazione, mentre solo il

restante 0,3% è stato eliminato per termodi-

struzione in quanto non recuperabile secondo

i termini previsti dalla normativa vigente. Sem-

pre nel 2015, il Coou segnala che per quanto

Confronto tra olio usato prodotti e raccolto in Italia 1985-2015

Andamento della raccolta di pile e accumulatori portatili rispetto all’immesso al con-

sumo 2012-2015