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Efficiency & Environment - Marzo 2018

Attualità

att lit

Antonello Guzzetti

6 semplici

consigli

Qundis suggerisce alcune modalità per diminuire i costi in bolletta:

semplici attenzioni alle norme che regolano il riscaldamento negli edifici,

spesso, ignorate

Foto tratta da www.pixabay.com

scaldare i vari ambienti. Allo stesso modo, è auspicabile aprire le

finestre per far cambiare aria solo nelle ore più calde della gior-

nata e per un tempo non superiore ai 15 minuti.

Liberare i radiatori da ogni impedimento:

i termosifoni sono,

a volte, visti come un ostacolo alla realizzazione di un design

moderno e vengono nascosti in mille modi affinché diventino

un elemento di arredo. Nulla di male, purché il radiatore possa

svolgere a pieno il proprio lavoro. I termosifoni non vanno mai

coperti in alcun modo. In caso di necessità, mensole sopra i ca-

loriferi o specchi che li nascondono non dovrebbero mai avere

una distanza inferiore ai 30 cm.

Rispettare la propria zona climatica di appartenenza:

già nel

1993 è stata introdotta una norma sugli impianti termici degli

edifici ai fini del risparmio energetico. Da quel momento il ter-

ritorio italiano è stato suddiviso in sei zone climatiche che indi-

cassero i valori medi della temperatura e le relative disposizioni

da seguire. Milano, ad esempio, appartiene alla zona E, una fascia

più critica a livello climatico che ha, quindi, meno limitazioni di

Roma, che si trova nella fascia D o di Napoli, collocata in fascia

C. È indispensabile seguire queste disposizioni e non consumare

più di quanto sia necessario per la propria zona climatica.

Modificare il proprio comportamento abituale:

spesso è l’utente

stesso la causa del proprio male. Aprire le finestre a qualsiasi ora

del giorno, asciugare i panni sul termosifone, non avere idea dei

propri consumi medi mensili sembrano piccolezze, e invece te-

nere un comportamento più responsabile e attento agli sprechi

può generare da sé un risparmio sul conteggio finale dei costi

di riscaldamento pari al 20%. Ovviamente negli edifici di nuova

costruzione, il comportamento dell’utente ha un maggiore ef-

fetto sul consumo energetico che in edifici di costruzione meno

recente, poiché la coibentazione e gli impianti di riscaldamento

sono molto più efficaci.

Qundis -

www.qundis.it

S

ono sempre di più gli utenti che lamen-

tano di spendere troppo per i propri si-

stemi di risaldamento. Per tale ragione,

Qundis, player nel settore dei misuratori

e dei sistemi per la contabilizzazione del

calore, ha deciso di dispensare alcuni suggerimen-

ti per far sì che diminuiscano i costi in bolletta e,

allo stesso tempo, far sì che si ponga attenzione

alle norme che regolano il riscaldamento negli

edifici che, spesso, vengono ignorate.

Installare dei dispositivi di contabilizzazione:

com’è possibile gestire al meglio qualcosa di cui

non si ha precisa misura? Spesso manca la con-

sapevolezza di come viene effettivamente utiliz-

zata l’energia consumata. Viene da sé che quindi,

mancando le informazioni, risulta impossibile im-

plementare delle strategie adeguate di risparmio

energetico, per questo è essenziale, e ormai obbli-

gatorio, installare dei dispositivi di contabilizzazio-

ne del calore.

Monitorare costantemente i propri consumi:

questa è la prima operazione che permette di

ottimizzare i consumi stessi. Il monitoraggio

è fondamentale in tal senso e interventi di au-

tomazione e monitoraggio degli impianti, che

permettano di misurare, controllare e analizzare

l’utilizzo dell’energia, offrono risultati concre-

ti misurabili nel tempo. Il solo monitoraggio di

tutti i propri consumi insieme alla tempestiva

informazione del consumatore fa diminuire il

consumo di calore fino al 30%.

Sfruttare la luce del sole:

sembra banale ma è es-

senziale durante il giorno far entrare la luce del

sole in casa, in modo da sfruttarne il calore per