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Efficiency & Environment - Marzo 2016

escrementi al suolo. La svolta si è avuta circa diecimila anni fa

quando qualche comunità di questi raccoglitori-cacciatori ha

scoperto che alcuni vegetali potevano essere coltivati e che

alcuni animali potevano essere allevati. I nostri predecessori

diventati coltivatori-allevatori hanno cominciato a modificare

l’ambiente circostante estraendo pietre per costruire rifugi più

duratori delle caverne. La scoperta che alcune pietre col fuo-

co potevano essere trasformate in metalli adatti per rendere il

suolo più coltivabile e per uccidere gli animali ha provocato

i primi fenomeni di inquinamento con i fumi; l’allevamento

intensivo ha fatto sì che gli escrementi degli animali fossero

‘troppi’ rispetto alla capacità di assimilazione da parte del suo-

lo e nel vocabolario sono entrate nuove parole come inquina-

mento e rifiuti.

Dal rifiuto inquinante a rifiuto riciclabile

Qualcunoha scopertoche alcuni rifiuti potevanoessere riutilizzati

e trasformati in altri prodotti utili e questo ha anche dato vita

ad attività industriali e commerciali. A guardare meglio queste

attività di riciclo dei rifiuti, è facile constatare che la quantità di

prodotti utili recuperati è sempre inferiore e la qualità peggiore

rispetto a quelle dei rifiuti trattati. L’economista americano

Nicholas Georgescu-Roegen (1906-1994) nel libro ‘The entropy

law and the economic process’ (1971) assimilò questo degrado

della materia in ogni operazione di riciclo con quanto avviene

per l’energia con il secondo principio della termodinamica. Quasi

contemporaneamente il biologo americano Barry Commoner

(1917-2012), nel libro ‘The closing circle’ (1972, Garzanti) spiegò

che si sarebbe potuto diminuire l’inquinamento e migliorare il

E

conomia circolare è un neologismo

relativamente recente usato, prin-

cipalmente, per indicare le iniziati-

ve relative al riciclo dei materiali di

scarto e dei rifiuti. Una definizio-

ne e analisi ‘ufficiale’ è stata pubblicata come

‘Pacchetto sull’economia circolare: domande

e risposte’ a cura della Commissione Europea

(http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-

15-6204_it.htm). La tesi è che ogni materiale

usato può tornare a nuova vita con soluzioni

tecnico-scientifiche incoraggiate e sostenute

da adatti provvedimenti legislativi, economici

e fiscali. Si tratta, cioè, di imitare, nelle attività

economiche, i cicli della natura nella quale non

esistono rifiuti perché le scorie della vita vegeta-

le e animale diventano materie prime per altre

forme di vita, grazie agli organismi decompo-

sitori che li trasformano in sostanze utili per i

nutrimenti di altri vegetali e poi animali, e così

via. Tutto questo, pur con continui mutamenti,

è andato avanti per milioni di anni fino a quan-

do è comparso un animale speciale della specie

Homo sapiens; a lungo le modificazioni della

natura da lui apportate sono state modeste e i

nostri predecessori si sono comportati a lungo

più o meno come organismi animali, nutrendo-

si di frutti, bacche e piante e della carne di ani-

mali catturati con la caccia, restituendo i propri

Economia Circolare

I cicli della natura

e quelli delle merci

Giorgio Nebbia

Imitare i cicli della natura dove non esistono rifiuti perché

le scorie della vita vegetale e animale diventano materie prime

per altre forme di vita: è quanto si propone l’economia circolare.

Di interesse l’applicazione di questo concetto per ridurre

la produzione di alcuni rifiuti dell’industria energetica