Table of Contents Table of Contents
Previous Page  106 / 134 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 106 / 134 Next Page
Page Background

MARZO 2018

AUTOMAZIONE OGGI 404

106

AO

TAVOLA ROTONDA

Copercini

è invece dell’opinione che tutti i settori di business

possano essere interessati dall’approccio ‘lean&digitize’ sia

nell’ambito industriale sia nei servizi. Ovviamente i benefici mag-

giori e più rapidi sono conseguibili in presenza di produzioni di

serie oppure operazioni ripetitive. Notevoli vantaggi operativi

possono essere raggiunti nei settori soggetti a normative cogenti

che necessariamente richiedono una gestione accurata dei dati in

termini sia di raccolta sia di analisi e valutazione.

Qualche esperienza

Bonfiglioli

racconta che Bonfiglioli Consulting ha in campo varie

‘sperimentazioni’, tra cui un progetto pilota di Industria 4.0 in

Baltur, azienda storica del ferrarese dal respiro internazionale.

Ogni giorno Baltur produce una media di 160 bruciatori, ciascuno

dei quali è composto in media da 300 componenti, che vuol dire

ben 48 mila componenti da prelevare, assemblare e da tenere

sotto controllo ogni giorno. Il progetto pilota si è focalizzato sul

processo di asservimento linea, ossia su quelle operazioni che i

magazzinieri compiono ogni ora, per disporre sui carrelli tutti i

componenti per assemblare i bruciatori. Questi vengono portati

in apposite aree che si trovano in prossimità delle linee di assem-

blaggio. Obiettivo è di avere sulla linea solo i componenti giusti

al momento giusto. Il magazziniere fino a ora prelevava i compo-

nenti utilizzando un sistema misto, composto da carta e lettore

barcode. Il progetto di digitalizzazione della linea, denominato

SmartKart, prevede l’inserimento a bordo di specifici carrelli di un

tablet interfacciato in tempo reale al gestionale aziendale. In tal

modo, quando l’operatore di magazzino, denominato ‘kittatore’,

prepara i componenti della distinta base di assemblaggio del bru-

ciatore, oltre alla verifica visiva e a quella con bar code, ha con il

tablet la possibilità di vedere immagini esclusive e informazioni

specifiche del componente da prelevare, da confrontare poi con

il suo terminale radio, per avere la matematica certezza di aver

prelevato quello giusto. Tutto questo sistema è poi collegato al

processo di fabbricazione in linea. Il secondo step del progetto

riguarda la creazione di una struttura informativa interna dove

ogni carrello ha un orario di partenza e un orario di arrivo (molto

simile ai tabelloni degli aeroporti o delle stazioni ferroviarie). L’a-

rea carrelli è quindi dotata di un monitor fisso dove è segnalato

quale SmartKart prelevare da portare a bordo linea, oppure quale

Smarkart è libero da utilizzare. La terza fase del progetto poi pre-

vede che anche l’operatore che assembla il componente avrà a

bordo della sua postazione di lavoro un ulteriore tablet, che gli

dirà esattamente il codice componente da prelevare e gliene mo-

strerà un’immagine per garantire che sia quello giusto.

Copercini

cita che nel settore chimico Valecon ha sviluppato un

processo chiuso con processi organizzati secondo metodologia

lean con flusso che scorre in funzione di logica pull, parametri di

processo (e per alcune specifiche anche di prodotto) controllati e

gestiti in tempo reale, sistemi dedicati di interfaccia che permet-

tono automaticamente l’ottimizzazione dei parametri. Il cliente

ha ottenuto benefici di riduzione delle scorte del 30% e del lead

time del 40%. Per un’azienda nel settore meccanico hanno in-

trodotto la metodologia lean ‘end to end’, sensori di controllo in

linea con lettura valori e trasmissione segnalazione di devianze

(prevenzione) in automatico, a operatori per interventi sul pro-

cesso. L’intervento, che prevede la registrazione/archiviazione

automatica dei dati rilevati e la conseguente redazione della do-

cumentazione di processo, ha prodotto una riduzione del lead

time del 55% e delle difettosità del 70%. Infine, in ambito tran-

sazionale, i consulenti hanno supportato un’azienda cliente nel

processo di acquisizione di informazioni contrattuali e successiva

validazione al 99,9% in modo automatico, lasciando alla valida-

zione umana solo le attività necessarie di valutazione complessa

e a valore aggiunto.

Come intraprendere il cammino

di miglioramento continuo

L’ultima domanda posta è stata concernente la roadmap imple-

mentativa in azienda: non è facile per le aziende capire come in-

traprendere tale cammino di miglioramento continuo.

Secondo

Bonfiglioli

l’azienda deve in primis capire perché vuole

intraprendere questo percorso che comunque comporta sforzi e

costi da sostenere. Deve avere ben chiari i motivi che la spingono,

che possono essere diversi, per esempio una ricerca di maggiore

efficienza o l’aumento delle vendite. Una volta compreso ciò, il

primo passo è l’analisi dello stato dell’arte dei processi e della tec-

nologia dell’azienda.

Copercini

predilige la comprensione. Il programma parte sem-

pre dalla comprensione, lato management, dei principi lean e dei

benefici che il business ne può trarre. Bisogna quindi prioritizzare

le aree di intervento, frutto di una serie di valutazioni. In gene-

rale il progetto di implementazione parte con l’introduzione del

miglioramento del processo (lean) e in seguito si avvia la fase di

digitalizzazione. Indipendentemente dalla priorità riportata è op-

portuno creare sin dall’inizio un team congiunto che coinvolga

tutte le figure professionali interessate. Inoltre, il progetto (ad

alto livello) deve essere sviluppato in forma integrata favorendo

il coinvolgimento di tutti gli attori.

Secondo

Guzzetti

bisogna tenere sempre in considerazione che

a prendere le decisioni non sono le macchine, ma l’uomo, che è

sempre al centro di ogni attività. Ci sono aziende che ancora non

hanno capito cosa significhi veramente lean, perché spesso è in-

teso come miglioramento delle produzioni tralasciando le persone,

ma è esattamente il contrario. Grazie ai processi si va a migliorare

la produzione e si acquisiscono tutti i vantaggi del miglioramento

della produzione, quindi trasparenza, velocità, qualità, ma anche

beneficio economico, perché di fatto si tratta di un investimento sul

lungo periodo, non solo un costo. Questo concetto è ancora oggi

difficile da far passare, infatti spesso le aziende investono migliaia di

euro per una macchina utensile, ma sono restie a investire sulla for-

mazione e sulle persone. È il processo mentale che va cambiato. In

Oriente sono partiti negli anni ‘60 e ora sono alla terza generazione

di lean, perciò questi processi sono già consolidati. In Italia se ne

parla da meno di 20 anni, perciò ci sono aziende che ancora devono

lavorare molto in questa direzione. C’è però ancora un tessuto di pic-

cole e medie aziende che considera i processi lean non sostenibili,

mentre anche l’azienda più piccola può fare lean, dato che il concetto

di miglioramento continuo è estremamente scalabile e richiede in-

vestimenti iniziali anche piccoli. Bosch Rexroth segue le aziende che

vogliono implementare i processi lean passo dopo passo, con una

consulenza globale, facendo formazione, aiutandole a stabilire degli

obiettivi e nella parte di attuazione vera e propria attraverso gli stru-

menti hardware. L’obiettivo finale, però, è che l’azienda interiorizzi

la forma mentis del miglioramento continuo e prosegua il proprio

percorso lean in autonomia e sul lungo periodo.