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da perseguire per chi vuole vendere all’estero. I costi, ovviamente

sono importanti, ma non sono tra le conditio sine qua non.

Copercini

dice che il mercato, caratterizzato da volatilità e glo-

balizzazione, richiede prodotti rispondenti ai bisogni del cliente a

minore costo, quindi al settore produttivo è richiesta la disponibi-

lità di processi caratterizzati da costanza qualitativa ed efficienza

produttiva, per far fronte all’inasprimento della sfida concorren-

ziale legata alla qualità e al prezzo. Il conseguimento di questi

obiettivi implica un rinnovamento del modello organizzativo che

prevede l’integrazione tra i processi fisici e le tecnologie digitali,

dove la disponibilità di risorse flessibili, sia umane sia tecnologi-

che, gli ambienti di lavoro fluidi e la ricerca continua della sem-

plificazione, anche in termini di prodotto, sono fondamentali per

rispondere ai continui cambiamenti richiesti dal mercato.

Griffini

afferma invece che la competizione a livello industriale

è diventata globale e la sfida riguarda quindi produttività, costi

e flessibilità. La tecnologia e la trasformazione digitale sono fon-

damentali per ottimizzare questi parametri. La piattaforma di

automazione Melsec iQ-R di Mitsubishi Electric consente la mas-

sima integrazione a livello di controllo con CPU PLC, robot, CNC,

motion e C controller in un sistema unico, offrendo comunica-

zioni su Industrial Ethernet a 1 Gigabit verso il campo e la raccolta

dati su database IT con protocollo OPC UA protetto grazie alla

criptazione dei dati trasmessi. Tutte queste soluzioni tecniche

permettono di migliorare le prestazioni produttive, ridurre i costi

e implementare velocemente modifiche alla produzione per se-

guire le richieste e le fluttuazioni di mercato.

Per

Guzzetti

la digitalizzazione permette di raccogliere le infor-

mazioni che precedentemente erano solamente cartacee in digi-

tale, inseribili in un database e quindi processabili. Questo è un

grosso vantaggio: avendo informazioni veloci, è possibile pren-

dere delle decisioni in modo più rapido e cambiare velocemente i

processi, che è esattamente quello che chiede il mercato. Rispetto

al passato, le esigenze del mercato non sono cambiate molto:

qualità, velocità, efficienza rimangono e rimarranno sempre prio-

ritarie. Che si chiami lean, o Kaizen

nel mondo orientale, i concetti di

base sono gli stessi e vengono de-

clinati sulla produzione nello stesso

modo. Il gruppo Bosch, di cui fa

parte Rexroth, ha al suo interno 250

stabilimenti produttivi e tutti que-

sti processi sono stati sperimentati

in prima persona nel corso degli

anni. Sono partiti più di 30 anni fa

parlando di ergonomia, cioè tutto

quello che riguarda l’uomo, i modi

per farlo lavorare meglio, produrre

meglio e con qualità. L’evoluzione

ha permesso di concepire la lean

non più basata sulla singola posta-

zione, ma sulla fabbrica nella sua

interezza. La lean riguarda, infatti, tutto il processo. Non si può

parlare di lean senza includere tutta l’azienda in tutte le sue fasi.

E non solo l’azienda, ma anche il fornitore. Con questo nuovo me-

todo si esce dall’azienda e si va a includere tutto quello che c’è

prima e dopo, quindi i flussi, la logistica, aspetti che in passato

non venivano toccati.

Dopo aver approfondito l’ambito applicativo, ci siamo chiesti quali

siano i maggiori benefici che possono essere raccolti da questo

cambiamento, chiedendo che effetto produce l’implementazione

di tali processi di digitalizzazione secondo l’approccio lean.

Bonfiglioli

non ha dubbi: i benefici sono molteplici se parliamo di

integrazione verticale, cioè all’interno dell’azienda, sicuramente

l’efficienza interna, quindi una maggiore produttività sia delle

macchine sia delle persone e una riduzione degli errori e degli

scarti. Se parliamo di integrazione orizzontale, specialmente per

chi produce beni industriali, questa si traduce in una maggior

tempestività di risposta al cliente finale e in una riduzione dei

tempi di consegna. La terza opportunità è la sperimentazione

di nuovi servizi o nuovi modelli di business legati alle caratteri-

stiche di intelligenza e connettività dei prodotti finiti e alla loro

gestione e manutenzione presso il cliente. Capire le abitudini e

le modalità di utilizzo del cliente, porterà ovviamente alla nascita

di nuovi servizi. Anche in questo caso però si è ancora in ambito

di sperimentazione.

Copercini

sottolinea che il lean si è sempre focalizzato sull’ot-

timizzazione del flusso produttivo tralasciando gli aspetti di

digitalizzazione/automazione e sovente di organizzazione. Consi-

derando l’esigenza di trattare i dati in modo organizzato, si pensi

alle produzioni soggette a norme come all’automotive, e nel

contempo di anticipare le difettosità e i rischi attraverso scambi

informativi in tempo reale, è prioritario disporre di sistemi lean

digitalizzati in grado di gestire l’informazione. L’analisi congiunta

degli aspetti di flusso fisico, organizzativo e informativo permette

di considerare la globalità del processo produttivo eliminando il

rischio di informatizzare lo spreco o di creare sovraccarichi opera-

tivi per la gestione manuale dell’informazione o di automatizzare

processi privi di valore aggiunto. Pertanto si persegue l’imple-

mentazione di processi caratterizzati dall’allineamento dei pro-

getti informatici con i progetti di miglioramento/snellimento del

processo (tecnologie e risorse umane) e dall’informatizzazione del

solo valore aggiunto. I maggiori vantaggi si hanno nella gestione

dei dati in termini di validità, tempi di disponibilità (per esempio

analisi di performance), anticipo di condizioni operative anomale

o allarmi, condivisione delle informazioni e non ultimo semplifica-

zione operativa per gli operatori con conseguente miglioramento

dei livelli sia di flessibilità sia di collaborazione tra gli stessi.

Sintetizzando, i maggiori benefici sono flessibilità, velocità, pro-

duttività, integrazione interna ed esterna e sicurezza.

Secondo

Griffini

la digitalizzazione consente un collegamento

‘seamless’ (senza soluzione di continuità) tra livello OT della pro-

duzione e livello IT di fabbrica, al fine di attivare servizi come ma-

nutenzione predittiva, gemello digitale, strumenti analitici, realtà

aumentata ecc. Tutti questi servizi spesso utilizzano grandi quan-

tità di dati (Big Data), la cui archiviazione è sempre più gestita at-

traverso server basati su cloud. I benefici che le aziende possono

trarre da queste trasformazioni riguardano la minimizzazione

degli sprechi rappresentati da eccessi di scorte, tempi di attesa

e risorse sovradimensionate, in altre parole esattamente quanto

perseguito dall’approccio del lean manufacturing.

Secondo

Guzzetti

per Bosch Rexroth il miglioramento della lean è

legato alla digitalizzazione delle informazioni. La lean e l’Industria

4.0 si devono integrare. Il vantaggio attuale è che ci sono degli

strumenti che rendono più veloce il rilevamento delle informa-

zioni. Si prenda, per esempio, il kanban, il cartellino che una volta

AO

MARZO 2018

AUTOMAZIONE OGGI 404

104

TAVOLA ROTONDA

Romano Guzzetti, sales

product manager -

Assembly Technology di

Bosch Rexroth