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MARZO 2018

AUTOMAZIONE OGGI 404

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sono davvero dare grossi vantaggi per la competitività. Per sfrut-

tare al meglio attività mirate digital, quindi attività Kaizen digital,

bisogna che i processi sottostanti siano solidi ed efficaci, cosa che

si ottiene grazie al Lean Thinking. E viceversa, se così non fosse, si

potrebbe digitalizzare lo spreco, cioè rendere più veloci i processi

inefficienti. Allo stesso modo il lean può beneficiare del digital per

migliorare le performance.

Roberto Copercini

di Valecon Management Consulting

(

www.valeocon.com )

indica il lean come un processo privo di spre-

chi dove le risorse sono impegnate

a svolgere solo attività a valore

aggiunto. L’obiettivo è raggiunto

attraverso la metodologia lean fina-

lizzata allo sviluppo di processi foca-

lizzati sul ‘bisogno vero’ del cliente,

sulla ricerca della semplificazione

e sul cambiamento delle risorse

umane coinvolte. La digitalizzazione

è l’automatizzazione dei processi,

quindi, nel contesto del governo

dei processi, significa velocizzare

la gestione del dato, semplificare

l’accesso agli stessi e, se ben fatto,

rendere i processi più flessibili. La

digitalizzazione risponde in modo

puntuale all’esigenza di supportare la gestione delle informazioni

sia per l’esecuzione delle operazioni, sia per la misurazione delle

performance e la conservazione delle registrazioni. È indubbio il

grande supporto fornito dalla digitalizzazione allo sviluppo della

metodologia lean, aiutando a superare le maggiori difficoltà che

si incontrano nell’introduzione della stessa nelle aziende come il

cambiamento, la gestione dei flussi informativi e il trattamento

dei dati. È importante comunque evidenziare che il successo del

connubio può essere solo perseguito prima disegnando i processi

secondo la metodologia lean e poi digitalizzando, altrimenti il ri-

schio è di ‘velocizzare lo spreco’.

La sinergia è indubbia, ma il grande valore aggiunto che la digita-

lizzazione è in grado di fornire può essere ottenuto solo se i pro-

cessi sono già stati resi robusti in termini di efficienza ed efficacia

attraverso il disegno lean e quindi flessibili.

Alberto Griffini

di Mitsubishi Electric (

it3a.mitsubishielectric.com )

ci conferma che il Lean Manufacturing è una filosofia di origine

giapponese volta a minimizzare gli

sprechi in ambito produttivo, tipica-

mente automobilistico, riguardanti

materiali, tempi, trasporti, difetti,

eccessi di produzione e attività. I

continui miglioramenti verso la per-

fezione vengono detti Kaizen (Kai:

cambiamento e Zen: buono). Rien-

tra in questo ambito la soluzione di

guida operatore denominata Po-

kaYoke (zero difetti) di Mitsubishi

Electric, che attraverso la segnala-

zione di terminali luminosi indica in

sequenza la corretta operazione da

effettuare nei processi di assemblag-

gio manuale.

Secondo

Romano Guzzetti

di Bosch Rexroth (

www.boschrexroth.

com/it/it

) Kaizen significa ‘miglioramento continuo’ ed è il con-

cetto alla base dei processi lean. Quando si parla di lean si parla

non di macchine ma di uomini, che sono il cuore del processo,

così come nell’Industria 4.0. Quando si parla di lean, si parla di

identificare gli sprechi, come le attività di sovrapproduzione, le

attese, i trasporti inutili. In Bosch Rexroth tutto quello che met-

tiamo in campo per la lean vale anche per l’Industria 4.0 perciò

sono strettamente legati.

Ambiti di applicazione

Il secondo tema posto ai nostri interlocutori è di carattere più pra-

tico. La teoria è sempre affascinante ma le nostre imprese devono

trovare un riscontro perseguibile e fattivo. Quali sono, infatti, i prin-

cipali ambiti di applicazione dei processi lean e digital Kaizen?

Bonfiglioli

suggerisce come sia la parte manufacturing oggi proba-

bilmente l’area con maggiore attitudine alla sperimentazione. Non

c’è, infatti, ancora un modello, un

paradigma organizzativo a cui ispi-

rarsi, al contrario dell’ambito lean

dove un paradigma si è delineato

nel corso degli anni. Oggi le aziende,

partendo dalle tecnologie abilitanti,

sperimentano. La sfida è quella di

rendere permanente questo ap-

proccio, delineando uno standard.

Ci sono anche delle punte di eccel-

lenza in ambito digitalizzazione, per

esempio le vendite al dettaglio nel

canale online sono particolarmente

avanti nel tracking dei flussi. Se, in-

vece, parliamo di digitalizzazione

della produzione, probabilmente

l’automotive è il settore che si sta interrogando maggiormente.

A questa domanda

Copercini

ci conferma che gli ambiti prioritari in

termini di vantaggi conseguibili sono la produzione e la progetta-

zione, ovviamente le aree qualità, controllo e logistica ne ottengono

benefici diretti immediati. In particolare si evidenzia che detta inte-

grazione permette il superamento dei rischi legati alla validazione

del dato fondamentale nei settori soggetti a normative cogenti.

Griffini

suggerisce come in primis sia sicuramente il settore au-

tomotive, dove il sistema Toyota Production System (TPS) ha in-

trodotto la produzione snella affermandone l’efficacia. Da questo,

molti altri ambiti produttivi si sono dimostrati interessati, in partico-

lare il settore elettronico, medicale, della gomma e della logistica,

ma in generale tutto il comparto metalmeccanico e della produ-

zione di vario genere. Su questo si è innestato successivamente la

trasformazione digitale di Industry 4.0 che, grazie all’impiego della

connessione in rete di ogni dispositivo intelligente e all’uso inten-

sivo della robotica, sviluppa il concetto di fabbrica intelligente o

e-F@ctory, per usare il termine coniato da Mitsubishi Electric.

Il mercato è in continua evoluzione e per questo abbiamo chiesto

ai nostri ospiti di spiegarci quali siano le odierne e principali esi-

genze del mercato produttivo rispetto al passato.

Bonfiglioli

conferma che le esigenze sono relative a tempi, costi

e qualità. Probabilmente la qualità per il prodotto italiano è una

condizione di assoluta necessità per entrare nel mercato e conso-

lidarsi nella fascia alta. La tempestività è la seconda caratteristica

Alberto Griffini, product

manager PLC Solutions

& Scada di Mitsubishi

Electric

Roberto Copercini,

direttore di Valecon

Management Consulting

Michele Bonfiglioli,

amministratore delegato

di Bonfiglioli Consulting