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APRILE 2017

AUTOMAZIONE OGGI 397

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rivoluzione industriale tra la seconda

metà del XIX secolo fino agli inizi del

Novecento, che culminò con l’intro-

duzione dell’elettricità nelle fabbriche,

la produzione di massa e la catena di

montaggio. La terza rivoluzione indu-

striale, nell’immaginario collettivo, si

ritiene coincida con il passaggio dalla

tecnologia analogica a quella digitale

e, in termini industriali, con il passaggio

all’informatizzazione e alla comunica-

zione digitale avvenuto negli ultimi

anni del secolo scorso. Arriviamo quindi

al concetto di Industry 4.0, definito in

senso lato come l’informatizzazione

della produzione industriale. Correlato

ad altri concetti di cui si parla molto,

come la ‘fabbrica a luci spente’, la ‘fab-

brica connessa’ o persino la ‘cyber-fab-

brica’, sta a indicare più direttamente la

tendenza verso l’auto-organizzazione

delle operazioni produttive, con una

maggiore ripartizione della mole di dati

tra macchine e componenti. Nella vi-

sione di ‘Industry 4.0’, le linee di produ-

zione si riconfigurano automaticamente

al fine di ottimizzare la produttività. Na-

turalmente, alcuni aspetti sono

determinati dall’alto, e le linee

di produzione si adeguano in

maniera dinamica ai nuovi ordini

di produzione, interfacciandosi

perfettamente con la logistica e

il resto dell’azienda. Altri aspetti

sono guidati dal prodotto stesso,

in comunicazione con la linea per

determinare il percorso ottimale

all’interno del processo di produ-

zione. Ad esempio, se si verifica

un collo di bottiglia in qualche

punto del processo, il prodotto

sarà in grado di accorgersene e

di verificare la possibilità di dare

priorità ad altri processi, inviando

così istruzioni alla linea di modifi-

care l’avanzamento.

Ci vuole flessibilità

Industry 4.0 implica inoltre un

elevato grado di flessibilità del

processo di fabbricazione. Anche in

questo caso, si tratta del passo logica-

mente successivo in un processo che è

già passato dalla conversione mecca-

nica della linea da un tipo di prodotto

a un altro, alla riconfigurazione con la

pressione di un pulsante. L’idea di Indu-

stry 4.0 prevede che una singola linea

possa ospitare qual-

siasi tipo di prodotto,

senza necessità di con-

versione tra un lotto

e l’altro, ad esempio

mediante la modifica

dei profili (traiettorie)

dei robot tramite il ri-

levamento di parti o

di prodotti che si muo-

vono lungo la linea

stessa. Se tutto ciò

sembra estremamente

futuristico e ben oltre i

confini di ciò che è rea-

lizzabile oggi, in realtà

non è così, perché si

tratta semplicemente di un’estensione

del dibattito sulle comunicazioni che

ha dominato la scena della progetta-

zione dei sistemi di controllo almeno

negli ultimi due decenni. In partico-

lare, se da un lato sembra implicare la

necessità di un impianto di produzione

progettato e costruito ex-novo se-

condo il modello di Industry 4.0, nella

realtà dei fatti l’effetto sui costruttori

di macchine è molto più pratico. I due

aspetti fondamentali da considerare

sono la gestione dei dati intorno alla

macchina (in particolare la trasforma-

zione dei dati in informazioni utili) e il

flusso di informazioni tra la macchina,

il resto dell’ambiente di produzione e il

livello superiore dell’impresa. Oggi, la

quantità di dati messi

a disposizione da tutti

i componenti dell’au-

tomazione è enorme,

per questo è stato

coniato il termine Big

Data, e, grazie alla

maggiore enfasi sulle

funzionalità di rete,

tali informazioni sono

accessibili ovunque. Le

più recenti piattaforme

di comando, come

i controller Sysmac

NJ di Omron, sono in

grado di creare e inte-

grare tali informazioni,

e agire di conseguenza, a una velocità

elevata, sfruttando al meglio i dati resi

visibili dalla macchina e le informazioni

trasmesse da e verso i sistemi di livello

superiore. Poiché tutto ciò avviene a

livello hardware nei controller Omron

Sysmac, anziché nel software o nel

middleware, dove risiedono tradizional-

mente le funzioni, il sistema di controllo

è in grado di provvedere all’interazione

in tempo reale indispensabile

per linee di produzione davvero

dinamiche. Il fatto che le fun-

zionalità relative a dati, velocità,

potenza e comunicazione previ-

ste dal concetto di Industry 4.0

possano essere implementate

oggi è già di per sé una motiva-

zione più che valida per andare

avanti con le più recenti offerte

di automazione. Ma queste

stesse caratteristiche sono anche

importanti aspetti della corsa

all’incremento della misura di

efficienza totale dell’impianto

(OEE - Overall Equipment Effecti-

veness), all’ottimizzazione delle

capacità di manutenzione pre-

dittiva e alla riduzione del costo

totale di proprietà. Pertanto, non

bisogna considerare Industry 4.0

semplicemente un concetto af-

fascinante solo da un punto di

vista teorico. Scavando un po’ più in

profondità, si scopre molta sostanza

e praticità, con paradigmi di controllo

che possono essere implementati oggi

stesso e offrire vantaggi tangibili sotto

tutti gli aspetti della produzione.

Omron Electronics -

industrial.omron.it

In Industry

4.0, le linee di

produzione si

riconfigurano

automatica-

mente al fine di

ottimizzare la

produttività

Dan Rossek, marketing

manager Omron UK