APRILE 2017
AUTOMAZIONE OGGI 397
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AO
TUTORIAL
• Integrazione di cittadini e imprese nelle tecnologie digitali:
la crescita delle vendite online da parte delle imprese europee
è lenta. Negli ultimi cinque anni e aumentata di soli 3,5 punti
percentuali, raggiungendo nel 2016 il 16,7% del business. Sono
soprattutto le piccole e medie imprese a tenere bassa la crescita:
negli ultimi tre anni si è registrato un aumento di un solo punto
percentuale e il business online di queste aziende si è attestato
nel 2016 al 7,5% contro il 23% delle grandi imprese. Di contro, è
cresciuto del 13% il numero dei cittadini europei che comprano
online: nel 2016 erano il 53%. Le persone che non intendono fare
acquisti online motivano la loro scelta con il fatto che ‘non si fi-
dano della sicurezza nei pagamenti’, oppure che ‘preferiscono
evitare le complicazioni concernenti la restituzione dei prodotti
eventualmente non complaint’, o ancora ‘non hanno le compe-
tenze necessarie per praticare gli acquisti online’. Vi è poi il pro-
blema della protezione dei dati e della privacy che fa diffidare: il
35% degli utilizzatori di Internet non sa che cosa sono i cookie e
per cosa vengono utilizzati.
• Digitalizzazione dei servizi pubblici:
il 52% dei cittadini euro-
pei preferisce avere un rapporto diretto e personale con la pub-
blica amministrazione. La sfida è migliorare i servizi per rendere
attraente e praticabile l’interazione digitale fra cittadini e pubbli-
che amministrazioni. Horizon 2020, il programma quadro euro-
peo di finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, dedica molte
risorse e vede attivi molti progetti dedicati al miglioramento delle
tecnologie nei servizi pubblici. Da notare che per quanto riguarda
la digitalizzazione dei servizi pubblici, l’Italia si avvicina alla media
europea (si veda Figura 6).
Un Piano per l’Italia
È in questo contesto che si inseriscono gli interventi previsti
dall’Agenda Digitale Europea e dal Piano Strategia per la Crescita
Digitale 2014-2020 varato dal Governo italiano, che qui vedremo
in sintesi.
Obiettivo del Piano è quello di sviluppare sul territorio nazio-
nale una rete a banda ultra larga agendo sulle infrastrutture fi-
siche, piuttosto che operare scelte tecnologiche. Le tecnologie,
dall’Adsl all’LTE Advanced, evolvono in continuazione e possono
usare le infrastrutture esistenti se evolute e adeguate. La fibra
ottica è sicuramente il mezzo fisico principale sul quale puntare,
sia per le connessioni fisse, sia come supporto alle connessioni
mobili. Il Piano si propone di mettere a disposizione dell’85%
della popolazione entro il 2020 una connettività da almeno 100
Mbps, che è l’unica a poter essere definita ‘ultra fast broadband’
nell’accezione dell’Agenda Digitale. Comunque, a tutti i cittadini
dovranno essere garantiti almeno 30 Mbps in download. Gli in-
vestimenti pubblici previsti sono di 6 miliardi di euro e altrettanti
dovrebbero essere gli investimenti privati.
Data l’impossibilità di quantificare con esattezza l’ammontare
degli investimenti privati, vengono delineati diversi scenari
(Fonte Irpa, dossier
‘banda larga e reti di nuova generazione’
):
– blu sky case:
ammontare complessivo degli investimenti pari
a circa 12 miliardi di euro (50% pubblico, 50% privato): l’87%
della popolazione avrebbe una copertura a 100 Mbps, mentre
il restante 13% a 30 Mbps;
– base case:
ammontare complessivo degli investimenti pari a
circa 10 miliardi di euro (60% pubblico, 40% privato): il 70%
della popolazione avrebbe una copertura a 100 Mbps, mentre
il restante 30% a 30 Mbps;
– worst case:
ammontare complessivo degli investimenti pari
a circa 7 miliardi di euro (86% pubblico, 14% privato): il 46%
della popolazione avrebbe una copertura a 100 Mbps, mentre
il restante 64% a 30 Mbps.
Per l’attuazione del Piano e per la ripartizione degli investimenti,
il territorio italiano è stato diviso in quattro ‘cluster’, considerando
Figura 5 - Classifica dei Paesi europei considerando i dati
aggregati che caratterizzano il parametro ‘Integrazione
di cittadini e imprese nelle tecnologie digitali’
(Fonte Commissione Europea, Digital Economy & Society)
Figura 6 - Classifica dei Paesi europei considerando i dati
aggregati che caratterizzano il parametro ‘Digitalizzazione
dei servizi pubblici’
(Fonte Commissione Europea, Digital Economy & Society)