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La seconda opportunità è la gestione

‘data driven’ delle scorte: meno sprechi e

meno spazio necessario. Le decisioni sul

riassortimento sono solitamente prese

attraverso criteri basati sui dati: l’Internet

of Everything apre alla possibilità di ge-

nerare pannelli di controllo personalizza-

bili in grado di presentare KPI (indicatori

chiave di prestazione) differenti a ogni re-

sponsabile dei processi decisionali a ogni

livello. All’interno di questi pan-

nelli non viene offerta solo

una fotografia dello

stato attuale ma

anche l’oppor-

tunità di valutare

diverse opzioni

variando gli scenari

possibili, garantendo

rapidità e adattabilità ai

singoli clienti, fornitori o

mercati. Uno sviluppo di que-

sto sistema di riassortimento,

ad esempio, prevede sensori che

siano in grado di pianificare l’utilizzo just

in time dei componenti e quindi di inviare

la richiesta per codice e quantità necessa-

ria sull’arco di tempo calcolato, evitando

lo stoccaggio di materiali in eccesso.

Possiamo vederne un’applicazione nella

gestione dei prodotti refrigerati nell’indu-

stria alimentare e in quella farmaceutica.

Un sistema centralizzato può calcolare

i tempi di ritiro del campione entro un

range orario che consente la conserva-

zione integra dello stesso e avvisa con un

alert il personale deputato all’estrazione

guidandolo attraverso il lotto prescelto;

nel momento esatto del prelievo l’ufficio

del controllo qualità viene allertato e può

iniziare ad analizzare il campione in tempi

brevissimi, con un impatto minimo sulle

tempistiche e senza rischiare di danneg-

giare il prodotto.

La terza opportunità è data dall’innova-

zione nella manutenzione: la realtà au-

mentata è il nuovo libretto di istruzioni.

Il personale addetto alla manutenzione

può essere guidato grazie a simulazioni

in realtà aumentata step-by-step attra-

verso le azioni necessarie e connetten-

dosi via audio (o video) con altri colleghi

deputati alle stesse operazioni in caso di

necessità, riducendo i tempi di inattività

dei macchinari, automatizzando le ‘to-do

list’ e rendendo

il

decision

making

un

processo sup-

portato dai dati

più recenti pos-

sibili grazie ad

algoritmi depu-

tati all’analisi puntuale dei dati che arri-

vano da più fonti. Anche l’analisi ‘grafica’

dei procedimenti in atto può diventare

un’automazione direttamente generata

dallo stabilimento 4.0: i software appositi

non solo gestiscono i Big Data, ma li pos-

sono elaborare sotto forma di pannelli

di controllo, schermate e grafici pronti

all’uso. Si passa quindi da un decision

making che parte da una richiesta spot

di analisi di dati della produzione passata

(e una successiva analisi attraverso slide

o infografiche) a programmi in grado di

fornire scenari predittivi a seconda dei li-

velli di produzione in corso, o a eventuali

cambiamenti derivanti dall’inserimento

di altre variabili. Tutti i dispositivi gestiti

a batteria, poi, possono parlare via cloud

e dare informazioni sullo stato di carica e

su eventuali malfunzionamenti.

E poi ancora…

La quarta opportunità è l’innovazione

nella distribuzione: etichette parlanti e

spostamento dei carichi ‘senza mani’.

Per quanto riguarda la distribuzione,

l’IoT permette al personale di essere in

grado, attraverso dispositivi indossabili,

di ricevere informazioni in tempo reale

sulle spedizioni da preparare, sulle merci

in arrivo e sulle condizioni di sicurezza

(come ad esempio il rispetto della catena

del freddo) da osservare per ogni singolo

lotto di spedizione. I pallet provenienti

da un lotto di produzione che necessi-

tano del mantenimento di una tempe-

ratura costante, possono essere infatti

tracciati durante tutto il percorso sia per

il controllo della temperatura ambiente

sia per essere più facilmente localizzati

in magazzino attraverso etichette par-

lanti in grado di variare il loro contenuto

informativo in tempo reale. Le ‘vecchie’

etichette di carta quindi diventeranno

sempre più etichette intelligenti neutre,

in grado di adattarsi volta per volta ai

contenitori sui quali vengono applicate

e di fornire informazioni sul contenuto ai

dispositivi in dotazione al personale im-

piegato in produzione: queste etichette

portano a miglioramenti sia sul piano

della localizzazione (con sistemi GPS)

che su quello del monitoraggio di tem-

peratura, pressione ed esposizione alla

luce. Attraverso la tecnologia Rfid ogni

operatore può avere immediatamente

sul display tutte le informazioni necessa-

rie senza l’utilizzo di scanner su codici a

barre (che, oltre a consumare tempo per

la procedura di scan, possono rovinarsi

attraverso la frizione con altri materiali,

risultando illeggibili). I modelli ‘hand

free’ integrati di gestione del magazzino

permettono agli operatori di preparare

per una spedizione il materiale richiesto,

compilare le bolle di trasporto e spostare

i pallet verso le piattaforme di carico, il

tutto attraverso un unico display. Inoltre,

integrando i sensori wearable in dota-

zione ai singoli operai impiegati, si pos-

sono gestire facilmente le aree di accesso

più delicate consentendo l’apertura di

porte ‘senza mani’ ma attivate solo al

passaggio di determinati codici dotati di

clearance, oltre a risolvere le problemati-

che igieniche in ambienti a rischio con-

taminazione batterica. Quinta e ultima

opportunità secondo Decisyon è l’in-

novazione nella vendita e post vendita:

monitorare l’esperienza del cliente in ne-

gozio. Decisyon sta realizzando prototipi

che guardano anche all’applicazione per

il retail: ad esempio con telecamere che

scansionano i punti vendita inmattonelle

virtuali di 30 centimetri quadrati. “Si pensi

a un sensore davanti allo scaffale dei vini

all’interno di un supermercato” conclude

Franco Petrucci “si può ricavare il dato di

quanto tempo le persone vi transitano

davanti e di quanti secondi necessitano

per prendere la decisione di metterlo nel

carrello o meno. Tutto questo attraverso

un sistema che, nel pieno rispetto della

privacy, aggrega i dati in macroindicatori

statistici che possono portare a ordinare il

reparto frutta a seconda dei picchi di traf-

fico previsti e nelle zone a più alta densità

di passaggio”.

Decisyon -

www.decisyon.com

Qualche dato

Secondo l’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano,

l’Industry 4.0 italiana vale 1,2 miliardi di Euro. Il 66% del mercato è rap-

presentato da progetti di Industrial Internet of Things, che vale 790 milioni

di euro, seguito da Industrial Analytics (23%, 270 milioni di euro) e Cloud

Manufacturing (10%, 120 milioni di euro). Le aziende adottano soluzioni

Smart Manufacturing soprattutto per ridurre i costi e aumentare i servizi

associati ai propri prodotti. Ma devono spesso affrontare le criticità di un

parco macchine datato e la mancanza di incentivi per corsi di formazione e

per l’ammodernamento delle reti, dei sistemi informativi e dei macchinari.

La realtà aumentata è il nuovo libretto di istruzioni

AO

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OTTOBRE 2016

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