La nuova ‘rivoluzione industriale’ secondo alcuni è già iniziata, secondo altri non
ancora: vediamo cosa dicono gli ‘esperti’ e cosa le aziende…
TAVOLA ROTONDA
AO
Q
uella che stiamo vivendo è la terza o la quarta ri-
voluzione industriale? Questioni di lana caprina,
qualcuno potrà dire: nella vita pratica dei sin-
goli e nella realtà sociale ed economica quello
che conta non è la classificazione del fenomeno
quanto piuttosto la conoscenza delle sue effettive dinamiche e
dei suoi impatti su tutto il resto. È senz’altro vero. Ma è anche evi-
dente che il modo col quale valutiamo una situazione condiziona
i modi e i tempi coi quali si interviene (o non si interviene).
Ora, quasi tutti, sulla scia degli studi pubblicati nel dicembre scorso
dall’economista tedesco Klaus Schwab, l’ideatore e animatore del
Forum Economico di Davos, che ogni anno a gennaio raduna i
leader dell’economia mondiale, i capi di stato, gli intellettuali e le
ONG, assumono il modello ‘quarta rivoluzione’, secondo il quale la
prima rivoluzione industriale è quella settecentesca, legata all’in-
troduzione della macchina a vapore; la seconda è quella innescata
nel secolo successivo, dominata dall’elettricità e giunta agli albori
dell’era elettronica, dopo aver avviato i processi di produzione di
massa. Poi è arrivata la terza rivoluzione industriale, con la digita-
lizzazione delle tecnologie, la ‘lean manufacturing’ e la fabbrica
automatica integrata. Secondo Schwab, sulle fondamenta della
Terza ora si sarebbe già nel pieno della quarta rivoluzione indu-
striale, caratterizzata dai Cyber Physical Systems cioè dall’intrec-
cio stretto di nuove tecnologie che integrano e fanno dialogare
le sfere fisiche, digitali e biologiche. A rafforzare la classificazione
proposta da Schwab ha certamente contribuito l’iniziativa tedesca
che nel 2011 ha lanciato il programma Industrie 4.0, codificando il
numero 4 come simbolo della fase industriale in atto.
Qualcuno però dissente e non è uno qualsiasi. È Jeremy Rifkin,
uno dei più acuti e riconosciuti analizzatori degli scenari socio-
economici, tecnologici e produttivi; autore di fortunati best seller,
a partire da quel
Entropy
che a fine anni ‘70 delineava le nuove
prospettive dell’energia. Rifkin ritiene che la fase della digitalizza-
zione, la terza, sia appena iniziata e debba ancora mostrare pie-
Mario Gargantini, Roberto Maietti
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SETTEMBRE 2016
AUTOMAZIONE OGGI 392
Una rivoluzione…
epocale
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