SETTEMBRE 2016
AUTOMAZIONE OGGI 392
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Alberto Griffini,
product manager Advanced PLC & Scada di
Mitsubishi Electric
(it3a.mitsubishielectric.com): “Il termine Indu-
stry 4.0 viene usato in modo diffuso sul mercato da aziende di di-
versa natura e si sta trasformando in un ‘mantra’ che chiunque si
trovi a operare nel settore deve in qualche modo conoscere e trat-
tare. Purtroppo, questo proliferare
di voci ha, soprattutto nei primi
periodi, generato un po’ di confu-
sione sul reale contenuto tecnolo-
gico del nuovo paradigma. Basti
pensare, per esempio, a come esso
venga declinato in modo diverso
in base alle diverse aree territoriali
di applicazione o di appartenenza
dei produttori di componenti: se in
Europa il focus di Industry 4.0 è sui
sistemi cyber fisici, in Asia l’approc-
cio Robot Revolution Initiative (RRI)
sottolinea l’aspetto della robotizza-
zione, mentre in Nord America l’In-
dustrial Internet Consortium (IIC)
punta i riflettori sull’IoT (Internet of
Things).
Per aiutare le aziende a capire con
maggiore chiarezza i reali con-
tenuti di Industry 4.0, Mitsubishi
Electric è impegnata in un’attività
di informazione e supporto degli
operatori di mercato, sia mediante
i propri specialisti, sia attraverso
la partecipazione ad attività quali
fiere, seminari e iniziative giorna-
listiche. La novità e l’importanza
del tema stanno infatti dando un
impulso notevole alle attività di divulgazione svolte in modo si-
nergico da produttori, organizzazioni di settore e organi di infor-
mazione, con importanti risvolti anche sulla penetrazione delle
tematiche e l’adozione di soluzioni Industry 4.0-oriented. Accanto
a ciò, Industry 4.0 trova ampio spazio di approfondimento anche
nella nostra nuova Demo & Training Room, inaugurata nel mese
di giugno presso la sede di Agrate Brianza, proprio per offrire a
clienti, scuole e chiunque sia interessato un punto di vista privile-
giato su quanto Mitsubishi Electric è in grado di offrire dal punto
di vista tecnologico”.
Stefano Sivieri,
marketing & communication manager di
Phoenix Contact
(www.phoenixcontact.it)
: “Industry 4.0 è un tema
da tempo considerato da noi strategico, tanto che Roland Bent,
executive vice president per le attività di marketing e sviluppo
del gruppo Phoenix Contact, è impegnato in prima persona nel
board di ‘Industry 4.0 Platform’, l’organizzazione tedesca a soste-
gno di questo paradigma industriale. Inoltre, Phoenix Contact
vive in modo quotidiano la realtà di Industry 4.0 come utilizza-
tore; all’interno del gruppo è infatti attivo un team di circa 250
persone che si occupa di costruire le macchine e le linee di pro-
duzione destinate all’utilizzo interno. Tutti i nuovi impianti e le
nuove macchine sono progettati seguendo i dettami di Industry
4.0, cosa che ha permesso all’azienda di delineare una visione ben
definita di questo concetto e di stabilire i requisiti pratici fonda-
mentali da considerare nello sviluppo di componenti, sistemi e
soluzioni abilitanti l’idea di Industry 4.0. Ci stiamo impegnando
a trasferire queste competenze, acquisite in Germania, anche al
mercato delle PMI italiane, sia attraverso azioni dirette della no-
stra forza vendita, sia portando il nostro contributo a quelle che
sono le attività messe in atto da associazioni, enti e organizza-
zioni super partes, per esempio in occasione di fiere, convegni e
progetti informativi. Nell’ultima edizione di SPS IPC Drives Italia,
per esempio, abbiamo dedicato ampio spazio al tema sia presso
lo stand principale, sia nell’appo-
sita area ‘Know How 4.0’, dove
abbiamo portato un’applicazione
reale in grado di illustrare le capa-
cità adattive della produzione 4.0.
Cristian Randieri,
Phd, predidente
e CEO di Intellisystem Technolo-
gies
(www.intellisystem.it)
: “Negli
ultimi anni in azienda abbiamo de-
dicato diverso tempo ad analizzare
in che modo la nostra realtà possa
adattarsi alle sfide imposte dal con-
cetto di Industria 4.0. Studiando il
modello originario tedesco siamo
giunti alla conclusione che la tra-
sformazione della nostra azienda,
e più in generale delle PMI italiane, in quest’ottica sia da realiz-
zare adattando al nostro contesto le innovazioni tecnologiche e
organizzative sviluppate in altri Paesi dove la struttura industriale
è molto diversa dalla nostra. Si devono pertanto adattare i nuovi
modelli organizzativi creati in Germania, Francia e Regno Unito al
contesto italiano, prendendo da essi solo ciò che è compatibile o
comunque adattabile con la nostra struttura industriale. Questi
modelli, per esempio, sono basati su un’automazione spinta, ipo-
tizzando ingenti investimenti in ricerca, cosa purtroppo inadatti
al modello industriale italiano. Data la caratteristica dimensionale
del nostro sistema economico è necessario sviluppare unmodello
fondato sulla flessibilità nell’utilizzo delle soluzioni organizzative
già implementate altrove. E proprio qui si genera grande confu-
sione, in quanto le tecnologie nate e sviluppate per la grande di-
mensione non sono facilmente adattabili alle piccole realtà.
Grazie alle moderne tecnologie su cui si basa Industria 4.0, d’al-
tronde, è possibile unire la maggiore efficienza e produttività con
le competenze della manifattura artigiana, purché si faccia riferi-
mento alle caratteristiche tipiche del sistema industriale italiano,
caratterizzato da imprese di piccole dimensioni che basano il loro
vantaggio competitivo sulla leadership di nicchia e il capitalismo
familiare che limita le risorse finanziarie disponibili. Per ovviare a
questi limiti suggeriamo di creare reti di imprese o cluster di di-
stretto: nel primo caso le piccole imprese aggregandosi creano un
nuovo soggetto giuridico, al fine di raggiungere un certo obiet-
tivo di business, quale per esempio l’implementazione di una tec-
nologia basata sul concetto di Industria 4.0; nel secondo caso, le
medie imprese attive nei distretti industriali che rappresentano i
capo-filiera trasmettono ai piccoli fornitori le innovazioni, tra cui
l’approccio a Industria 4.0, che favorisce la piena integrazione
del capo-filiera con la catena di subfornitura, migliorando i flussi
orizzontali e verticali interni al distretto stesso. All’interno della
supply chain è inoltre possibile costituire il cosiddetto ‘rating di
Alberto Griffini
di Mitsubishi Electric
Stefano Sivieri
di Phoenix Contact
Cristian Randieri
di Intellisystem
Technologies
TAVOLA ROTONDA
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