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filiera’, che favorisce i finanziamenti a favore dei piccoli fornitori

attribuendo loro lo stesso rating dei ‘big’ locali. Occorre quindi

inventarsi catene del valore differenti, basate sulla personalizza-

zione, sull’alta gamma e sulla creatività; facendo leva sull’utilizzo

delle nuove tecnologie per rafforzare l’attuale vantaggio compe-

titivo, quello più tipico del ‘made in Italy’ artigianale di alta qua-

lità, applicata al contesto industriale.

Altro tema legato a Industria 4.0 è quello della trasformazione

‘antropologica’ dell’operaio, che prende avvio dall’educazione e

dalla ‘cultura’. Infine, non bisogna dimenticare lo sforzo in ter-

mini di ricerca e sviluppo e formazione che le piccole imprese,

come anche la nostra, devono effettuare per riuscite ad adattare

al proprio contesto le nuove tecnologie. Per poter scegliere quali

strumenti utilizzare, acquistare, modificare, implementare, oc-

corre essere continuamenti aggiornati sullo stato dell’arte della

tecnologia, il che si traduce in investimenti in ricerca e sviluppo”.

A.O.:

Nell’ambito delle tecnologie che costituiscono l’ossatura di

Industria 4.0, quali pensate possano essere quelle più facilmente

adottabili dalle aziende italiane e perché?

Sivieri:

“Caratteristiche come la flessibilità e l’adattabilità, tipiche

dei sistemi produttivi teorizzati da Industry 4.0, ben si adattano a

quello che è già uno dei tratti distintivi della produzione italiana,

ovvero la capacità di sviluppare sistemi personalizzati in base alle

esigenze dei clienti. La straordinaria capacità di assicurare una

flessibilità produttiva prima sconosciuta, con la possibilità di ge-

stire frequenti variazioni, anche importanti in termini di specifiche

progettuali o dimensionamento dei lotti, è frutto di una completa

revisione delle logiche produttive, non più basate su un controllo

centrale, ma su una collaborazione intelligente. Grazie a essa, gli

eventi imprevisti non portano né a interruzioni nella produzione,

né alla riduzione della qualità, in quanto il sistema reagisce imme-

diatamente adeguando il processo di produzione alle nuove esi-

genze. Fondamentale a questo scopo è dotarsi di una tecnica di

controllo efficace e flessibile e di una comunicazione performante

che, attraverso infrastrutture di rete pubbliche e/o private, metta

in comunicazione i sistemi meccatronici intelligenti dentro e fuori

i confini aziendali, anche a notevole distanza gli uni dagli altri.

In futuro, dunque, vi sarà una sempre maggiore integrazione sia

in senso orizzontale, all’interno della supply chain, tra fornitori e

clienti, per garantire flessibilità e velocità nella produzione, sia

in senso verticale, all’interno dei sistemi produttivi, per snellire i

processi. L’accresciuta importanza dell’infrastruttura di comuni-

cazione aumenta però il rischio connesso a fenomeni di hacking;

le aziende dovranno quindi adottare misure preventive utili a ga-

rantire un opportuno livello di cyber-security, anche a livello di

rete della fabbrica”.

Griffini:

“Per adottare un’ottica di produzione 4.0 le aziende ita-

liane devono anzitutto procedere a una digitalizzazione dell’at-

tività. Prodotti, processi e sistemi devono venire rappresentati e

gestiti in modo digitale. Ne consegue la prospettiva di un ricorso

a sistemi di comunicazione e integrazione sempre più perfor-

manti. Inoltre, con Industry 4.0 una grande quantità di dati viene

generata e condivisa in tempo reale da molti dispositivi, al fine di