SETTEMBRE 2016
AUTOMAZIONE OGGI 392
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namente tutte le sue implicazioni e
le sue potenzialità. Quelle ‘novità’
che caratterizzerebbero la quarta
rivoluzione, cioè l’interconnessione
tra i diversi domini e la creazione di
reti di ogni tipo, sono in verità già
in atto da qualche decennio e de-
vono ancora alimentare le tappe
che porteranno alla completa tra-
sformazione dello scenario produt-
tivo. Dopo si potrà parlare di quarta
rivoluzione, anche se al momento
non si può ancora dire quale volto
assumerà. Si può tuttavia iniziare a
delinearne i contorni osservando
meglio quello che sta accadendo
oggi, cioè guardando meglio dove si sta dirigendo la terza rivolu-
zione. Rifkin propone (lo aveva fatto esplicitamente poco prima
del Forum di Davos su
The Huffington Post
) “un modo migliore di
interpretare la nostra era” e invita a puntare l’obiettivo sulla con-
vergenza di tre ambiti: la comunicazione, l’energia e i trasporti;
tutti e tre sono soggetti al processo di digitalizzazione e insieme
stanno dando vita a un supersistema nel quale confluiscono l’In-
ternet della comunicazione digitalizzata, l’Internet dell’energia e
l’Internet dei trasporti e della logistica. Governare e armonizzare
questi processi convergenti, adottando anche i nuovi modi di fare
impresa, più collaborativi e reticolari, sarà il modo per portare a
maturazione la rivoluzione industriale attuale; aprendo la strada
alla successiva che, secondo Rifkin “non si verificherà in modo
brusco ma avverrà, invece, nell’arco di trenta o quarant’anni”.
Nel frattempo, se consideriamo la realtà di tante imprese no-
strane, non solo PMI, potremmo avere un attimo di sconforto
vedendo che in molti casi la terza rivoluzione non è ancora de-
collata…ma vediamo cosa ne pensano le aziende.
Automazione Oggi:
Si parla sempre più spesso, anche in Italia, di
‘quarta rivoluzione industriale’. Le piccole-medie aziende italiane
sono però molto confuse. Come state cercando di alfabetizzare il
mercato su questi temi?
Edgardo Porta,
direttore marketing di Rittal
(www.rittal.it): “Re-
centi indagini hanno messo in luce come, di fronte ad attese
molto elevate in termini di opportunità di business, in realtà le
aziende italiane si percepiscano come poco pronte sotto il profilo
della ‘Industry 4.0’. Per questo Rittal si è impegnata già da tempo
a sfruttare ogni occasione utile a fare cultura sul tema, a partire
dall’adesione a proposte dei media specializzati, delle organizza-
zioni di settore o degli enti fieristici.
Basti pensare che Rittal è stata tra i primi, nel 2013, a presentare
il concetto di Industry 4.0 a SPS IPC Drives Italia, anticipando di
un anno l’‘esplosione’ del tema a livello mediatico. In aggiunta
a ciò, Rittal promuove un ciclo di appuntamenti alla scoperta
delle potenzialità e delle nuove tendenze dell’industria nell’era
del digitale, nonché del rinnovamento dei trend di mercato. La
società è attiva anche nell’aiutare le PMI a trovare gli strumenti
più utili per affrontare il cambiamento. Per coerenza con quanto
promosso a livello teorico, infatti, opera insieme alle altre società
del Gruppo Friedhelm Loh per ottimizzare la catena del valore
secondo gli standard di Industry 4.0, attraverso lo sviluppo di tool
di progettazione, prodotti e tecnologie per la realizzazione e la
personalizzazione dei quadri elettrici e di comando. Le aziende
clienti sono così favorite nell’adozione di un approccio ‘smart’,
in quanto dispongono di strumenti validi per l’ottimizzazione e
integrazione della progettazione e dell’ingegnerizzazione dei
processi produttivi secondo quanto teorizzato dal concetto di
Industria 4.0.
Rittal ha infine scelto di adottare un approccio da partner compe-
tente al fianco dei costruttori di quadri elettrici e di comando, che
possono trarre vantaggio dalla sua ‘expertise’ per fronteggiare
l’esigenza di gestire cicli di progettazione e lavorazione estre-
mamente veloci e flessibili. I tempi di sviluppo e rilascio di nuovi
prodotti hanno subito una brusca accelerazione, con una conse-
guente rapida obsolescenza degli articoli esistenti. In quest’ottica
è fondamentale che il fornitore sia capace di entrare nel merito
del ciclo di produzione del suo cliente, per consigliare le soluzioni
più idonee a incrementare l’efficienza di tutte le fasi operative”.
Guido Porro,
managing director, Euromed, di Dassault Systèmes
(www.3ds.com/it): “Il messaggio di DS alle aziende, in particolar
modo nel nostro Paese, è che compiere questo passo in avanti
è un’opportunità concreta e possibile non solo per le grandi
aziende ma anche per le imprese piccole o medie, grazie anche
alla piattaforma DS basata sul 3D. Nell’esperienza 3D trovano
spazio tutte le componenti essenziali per l’azienda che vuole in-
novare, indipendentemente dalle sue dimensioni. Il mondo dei
social e della collaborazione, il CAD 3D, la simulazione e una ge-
stione strutturata dei Big Data, che li renda agevolmente fruibili.
Le PMI italiane sono molto orientate all’export e all’innovazione,
ma spesso gli investimenti che compiono in ricerca e sviluppo
non sono riconosciuti in maniera corretta. La loro attenzione nei
confronti delle evoluzioni della tecnologia e dunque anche del
modello della ‘Industria 4.0’ è però altissima e testimoniata, per
esempio, dalla sensibilità nei riguardi di temi come il cloud com-
puting. Dinanzi a questa reattività è nostro dovere far compren-
dere agli imprenditori che possiamo assicurare loro un ritorno
sugli investimenti tempestivo, con un rischio di implementazione
prossimo allo zero. Proprio perché le piccole aziende non pos-
sono permettersi ritardi o fallimenti e ogni singolo progetto ha
un grandissimo valore”.
Guido Porro
di Dassault Systèmes
Edgardo Porta
di Rittal
La cover del libro
di Jeremy Rifkin