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APRILE 2016

AUTOMAZIONE OGGI 389

54

AO

S P E C I

A L E

Anche la pietra

usa i tag

Paola Visentin

@p_visentin

L

a società Stone Italiana, nata a Verona nel 1979 e af-

fermatasi nel tempo come una delle aziende più all’a-

vanguardia nella produzione di quarzo ricomposto,

occupa attualmente 120 persone, con un fatturato

intorno ai 30 milioni di euro suddiviso tra mercato ita-

liano (35%) ed estero (65%). Due gli stabilimenti produttivi, uno

a Zimella nel veronese e uno a Villesse, in provincia di Gorizia.

Il processo produttivo messo in atto da Stone Italiana è alta-

mente avanzato e controllato, finalizzato a ottenere prodotti

indicati per usi impegnativi e specializzati in campo edilizio:

si tratta di un materiale composito a base prevalentemente di

quarzo, realizzato sia in grande formato (120×120 cm e 140×305

cm), sia in formato marmette e in spessori differenziati (1, 1,3, 2

e 3 cm). Poiché i materiali immagazzinati rappresentano un’im-

portante risorsa aziendale, nonché un costo notevole, la prima

esigenza di Stone Italiana consisteva nel disporre di informa-

zioni corrette e puntuali sulla quantità e qualità del materiale a

disposizione. Eseguire inventari precisi in tempi rapidi avrebbe

inoltre permesso di fare del magazzino un asset aziendale di va-

lore, evitando sia out-of-stock che possono tradursi in disservizi

per il cliente, che eccessi di magazzino dallo strascico economico

oneroso. A ciò si affiancava un’altra aspettativa del produttore

veronese: rendere più ‘lean’ ed efficiente la quotidiana gestione

degli ordini, delle spedizioni e delle scorte dei vari materiali e dei

possibili riordini di merce già consegnata, un obiettivo questo

che dipendeva dalla conoscenza della localizzazione e della di-

sponibilità dei materiali.

Dalle domande alle risposte, con StoneID

Per rispondere a simile migliorie gestionali attese da Stone

Italiana, F.C.S. Solutions ha customizzato il processo ‘StoneID’,

brevettato e già sviluppato in altri contesti aziendali nel settore

della pietra naturale. Dopo la fase preliminare di progettazione,

test sul campo, installazione dell’hardware e realizzazione del

software con relativa integrazione con il gestionale esistente, a

oggi StoneID opera come progetto pilota per la gestione avan-

zata del materiale più importante prodotto da Stone Italiana: le

lastre 305x140. Seguendo un percorso innovativo ‘step-by-step’,

si è infatti scelto di limitare StoneID alla gestione di queste lastre

in entrambi gli stabilimenti, in modo da identificare corretta-

mente i processi, contenere l’investimento economico iniziale e

disporre in tempi rapidi dei risultati apportati dalla tecnologia sia

nel processo, sia presso gli operatori.

Il processo produttivo in Stone Italiana è flessibile e dinamico, in

quanto si adatta alle specifiche richieste dei clienti per quanto

concerne la dimensione e lo spessore del manufatto finito che

viene prodotto. È però comunque possibile tratteggiare il pro-

cesso operativo più usuale, per meglio cogliere i cambiamenti

che sono stati apportati dall’innesto tecnologico.

In particolare, a fine linea, quando l’impasto iniziale ha subito i

trattamenti necessari, per esempio di ‘cottura’ in forno e aspira-

zione dell’aria, le lastre grezze vengono raggruppate in pacchi di

diverse dimensioni e sottoposte a un controllo di qualità. Quindi

vengono trasferite con un muletto nel deposito o direttamente

nell’impianto di lucidatura, in base alle esigenze produttive. In

questa fase l’operatore addetto scriveva direttamente sulla su-

perficie della lastra le informazioni relative al lotto prodotto,

quali il nome del materiale e lo spessore, il numero del lotto ecc.,

permettendone così il riconoscimento visivo.

Qui è stata inserita la tecnologia Rfid, tramite l’apposizione di tag

sul pacco delle lastre grezze. In tal modo, il pacco viene seguito

elettronicamente nei suoi spostamenti, come unità, e poi diffe-

renziato in base all’attività (quindi al tipo di etichettatura), ossia

la realizzazione di lastre lucide finite o lavorati. Terminate queste

operazioni, la merce è raccolta nella zona di carico e imballata, in

base alle esigenze di consegna, in pallet, in casse o in legacci, che

prima venivano identificate da un’etichetta cartacea contenente

tutte le informazioni di destinazione. Ora invece sono state do-

tate di un’identità elettronica propria tramite tag Rfid.

Si può dunque vedere come nel processo produttivo prima som-

mariamente descritto venga etichettato innanzitutto il ‘pacco’

delle lastre grezze prodotte. La possibilità di riscrivere i contenuti

del tag viene qui subito utilizzata poiché il numero preciso di

lastre confezionate in ogni pacco dipende dagli spessori prodotti

e dalle esigenze di produzione. Il pacco grezzo dotato di tag Rfid

viene quindi mandato sulla linea di lavorazione, dove è tracciato

(in automatico a Zimella e tramite lettore mobile hand-held a

Villesse) per segnalare al sistema che quel preciso pacco grezzo

entra in lucidatura, e gestire così sia la tracciabilità sia il carico/

scarico a magazzino del grezzo. Poi, al termine della linea di la-

vorazione, vengono apposte su ogni lastra lavorata le etichette

Rfid, qui battezzate in base alla loro qualità tramite la scrittura di

tale informazione sia nella memoria del tag sia nel sistema. Le

informazioni vengono così trasmesse al gestionale.

L’ostacolo maggiore vissuto in questa fase produttiva riguarda

l’etichetta Rfid: abbastanza sottile da poter essere incollata sul

Rendere ‘lean’ ed efficiente la gestione di ordini, spedizioni e scorte a

magazzino: questo l’obiettivo di Stone Italiana raggiunto grazie a Rfid Global