APRILE 2016
AUTOMAZIONE OGGI 389
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AO
S P E C I
A L E
La fabbrica digitale e i servizi
di produzione manifatturiera
sono fattori di prosperità globale
che possono migliorare la qualità
della vita e al contempo ridurre
l’impatto delle attività
industriali sull’ambiente
Digitalizzazione
e prosperità
Guido Porro
I
l rapido progresso delle tecnologie industriali ha cam-
biato la nostra vita. Da quando le economie agricole
si sono evolute verso la produzione di beni e servizi, le
tecnologie industriali hanno contribuito ad aumentare
la produttività e gli standard di vita, nei Paesi sviluppati
come in quelli emergenti. Oggi la produzione di beni industriali
rappresenta ancora il 16% del prodotto lordo mondiale e il set-
tore industriale si appresta a vivere un’altra rivoluzione radicale:
la digitalizzazione della fabbrica.
In termini di sicurezza, qualità ed economicità, oggi consumiamo
(senza quasi rendercene conto) prodotti che agli occhi dei nostri
antenati sarebbero apparsi miracolosi. La tecnologia che sta alla
base di mezzi di trasporto, smartphone, apparecchiature medi-
cali e forniture alimentari è espressione dell’innovazione indu-
striale più avanzata. L’ultima fase dell’innovazione industriale è
stata oggetto di varie definizioni, come ‘Industria 4.0’, ‘Internet
delle Cose industriale’ o persino ‘quarta rivoluzione industriale’.
Il concetto di fondo è lo stesso: realizzare una connettività con-
tinua fra la rete Internet e ogni singola risorsa coinvolta nella
produzione e nella fornitura di merci. Andando oltre la semplice
connettività, la ‘fabbrica digitale’ crea un mondo virtuale condi-
viso nel quale sono possibili simulazioni realistiche e processi
decisionali più efficienti, nell’ottica, per esempio, della riduzione
del consumo di risorse, energia e tempo.
La posta in gioco: creazione di valore
La rivoluzione digitale ha già avuto un impatto significativo sul
mondo industriale, ma i suoi benefici non sono ancora arrivati
ai 7 miliardi di abitanti del Pianeta. Possiamo sperare che questa
nuova fase di innovazione migliori la qualità di vita della nostra
civiltà? Potremo al tempo stesso ridurre l’impatto ambientale
delle attività industriali? Sì, è possibile, ed è questa la visione che
vogliamo condividere con i nostri clienti nei prossimi decenni.
L’azienda coreana Asia Agricultural Machinery, per esempio, ha
adottato il digitale come linguaggio universale per la progetta-
zione e la collaborazione. La sua strategia digitale per la proget-
tazione e la fabbricazione di una gamma di prodotti avanzati
consente la realizzazione di macchine agricole migliori, sempre
più personalizzate, connesse e sostenibili, nonché più produt-
tive per nutrire tutto il Pianeta. Le aziende del settore industriale
vengono spesso viste dai loro azionisti come semplici fonti di
profitto. Verso i cittadini e i dipendenti, nonché in generale
verso la popolazione, però, le aziende hanno grandi responsabi-
lità. Negli ultimi quarant’anni la forte attenzione sulla competiti-
vità e sulla riduzione dei costi non solo ha danneggiato il tessuto
sociale, ma ha anche inciso negativamente sull’industria stessa
e sulla sua propensione al cambiamento. Questo approccio sba-
gliato può essere corretto efficacemente adottando una visione
sostenibile di più lungo termine, che non sia confinata alle pa-
reti della fabbrica. Paesi emergenti come Brasile, Russia, India
e Cina hanno già riconosciuto il valore del nuovo approccio e
hanno beneficiato di un grande ritorno economico, sviluppando
non solo il loro potenziale manifatturiero, ma anche le capacità
di progettazione. Ora però devono fronteggiare l’aumento dei
salari, i problemi ambientali e il controllo della qualità. Se la-
voriamo insieme, la ricchezza creata dal settore industriale po-
trebbe andare a beneficio di tutti coloro che vivono sul Pianeta.
Per realizzare questo obiettivo bisogna produrre le merci giuste