MARZO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 388
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tre, la disponibilità di disegni costruttivi, dati cinematici e funzio-
nalità di macchina in modalità versatili e rapidamente accessibili,
permettono ottimizzazione e possibilità di impiego efficace delle
informazioni nelle fasi seguenti di produzione, avviamento, funzio-
namento e manutenzione della macchina stessa.
Randieri:
La progettazione di una macchina moderna non può pre-
scindere dall’applicare i principi su cui si basa la meccatronica che
in un certo senso obbligano i progettisti ad abbandonare tutti gli
schemi di progettazione validi sino a qualche anno fa. Tali schemi
progettuali erano regolati da una rigida successione di fasi in cui
gli aspetti meccanici, elettrici e informatici erano considerati se-
paratamente e sequenzialmente caratterizzati da scelte non suf-
ficientemente bilanciate nei diversi ambiti meccanico, elettrico e
informatico. Negli ultimi anni la filosofia di progettazione di im-
pianti e macchine è profondamente mutata, è emerso con sempre
maggiore rilevanza il problema dell’integrazione tra le parti com-
ponenti la macchina (o l’impianto) al fine di costituire un vero e
proprio sistema meccatronico. L’approccio meccatronico richiede
l’adozione di una metodologia progettuale coerente con l’integra-
zione proposta, secondo criteri propri da quella che viene definita
come ‘concurrent engineering’ che prevede lo sviluppo concor-
rente delle varie risorse progettuali. Più facile a dirsi che a farsi,
poiché di fatto ci si trova a dover affrontare problematiche dovute
a un’insufficiente flessibilità organizzativa degli ambiti aziendali
spesso associata all’indisponibilità di strumenti di prototipazione
virtuale adatti allo scopo. Infatti, pur essendo tali mezzi sufficiente-
mente sviluppati all’interno di aree disciplinari omogenee o affini,
essi non risultano ancora idonei a integrare pienamente e in modo
efficace settori diversi.
Porta:
L’efficienza è uno degli risultati più evidenti dall’adozione
di un approccio meccatronico. La progettazione sinergica dei si-
stemi crea effetti virtuosi sia sull’efficienza operativa (progettando
il sistema nel suo complesso è possibile, ad esempio, avere una
migliore consapevolezza dei consumi e degli sprechi e intervenire
quindi per ridurli), sia in termini di sviluppo e lifecycle. La scalabilità
dei sistemi hardware e software consente di ridurre l’impegno in
fase di sviluppo e rendere più flessibili le soluzioni, il ricorso alla
simulazione virtuale (anche in 3d) permette di gestire test e ade-
guamenti della produzione in modo più rapido ed economico e
l’interconnessione tra i diversi elementi della soluzione garantisce
la massima fluidità e produttività. Per raggiungere questi risultati
sono necessari tre presupposti fondamentali: la digitalizzazione
dei processi, la standardizzazione di prodotti, dati e interfacce, e
la completa integrazione dei sistemi software come CAx, PDM ed
ERP nelle strutture PLM. La consapevolezza di questa esigenza ha
convinto il Friedhelm Loh Group, di cui la nostra azienda è parte, a
sviluppare una proposta sinergica a elevato valore aggiunto, ge-
nerata dall’impiego delle soluzioni di tre aziende parte del gruppo:
strumenti software di sviluppo di Eplan e Cideon e sistemi di con-
tenimento e lavorazione meccanica di armadi di comando di Rittal.
La compatibilità reciproca di tali proposte ottimizza il flusso produt-
tivo, abbattendo il rischio di eventuali problemi tecnici di sviluppo e
dei relativi rallentamenti operativi. Coerentemente con l’approccio
multidisciplinare tipico dell’emergente settore meccatronico, tale
visione ci permette di affiancare il cliente nell’adozione di strumenti
di progettazione capaci di analizzare i diversi processi in un’ottica
d’insieme, ottimizzando il workflow generale e garantendo così ri-
sposte più veloci e flessibili alle richieste del mercato.
A.O.:
A macchina realizzata, quanto vale la ricerca, la formazione e
la conoscenza sul campo?
Randieri:
La meccatronica e i temi a essa collegati rappresen-
tano un importante fattore di competitività per le aziende. Ciò
significa anche sviluppare prodotti sempre più guidati dalle esi-
genze specifiche dei clienti, che siano al tempo stesso sempre
più affidabili e supportati da servizi sofisticati e innovativi. La
massima valorizzazione di una macchina meccatronica si ottiene
quando questa viene utilizzata sfruttando appieno tutte le sue
potenzialità. Per ottenere ciò sono richieste figure professionali
con un profilo spiccatamente interdisciplinare e sistemistico,
in grado cioè di dialogare con specialisti appartenenti ad aree
tecnologiche differenti e quindi di integrare le competenze dei
diversi settori applicativi in una visione sistemistica del processo
di progettazione, integrazione e funzionamento. Purtroppo que-
ste figure professionali sono difficili da trovare e ciò implica una
costante formazione da condurre all’interno dell’azienda per ga-
rantire ai clienti il miglior supporto che scaturisce dalla massima
conoscenza sul campo. Ovviamente i costi di tale formazione
non sono indifferenti e rappresentano un investimento che va
ammortizzato negli anni sicuramente ricompensato dal risultato
finale che prevede la progettazione, realizzazione e messa in
opera di una macchina moderna che sino a qualche anno fa era
impensabile poter realizzare.
Porta:
L’approccio meccatronico permette di raggiungere van-
taggi rilevanti in termini di time to market dei nuovi sviluppi
e di conversione di specifiche e caratteristiche tecniche ai fini
dell’adozione dei prodotti finiti in mercati geograficamente di-
stinti. Tutto ciò implica un peso notevole di tutte quelle attività
che potremmo in modo semplicistico definire R&S. Essere at-
tori competitivi in una pluralità di mercati geograficamente e
tecnologicamente diversificati richiede infatti la capacità di svi-
luppare processi di standardizzazione legati ai prodotti facendo
leva tanto sull’organizzazione e su nuovi modelli di business
quanto su una forte strategia di R&S. Inoltre è fondamentale
essere in grado di comprendere in modo preciso i processi del
cliente e analizzarli al fine di sviluppare ed ottimizzare conti-
nuamente le soluzioni.
A.O.:
La meccatronica ‘integra’ automazione, meccanica, elettro-
nica, informatica. Come sarà tra 10 anni?
Cristini:
In futuro all’interno delle aziende produttrici verrà
adottata sempre più la metodologia progettuale secondo criteri
propri della concurrent engineering, un insieme organico di me-
todologie, tecniche e strumenti che consente un approccio alla
progettazione integrata di un prodotto e del relativo processo
produttivo. Tale approccio permette di ridurre drasticamente i
tempi di sviluppo e i costi connessi, consente inoltre maggiore
flessibilità alla progettazione e alla produzione, oltre che una
migliore qualità dei prodotti. Tra qualche anno, infatti, verrà rea-
lizzato comunemente quanto oggi è ancora una sfida: una reale
modifica di impostazione del processo di progettazione. Grazie
all’utilizzo di sistemi intuitivi si potrà valutare fin dalle prime fasi
del progetto la compatibilità delle soluzioni immaginate con il
rispetto dei vincoli tecnologici, funzionali ed economici. Inoltre,
la modularità e la standardizzazione a livello di sistemi e di piat-
taforme di sviluppo permetteranno l’integrazione di questi pas-
saggi lungo l’intera filiera. Il futuro scenario creerà una domanda
TAVOLA ROTONDA
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