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MARZO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 388

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suto manifatturiero italiano l’industrializzazione del digitale e la

trasformazione del web in piattaforma di innovazione permette-

ranno ampi passi in avanti nella ripresa della competitività del

nostro Paese. L’Italia è tra le prime posizioni nella classifica dei

più grandi paesi esportatori, ma non per competitività appunto.

Anche la struttura tipica delle nostre aziende, caratterizzate da

una dimensione medio-piccola se comparata alle realtà ad esem-

pio di Francia e Germania, potrà avvantaggiarsi fortemente della

digitalizzazione e dell’integrazione delle piattaforme. In questo

modo, una produzione di piccola scala, specializzata e di nicchia,

potrà inserirsi in modo immediato e flessibile all’interno di forni-

ture e progetti comuni di grandi dimensioni che prevedano più

fornitori: grazie infatti alla condivisione all’interno della filiera

delle informazioni necessarie e di piattaforme comuni di proget-

tazione e gestione, la ‘lean manufacturing’ (produzione senza

sprechi) potrà essere interpretata coinvolgendo più aziende in

collaborazione.

Cristian Randieri:

La Mecca-

tronica, intesa come area di

convergenza tra le tecnologie

dell’elettronica, della meccanica

e dell’informatica, rappresenta un

comparto trasversale di grande

interesse per aziende come In-

tellisystem Technologies che ha

sviluppato un ampio ventaglio di

prodotti, hardware e software, con

particolare focus sul settore dell’au-

tomazione industriale e del motion

control. Lo strumento migliore per

valutare i più interessanti mercati

di destinazione delle tecnologie meccatroniche è quello di re-

carsi presso le varie fiere di settore, confrontarsi con gli operatori

presenti, incontrare clienti, collaboratori e partner commerciali

che con la loro esperienza sono sempre in grado di arricchire la

propria visione del mercato. In contesti come questi è naturale

fare considerazioni sui trend, sui cambiamenti e sulle opportunità

offerti dai nuovi mercati destinati alle tecnologie meccatroniche.

Considerando il fatto che è difficile individuare un ‘prodotto mec-

catronico’, in quanto tale, poiché l’attività meccatronica consiste

in una progettazione integrata che tiene conto di tre elementi

quali meccanica, elettronica e informatica. Volendo considerare i

settori economici tradizionali del sistema produttivo, ossia quelli

utilizzati nelle classificazioni nazionali e internazionali, non è pos-

sibile identificare i settori economici tipicamente meccatronici,

non essendo la meccatronica un settore economico ben definito,

ma al contempo trasversale a molteplici settori. Da cui ne conse-

gue che il ventaglio dei mercati che possono essere identificati

come appartenenti al sistema della meccatronica risulta decisa-

mente ampio. A mio avviso i mercati più interessanti sono quelli

che interessano il mercato dell’automazione industriale applicato

ai macchinari industriali che spaziano da quelli della costruzione

delle moderne stampanti 3D sino ad arrivare alla realizzazione di

robot evoluti che per il loro funzionamento utilizzano algoritmi

basati sulle moderne tecniche d’intelligenza artificiale.

Edgardo Porta:

La forte presenza di PMI che da sempre caratte-

rizza il nostro tessuto industriale nazionale ha rappresentato per

lungo tempo un freno alle attività

di ricerca e sviluppo, come rilevato

anche recentemente dalla ricerca

‘Mappatura delle competenze

meccatroniche in Italia’ sviluppata

dal Dipartimento di Elettronica

Informazione e Bioingegneria del

Politecnico di Milano e promossa

da Messe Frankfurt Italia e Anie

Automazione. Ciò nonostante,

sono numerose le realtà italiane

che, specialmente in settori dove il

‘made in Italy’ è sinonimo di eccel-

lenza industriale, hanno da tempo

maturato una forte cultura volta all’internazionalizzazione che le

ha rese particolarmente attente nel recepire gli stimoli innovativi

presenti a livello globale. Stiamo parlando ad esempio dei settori

del packaging, del F&B e della meccanica, le cui aziende, sempre

più protagoniste di una competizione a livello globale, hanno per

prime e con maggior vigore intrapreso la via verso l’impiego di

tecnologie meccatroniche per incrementare le proprie capacità

in termini di produttività, efficienza e versatilità, diventando an-

ticipatori di tendenze che stanno ora trovando diffusione anche

in altri ambiti.

A.O.:

Cosa significa progettare una macchina industriale in un’ot-

tica meccatronica?

Cristini:

Il progetto di una macchina di produzione coinvolge

diversi processi relativi alla progettazione meccanica, elettrica e

di automazione. Questi aspetti sono reciprocamente correlati e

dipendenti. Molto spesso, tuttavia, tali processi vengono ancora

affrontati ed elaborati in modo sequenziale e indipendente: la

progettazione meccanica identifica le sequenze di operazioni e

ne sviluppa i gruppi funzionali; le logiche di controllo vengono

spesso realizzate sul prototipo fisico assemblato; considerazioni

rispetto alla fluidodinamica e alla compatibilità elettromagnetica

vengono analizzate di frequente in modo a sé stante.

Ciò porta, quindi, a dover affrontare, in ogni step successivo di

produzione, requisiti già consolidati e acquisiti nella fase pre-

cedente e ai quali non sarebbe possibile apportare modifiche o

ottimizzazioni, qualora si rendessero necessarie. Le prestazioni

vengono quindi verificate solamente nelle fasi finali ed eventuali

problemi comportano costi e ritardi molto elevati o soluzioni

tecniche non ottimizzate. Approcciare un nuovo progetto di

macchina in ottica meccatronica prevede, invece, la possibilità

di affrontare questi diversi processi in modo integrato. Su un

prototipo virtuale si possono verificare in modo interattivo le

scelte progettuali, anche per ottimizzare le prestazioni e aumen-

tare ad esempio flessibilità e robustezza operativa. Si possono

validare i programmi operativi della macchina e ottimizzarne le

performance simulando il suo comportamento prima dell’effet-

tiva costruzione, favorendo così una progettazione integrata di

soluzioni tecnologiche innovative. Il funzionamento e le relative

prestazioni possono essere analizzate e simulate già nella fase ini-

ziale di sviluppo del prototipo, evitando di riscontrare potenziali

problemi solo in una fase costruttiva avanzata con conseguenze

negative in termini di impatto di costi e tempi sul progetto. Inol-

Cristian Randieri,

CEO di Intellisystem

Technologies

Edgardo Porta,

direttore marketing

di Rittal