GENNAIOFEBBRAIO 2016
AUTOMAZIONE OGGI 387
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AO
TAVOLA ROTONDA
A.O.:
Quali saranno i fattori vincenti nei prodotti di roboticadi domani?
Massaro:
“Il prodotto e la gamma completa che possiamo offrire
rappresentano un punto di forza. Yaskawa-Motoman, con 300.000
robot installati, è sempre stata riconosciuta a livellomondiale come
un’azienda in grado di costruire robot affidabili. Il team di persone
interne dedicate alla ricerca e sviluppo è un altro punto di forza.
Su questa attività abbiamo
investito e continueremo a
investire risorse in futuro, così
come sull’assistenza tecnica”.
Baroncelli:
“Robot vuol dire
da sempre velocità e preci-
sione. La nostra progetta-
zione meccanica ha nel suo
DNA il concetto che un robot
per svolgere i vari processi a
cui è chiamato deve avere
performance superiori. Un
altro aspetto è la semplicità
d’uso sui cui sviluppi abbiamo
lavorato, lavoriamo e lavore-
remo e i cui esiti si vedranno nel breve periodo. La robotica ‘safe’ e
cooperativa sono altri due temi caldi emersi negli ultimi anni”.
A.O.: Quali sono le reali necessità del mercato quando si parla di ro-
botica e robot collaborativi?
Pedretti:
“La robotica moderna si sta evolvendo rapidamente
affrontando nuovi mercati e adattandosi alle necessità di nuove
applicazioni. ABB sta investendo risorse soprattutto nello studio
e nella realizzazione di applicazioni collaborative dove sicurezza,
versatilità e semplicità d’uso sono fattori fondamentali. Con l’av-
vento dei robot collaborativi, che possono operare fianco a fianco
con gli esseri umani in sicurezza, la diffusione dei robot registrerà
un’ulteriore impennata. L’arrivo dei robot collaborativi permetterà
a uomini e robot di lavorare davvero insieme, condividendo ‘spalla
a spalla’ lo stesso spazio di lavoro in totale sicurezza. Le postazioni
di lavoro saranno quindi più flessibili, più produttive, forniranno
prodotti di qualità migliore con meno risorse, migliorando la qua-
lità del lavoro degli operatori, che potranno delegare i compiti più
ripetitivi allemacchine. Il risultato sarà un aumento di competitività
delle aziende, che solitamente
si traduce in un aumento
dell’occupazione. Siamo sicuri
che nei prossimi anni richieste e
opportunità per le applicazioni
collaborative cresceranno in
maniera esponenziale e anche
per questo motivo ad aprile
2015 abbiamo annunciato
l’acquisizione di Gomtec, per
ampliare la nostra offerta nel
campo dei robot collaborativi.
La piattaforma tecnologica di
Gomtec farà da contrafforte
allo sviluppo di ABB di una
nuova generazione di robot collaborativi, concepiti secondo il con-
cetto di ‘safe-by-design’, che possono essere utilizzati all’esterno
delle tradizionali recinzioni di protezione per i robot”.
Baroncelli:
“Sì, la robotica va (anche) in questa direzione, ma, al
momento, non vi è una statistica ufficiale relativa ai robot collabo-
rativi. Posso anticipare, vestendo per un attimo i panni di ‘Presidente
IFR’, che stiamo inquadrando questi prodotti in una specifica classe.
Nei fatti, non sarà così semplice la loro classificazione, perché un
robot collaborativo può essere usato anche in maniera classica,
quindi all’interno di barriere protettive, poiché l’analisi del rischio
(sempre necessaria) ne impone l’uso. L’analisi dei rischi è un fattore
importantissimo sia per i robot ‘tradizionali’, sia per i collaborativi.
Un robot intrinsecamente collaborativo può essere usato in un
Composta da una struttura elettrosaldata, regolabile in diverse
posizioni e testa superiore, dove trovano alloggiamento un
servomotore e all’interno un trasformatore Bosch a media fre-
quenza, la Nut Welding Machine è l’ultima
novità di Yaskawa Italia per innovare il pro-
cesso di saldatura. Sul lato della saldatrice,
destro o sinistro in base alle esigenze del
cliente, trovano posto il robot MH5 di mani-
polazione con supporto fissato alla struttura
e un gruppo di asservimento dell’elemento
da saldare (dodo/boccola/perno). Tra la
banchina e la testa superiore è montato un
attrezzaggio dedicato alla saldatura dell’e-
lemento. Sul retro della struttura si trova un
armadio contenente un vibratore con la se-
lezione dell’elemento da saldare, il controllo
del robot di manipolazione e il timer del
trasformatore. Gli elementi da saldare sono caricati nel vibra-
tore e, tramite la vibrazione, portati in prossimità del gruppo di
asservimento. Quando il singolo elemento giunge in posizione,
può essere prelevato dal robot di manipo-
lazione, che lo deposita sull’attrezzaggio
dove è già presente il particolare di lamiera.
La presenza del vibratore, del gruppo di
asservimento e del robot di manipolazione,
tutti all’interno della stessa soluzione, ren-
dono la Nut Welding Machine, saldatrice
fissa automatica, un prodotto a se stante. Il
vantaggio immediato è avere una macchina
completa che può essere inserita all’interno
di una linea automatizzata senza la presenza
di un operatore. Inoltre, può essere spostata
facilmente e come blocco unico all’interno
della linea.
Yaskawa rinnova la saldatura con la Nut Welding Machine
Arturo Baroncelli
Michele Pedretti