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GENNAIOFEBBRAIO 2016

AUTOMAZIONE OGGI 387

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resto di Internet). Il robot però sarà l’attuatore finale, il componente

che effettivamente si può muovere nell’ambiente e causare il mo-

vimento delle cose. Contenitori condivisi con grandi moli di dati

potranno di fatto essere l’intelligenza delle macchine. Le applica-

zioni attingeranno a questi database per trovare le informazioni e

avranno a disposizione delle capacità di calcolo che consentiranno

l’apprendimento a partire da queste informazioni”.

A.O.:

Quali fattorimaggiormente influenzeranno lo sviluppodei robot?

Metta:

“Sicuramente i materiali, l’aumento delle capacità di calcolo,

consumi contenuti e nuovi algoritmi soprattutto nell’ambito dell’in-

telligenza artificiale. Vediamo già alcune di queste cose accadere

(Google, Facebook ecc.) e la combinazione di questi elementi farà

compiere alla robotica un salto di qualità dall’industria alla vita quo-

tidiana”.

Laschi:

“La convinzione che la ‘Soft Robotics’ possa offrire soluzioni

nuove e fondamentali per lo sviluppo di una nuova generazione di

robot è ormai diffusa. Lo studio di nuovi materiali e nuove strutture

con cui costruire i robot è al momento una delle sfide più affasci-

nanti e promettenti. Questo va di pari passo con lo sviluppo di tec-

niche di controllo più efficienti, in virtù della possibilità di delegare

una parte del controllo al corpo stesso. La sfida della sostenibilità

energetica è anch’essa uno degli elementi fondamentali per i robot

del futuro”.

A.O.: A che punto è l’integrazione tra la robotica e l’intelligenza ar-

tificiale (IA)?

Laschi:

“In intelligenza artificiale si è capito da molto tempo che è

necessario un corpo fisico. Oggi si va un passo più avanti e si attri-

buisce al corpo fisico la capacità di controllare in parte il movimento,

reagendo in maniera appropriata all’interazione con l’ambiente in

cui ci si muove. Questo concetto di ‘Embodied Intelligence’ rappre-

senta l’incontro perfetto tra robotica e intelligenza artificiale e ha

davvero il potenziale di portare a una nuova generazione di robot”.

Metta:

“Per la prima volta assistiamo alla creazione di metodi di IA

che funzionano bene. Il passato ci ha probabilmente deluso: l’IA

doveva risolvere il problema di dare la percezione ai robot e non

è mai riuscita a farlo oltre a un certo limite. Negli ultimi anni invece

sembra che si riesca, un po’ con la forza bruta, contando su database

di dimensioni elevatissime (i big data), a costruire applicazioni che

funzionano con le prestazioni di un essere umano. Da lì a utilizzarli

in robotica il passo è breve. Visione, parlato, movimento aumentano

di qualità di giorno in giorno. La convergenza di capacità di calcolo

e nuovi metodi sta dando dei frutti inattesi rendendo i robot più

intelligenti”.

Il punto di vista dell’industria

Dalla ricerca applicata e più avanzata all’industria: ecco come ve-

dono il futuro della robotica

ABB Italia

( new.abb.com/it )

,

Comau

( www.comau.com )

e

Yaskawa Italia

( www.yaskawa.it )

.

A.O.:

Quali obiettivi di crescita vi ponete per il prossimo futuro nel

campo della robotica?

Luca Massaro

, amministratore delegato di Yaskawa Italia: “Obiet-

tivo primario per noi è il consolidamento della presenza nel mercato

in settori specifici e ben identificati. Nulla di casuale, ma la precisa

volontà di creare un know-how specifico e di alto livello, settore

per settore, partendo da quelli laddove siano state identificate le

maggiori opportunità. Una strategia che darà i suoi frutti nel tempo.

Puntiamo altresì a diffondere una buona conoscenza del nostro

prodotto, grazie a piani di formazione professionale sia presso le

nostre sedi di Torino e Modena, sia presso i clienti con corsi per-

sonalizzati e creati su specifiche esigenze. Puntiamo infine a con-

solidare i rapporti con i nostri

integratori, per fornire loro un

rapporto dedicato grazie al

team interno a loro supporto.

In sintesi, crescere con obiet-

tivi chiari nel medio e lungo

termine”.

Arturo Baroncelli

, business

development manager di

Comau: “Obiettivi concreti e

ambiziosi. Stiamo lavorando

a una crescita a due cifre a

livello globale costruita su

due assi portanti: il primo è il

prodotto, dato che andremo

a completare la gamma con

modelli focalizzati su specifici

mercati, il secondo è di natura

commerciale. Siamo presenti

in tutto il mondo e stiamo rin-

forzando le nostre strutture di

servizio, supporto e vendita sia

nei mercati di più antica tradi-

zione per la robotica, come la

Germania e gli Stati Uniti, sia

nei Paesi emergenti, Cina in

primis e a seguire sud-est asia-

tico, Turchia ecc. Un esempio

di investimento nel prodotto

è Racer3, un ulteriore passo

su un cammino verso nuovi

modelli che verranno nell’im-

mediato futuro”.

Michele Pedretti

, business

development manager Local

Business Unit Robotics di

ABB: “Il mercato della robotica

mondiale è in forte espan-

sione sulla spinta delle conti-

nue richieste di ottimizzazione

dei processi.

Questo trend consente di mantenere presidi produttivi anche nei

paesi avanzati, favorendo gli investimenti in termini sia di auto-

mazione sia di occupazione. In questo scenario, ABB, che conta un

parco installato di oltre 250.000 robot in tutto il mondo, continua

a investire in modo considerevole introducendo nuove soluzioni e

famiglie di robot, per esempio i robot collaborativi.

A inizio anno ABB ha presentato la sua strategia e i suoi obiettivi

finanziari per il periodo 2015-2020 (

‘Next level strategy’

) con il chiaro

intento di porsi sul mercato come riferimento per la fornitura di

robot industriali”.

Luca Massaro

Fausto Chiri

Filippo Ferro