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cianti’, noti come ag-robot, stanno già dimostrando

ciò che le macchine sono in grado di fare. In effetti,

la computer vision e altre tecnologie legate all’intel-

ligenza artificiale, unite ai tool di riconoscimento vo-

cale, stanno progredendo molto rapidamente.

La visione 3D è la naturale evoluzione di quella 2D

ed è utilizzata in campo industriale in diversi ambiti

produttivi. La possibilità di riconoscere la forma di un

oggetto, per esempio, consente di pianificare le fasi di

lavorazione, ottimizzando i tempi e i costi di produ-

zione in uno stabilimento o impianto. Con la rapida

diffusione delle stampanti 3D, poi, crescerà la richiesta

di sistemi di scansione industriali, con la possibilità di

accelerare i processi coinvolti.

Computer vision

La ‘computer vision’ (CV) è quella scienza che per-

mette di insegnare a un computer come identificare

un oggetto fisico posto in un certo ambiente. Il suo

compito è catturare un’immagine, comprenderla, rico-

struirla internamente e crearne una descrizione. Uno

dei problemi centrali dell’elaborazione delle immagini

è l’identificazione di oggetti. La computer vision è alla

base della teoria dei sistemi artificiali, che estraggono

informazioni dalle immagini. I dati di immagine pos-

sono assumere molte forme, per esempio di sequenze

video, viste da più telecamere, o dati multidimensio-

nali, catturati da uno scanner medico.

In campo scientifico e ingegneristico la computer vision applica le

sue teorie, modelli e tecniche per la realizzazione di sistemi con-

cretamente utili, al fine di migliorare la percezione visiva umana,

per cui trova applicazione in vari campi: elaborazione di immagini

(‘imaging’), ‘pattern recognition’, matematica (statistiche, ottimiz-

zazione, geometria), fisica dello stato solido (sensori di immagine,

ottica), neurobiologia (visione biologico) ed elaborazione del

segnale. Machine vision e computer vision seguono approcci e

priorità fondamentalmente diversi. Da un lato, la computer vision

deve catturare immagini 2D di oggetti in una scena e applicare al-

goritmi elaborati per ricreare un’immagine 3D approssimativa di

quella scena. D’altra parte, un sistema di machine vision è interes-

sato solo alle immagini 2D di oggetti le cui caratteristiche salienti

vengono estratte ai fini della discriminazione (identificazione e

riconoscimento).

Dopo essere stata una tecnologia impiegata per la ricerca, negli

ultimi decenni la visione artificiale si è diffusa in una vasta gamma

di campi applicativi, tra i quali quelli legati alla sicurezza e alla

sorveglianza, in campo automotive, consumer, industriale e

medicale. Secondo uno studio della società Tractica, il mercato

delle tecnologie di visione artificiale crescerà dai 5,7 miliardi di

dollari del 2014 a 33,3 miliardi dollari entro il 2019, con un tasso

di crescita annuale composto (Cagr) del 42% (si veda figura 2). La

società di market intelligence prevede che il segmento consumer

sperimenterà il tasso di crescita più elevato, seguito da robotica

e visione industriale.

Il rapido sviluppo della tecnologia, insieme alla caduta dei prezzi

dei chip e alla crescente necessità di questi sistemi per l’auto-

mazione, la sorveglianza e il mondo consumer per applicazioni

basate su fotocamera, sono alcuni dei fattori che attualmente gui-

dano l’adozione delle tecnologie di visione artificiale. Le nuove

tecniche, infine, promettono di migliorare la precisione e l’affida-

bilità dei sistemi di computer vision.

Dispositivi ‘mobile’ e computer vision

Lo sviluppo di dispositivi mobili rappresenta la maggiore sfida at-

tuale dei sistemi di computer vision. Telecamere e sensori rappre-

sentano l’essenza di dispositivi mobili quali tablet e smartphone,

attraverso i quali si può, per esempio, delineare la struttura tridi-

mensionale di una stanza con un semplice puntamento del ta-

blet. La tecnologia computer vision usa in modo intelligente tutti

i sensori di uno smartphone. Un sensore di luce,

per esempio, può essere utilizzato per controllare

il consumo energetico. Altre applicazioni di com-

puter vision includono la correzione dell’illumina-

zione fotografica negli smartphone e utilizzano un

accelerometro per altre applicazioni di controllo.

I produttori di dispositivi hanno anche assolto

alla richiesta di dispositivi in grado di assistere le

persone non vedenti o ipovedenti, per rilevare ed

evitare gli ostacoli ambientali. Una soluzione a que-

sto problema è costituita da un’applicazione per

smartphone (app) messa a punto dai ricercatori

dell’Università di Alicante, dipartimento di Informa-

tica e Intelligenza Artificiale. L’applicazione è pro-

gettata per riconoscere e monitorare gli ostacoli

ad altezza-uomo (testa). Per poter utilizzare l’appli-

cazione, la persona deve indossare lo smartphone

come fosse un ciondolo, con fotocamera 3D e di-

spositivo di puntamento della distanza dal corpo.

L’applicazione vibra quando viene rilevato un osta-

colo. La app è stata progettata per raccogliere i dati provenienti

dai sensori di orientamento (accelerometro e magnetometro)

dello smartphone, al fine di rilevare gli ostacoli lungo il percorso

sul quale sta procedendo la persona non vedente. Raccoglie

quindi le informazioni dalla fotocamera 3D del dispositivo, per

monitorare i potenziali ostacoli e avvisare la persona in caso di

eventuali pericoli di collisione.

Figura 2 - Mercato delle soluzioni di visione artificiale (

Fonte Tractiva

)

Fonte:Water_eyes_animals_bokeh_alligators_reptiles_melody

LUGLIO-AGOSTO 2015

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