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LUGLIO-AGOSTO 2015

Automazione Oggi 383

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numerose esigenze del mercato. Secondo

l’associazione di categoria, il settore ha

chiuso il 2014 con un fatturato di 4miliardi

di euro e un incremento del 5%, miglio-

rando nettamente il risultato registrato

nell’anno precedente. La parola chiave per

una costante crescita

è ‘flessibilità’. Oggi in-

fatti il mercato esige

prodotti sempre più

personalizzati e per-

formanti, realizzati in

base alle specifiche

esigenze del cliente,

con un ‘time to mar-

ket’ sempre più ridotto.

Questo comporta la

necessità di dotarsi di

linee di produzione e

macchinari sempre più

intelligenti, efficienti,

veloci e flessibili, per

far fronte alle costanti

domande dei consu-

matori”.

Enrico Maria Tieghi

:

“Nell’automazione ci

sono sempre più con-

nessioni e soluzioni IT.

Com’è noto a tutti gli

operatori del settore,

il mondo dell’auto-

mazione industriale

tende ad adottare le

nuove tecnologie solo

nel momento in cui queste si dimostrano

efficienti ed efficaci. È dunque fisiologico

un certo ritardo rispetto all’ambiente IT, da

sempre più aperto alle innovazioni ‘impo-

ste’ dai vendor ICT. Ciò che sta aiutando

a ridurre questo gap è senza dubbio la

disponibilità di un ambiente virtuale: con-

solidamento e virtualizzazione di applica-

zioni di ogni tipo hanno reso le architetture

molto più flessibili e prestanti, e i respon-

sabili dei sistemi più propensi a valutare e

testare tecnologie software di ultima ge-

nerazione. Inoltre, il connubio tra virtua-

lizzazione, sviluppo delle reti wireless di

stabilimento e 3G/4G

‘sicure’, oltre al pro-

liferare di dispositivi

mobili (smartphone e

tablet) sempre più ca-

paci e affidabili hanno

dato una spinta im-

portante alla remo-

tizzazione dei client

di visualizzazione. Le

nuove control room

stanno nel palmo di

una mano, non più

in stanze con pulpiti

multi schermo: il dato

o l’allarme raggiun-

gono oggi la persona

giusta in realtime, evi-

tando corse e spreco

di tempo, risorse ed

energie. Aggiunge-

rei tra i punti cardine

dell’automazione at-

tuale l’alta disponibi-

lità e la fault tolerance

dei sistemi, una volta

riservate alle infrastrut-

ture critiche (e spesso

neanche a quelle),

caratteristiche che invece, oggi, sono alla

portata di molti tramite differenti modalità

a seconda delle necessità”.

L’avanzata del software

A.O.: Possiamo dire che oggi le applica-

zioni siano ‘software driven’ rispetto ad

‘hardware driven’? Perchè?

Tieghi

: “Le applicazioni di oggi sono il ri-

sultato di decenni di differenti gestioni:

diversi responsabili di prodotto che, con

scelte tecnologiche varie, hanno portato a

una commistione di brand e all’unione di

tecnologie che talvolta faticano a comuni-

care tra di loro. È facile in quest’ottica com-

prendere come la parte software di queste

applicazioni sia più elastica di quella hard­

ware, per questo più adatta agli sviluppi

futuri. A riprova di ciò, possiamo osservare

come si stanno stabilendo degli standard

di comunicazione (anche tra applicazioni) a

cui i principali vendor di hardware devono

adeguarsi: il concetto di ‘open application’

non può essere ignorato da chi si occupa

oggi di automazione. Inoltre, sempre più

anche in ambito industriale, con le dovute

significative eccezioni, l’hardware si sta tra-

sformando inuna risorsa a scarso valore ag-

giunto, facilmente reperibile sul mercato:

vi sono pochi veri produttori e si fa tanto

re-branding. Quando si parla di software,

invece, anche solo un attento lavoro di

personalizzazione può migliorare sensibil-

mente un prodotto. Se a questa dinamica

si aggiunge la disponibilità crescente di

nuovi servizi offerti proprio via software,

manutenzione in primis, la disponibilità di

hardware riconfigurabile e la conseguente

crescente esigenza di software che siano

contemporaneamente semplici e completi,

appare chiaro come oggi siano proprio

nel software i margini di ulteriori sviluppi

tecnologici che migliorino la produttività,

l’efficienza e la qualità di prodotti e servizi”.

Borgne

: “Non farei una distinzione così

netta. Possiamo dire, piuttosto, che oggi

hardware e software si integrano nelle

diverse applicazioni in modo sempre più

stretto, sia nell’automazione di processo,

sia in quella di macchina. Certamente,

nell’area del processo il software ha un

LetiziaDeMaestri, responsabile

marketing di Automata

Enrico Maria Tieghi, AD e ceo

di ServiTecno

tomazione

Fonte: www.invictus.sicily.com