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GENNAIO-FEBBRAIO 2015

AUTOMAZIONE OGGI 378

26

LINEA DIRETTA

Arriva la ‘rivoluzione’ del ‘makermovement’: un fare ‘collettivo’

edistribuito, dove l’innovazionediventa realtà tramite il digital

prototyping

Quelli che…

fanno

S

i chiama ‘maker movement’ e

pare stia spopolando in USA. Lo

potremmo definire il movimento

di ‘quelli che fanno’: collegati a

Internet e dotati di una gran vo-

glia di innovare, pensano, condividono e svi-

luppano le loro idee in community virtuali o

in ‘FabLab’ (la prima in Italia è nata a Torino),

che sono luoghi di incontro e scambio. Quindi

i progetti vengono prodotti direttamente

dalla stampante 3D che il ‘maker’ tiene in

cantina, o vengono spediti ad aziende specia-

lizzate, sorte localmente come funghi, dove

le idee dai file 3D prendono ‘corpo’ grazie a

3D printer ‘industriali’ e usando materiali in-

novativi. È nata così la ‘maker economy’, dalla

‘mass innovation’ che si è sostituita alla ‘mass

production’, una sorta di rivoluzione delle

idee che si contrappone al consumismo di

massa: le idee si sviluppano grazie all’apporto

di ‘cervelli distribuiti’, virtualmente connessi,

che vengono poi retribuiti tramite

royalty

,

calcolate in base al tempo e al singolo con-

tributo al progetto, una volta che il prodotto

viene venduto sul mercato globale della rete.

Arriveremo davvero a un ribaltamento della

realtà produttiva industriale, vinta in qualche

modo da una produzione diffusa e locale,

dove ciascuno pensa e produce ciò di cui ha

bisogno, su misura e customizzato, aiutan-

dosi con i suggerimenti trovati in rete? Fa-

remo tutti come la giornalista Elizabeth Day

dell’inglese

‘The Guardian’

che ha ideato un

maglione, ha mandato l’idea a

knyttan.com

e

se l’è visto recapitare a casa il giorno dopo?

Alcune recenti analisi hanno stimato una di-

mensione della maker economy pari a 300-

400 milioni di dollari “con la possibilità di

arrivare a 1 miliardo di dollari nel 2015” ha ri-

velato Dale Dougherty, editore del ‘

Make Ma-

gazine

’ e ideatore della ‘Maker Faire’. “Molto

più ampio è il mercato legato alla stampa

in 3D che secondo l’ultimo rapporto stilato

da Wohlers Associates ha raccolto, fra pro-

dotti e servizi, circa 2,2 miliardi di dollari nel

2012 ed entro il 2020 si stima possa arrivare

a 5,2 miliardi”

( www.salon.com/2013/07/26/ the_maker_economy_cant_fix_everything ).

Le ultime Maker Faire di New York e Califor-

nia hanno raccolto circa 100.000 visitatori in

un weekend e l’ultima organizzata in Italia, a

Roma, lo scorso ottobre ha visto 70.000 par-

tecipanti in quattro giorni: “Si dice che due

lavori su tre recentemente creati negli Stati

Uniti siano dovuti alla nuova economia del

making che rivoluziona profondamente so-

prattutto le economie locali” ha affermato

Massimo Banzi, fra gli ideatori di Arduino, in

occasione del 3DExperience Forum organiz-

zato da

Dassault Systèmes

( www.3ds.com - www.3ds.com/3ds-events/it/3dexperience- forum-italy ) a Milano.

“L’innovazione ‘democratizzata’, ossia in-

centrata sull’utente e con possibilità di facile

accesso al mercato grazie ai costi d’investi-

mento relativamente bassi del digital pro-

totyping, destinati a scendere ulteriormente

nel tempo, nasce spesso dall’esperienza lo-

cale, dalle abilità storicamente tramandate in

un determinato ambiente”. “Ma, ha prose-

guito Banzi, saranno soprattutto i nuovi og-

getti IoT (Internet of Things), ossia beni d’uso

quotidiano che vengono connessi alla rete

offrendo servizi aggiuntivi, a essere al centro

della ‘rivoluzione’”.

La rivoluzione in atto, infine, cambia le regole

del marketing, per cui il successo di un pro-

dotto non dipende più solo dal ‘look&feel’

estetico, bensì anche e soprattutto dalla ‘user

experience’ che tale prodotto è in grado di

produrre quando viene utilizzato.

Di qui gli investimenti che DS sta portando

avanti sul fronte delle nuove tecnologie di

prototipazione, simulazione, virtualizzazione

dell’esperienza e ‘realtà aumentata’ in ogni

campo.

Inbreve

Il punto sulle soluzioni per

l’industria di processo

La mostra convegno

mcT Petrolchimico

( www.eiomfiere.it/mctpetrolchimico_milano ),

dedicata al mondo dell’industria di processo,

svoltasi al Crowne Plaza Hotel di SanDonato,

alla porte di Milano, in concomitanza con

mcT Safety & Security

, si è rivelata un’oc-

casione utile per fare il punto sulle novità

nel mondo del processo. Molte le aziende

espositrici, che hanno consentito al visita-

tore di farsi un’idea il più possibile completa

dell’offerta di mercato per il settore: dai di-

schi di rottura alle soluzioni di monitoraggio,

dall’equipaggiamento di sicurezza alla sen-

soristica di controllo… Tre le tavole rotonde

della mattina, una dedicata alle ‘Tecnologie

per il petrolchimico e per il settore energe-

tico’ con particolare focus sull’uso di proto-

colli industriali nell’ambito del processo (e

casi esemplificativi riguardanti ENI), le altre

due rivolte ai temi della sicurezza funzionale

e informatica.

Parlando di soluzioni di monitoraggio si è

sottolineata l’importanza non solo di interve-

nire tempestivamente sui guasti, ma anche

e soprattutto di prevenirli. Grazie infatti alla

rilevazione di specifici parametri è possibile

‘scovare’ i guasti ‘nascosti’ in modo da indi-

viduare eventuali anomalie e malfunziona-

menti prima che si manifestino o portino ad

aumentare certe voci di costo. Si è inoltre

discusso sul problema della sicurezza, sia

come safety, con la necessità di ‘fare cultura’

a livello di personale, invogliando gli addetti

ad aderire alle policy aziendali, sia come se-

curity dei sistemi informatici impiegati nel

manufacturing.

Avvicendamento alla

guida di ABB Italia

Si chiama Mario Corsi il nuovo amministra-

tore delegato di

ABB Italia

( www.abb.it ),

che ha assunto anche il ruolo di responsa-

bile dell’area composta da altri 17 Paesi tra

cui Grecia, Turchia,

Paesi Balcanici,

Malta e Israele.

Contestualmente,

Matteo Marini,

che ha preceden-

temente rivestito

la carica di AD di

ABB in Italia e nella

regione mediter-

ranea, ha assunto

la presidenza di

ABB Italia e la re-

sponsabilità della

divisione Power Products di ABB per tutta

la regione europea. Nato nel 1954, Corsi ha

conseguito una laurea in ingegneria chimica

presso l’Università degli Studi di Trieste e

iniziato la sua carriera in ABB nel 1997. Nel

Gruppoha ricopertonumerosi ruoli manage-

riali di crescente responsabilità nel business

dell’energia. Dal 2010 aveva la responsabilità

globale della linea di business dei trasforma-

tori di distribuzione, cui fanno capo 15 stabi-

limenti e 3.000 risorse nel mondo.

Ilaria De Poli