Automazione_Oggi_369 - page 17

di
Antonella Cattaneo
Resterà solo l’eccellenza
a parola più getto-
nata del 2013 per
l’automazione, e
non solo, è forse
stata ‘acquisizione’:
ci sono passate
sotto gli occhi le ac-
quisizioni di parecchie grandi aziende.
Gli esempi sono veramente tanti e…
le motivazioni? Tante anche loro. Ma
soprattutto, come ci spiegano gli
economisti, strategiche, al fine di ot-
tenere sinergie; economiche, e quindi
in termini anche di risparmi di costi
e incremento dell’efficienza produt-
tiva; finanziarie, al fine di consentire
investimenti futuri; fiscali, legate so-
prattutto all’opportunità di adottare
specifiche politiche di ammortamento
e di iscrivere in bilancio perdite pre-
gresse; e speculative. Sempre gli eco-
nomisti sostengono che in periodi di
forti cambiamenti tecnologici, eco-
nomici e di mercato le acquisizioni
aumentano proprio perché le aspet-
tative dei venditori riguardo alla red-
ditività futura delle proprie aziende
possono divergere da quelle dei po-
tenziali acquirenti. Ma allora come
possiamo vedere il 2014? Senza sco-
modare i megatrend che richiedono
all’industria sempre più efficienza e automazione per essere competitiva, forse
saranno le ‘eccellenze’ di oggi a essere la base per la ripresa di domani. Se è vero
quanto sostiene l’analisi realizzata dall’Istituto Piepoli, e presentata da Federico
Golla, amministratore delegato di Siemens Italia, sul posizionamento dell’Italia
nel mondo da qui al 2043, allora si vedrà un’economia italiana in crescita con-
sistente in termini di prodotto interno lordo. Si vedrà un settore manifatturiero
trainante del made in Italy, e sempre più compenetrato tra industria e servizi per
far fronte alla richiesta di prodotti unici e personalizzati.
Cresceranno i prodotti durevoli in cui la componente di
servizio sarà prevalente. E la prossima rivoluzione indu-
striale, per altro già iniziata, che va sotto il nome di In-
dustry 4.0, assicurerà nuovi livelli di qualità, efficienza e
flessibilità grazie alla completa integrazione dei mondi
produttivi reali e digitali. Sempre secondo quest’analisi,
è realistico ipotizzare che i punti di forza del settore manifatturiero italiano man-
terranno una posizione di leadership nella produzione di macchine strumentali,
in particolare le macchine utensili, ma anche quelle realizzate per la lavorazione
della gomma, della plastica e del legno, quelle destinate al comparto tessile,
dell’abbigliamento ecc. Buone anche le prospettive per un’agricoltura ricca e
innovativa, con il settore agroalimentare che risulta uno degli ambiti a maggiore
potenziale di crescita. Sul fronte dell’offerta crescerà l’orientamento verso la
produzione di qualità con propensione verso l’esportazione. Sarà riconfermata
infine la performance nei settori forti della tradizione italiana come quelli della
moda, del lusso e del turismo. Sono sempre molte le notizie disarmanti che
leggiamo e sentiamo sul nostro Paese, ma l’Italia che lavora non è questo, è fatta
da molte eccellenze che la rendono grande, creativa e competitiva e in alcuni
casi assoluta, e a questo proposito ricordo con entusiasmo un’azienda lecchese,
ADS International, che lavora nel campo dei telescopi e risulta essere forse l’u-
nica al mondo a realizzare dei prodotti per questo settore. A queste eccellenze,
come detto prima, nostro punto di forza, ci si appella a non fermarsi e a essere
gli ‘highlander’ che porteranno l’Italia alla ribalta nel mondo.
AO
IL PUNTO
GENNAIO-FEBBRAIO 2014
AUTOMAZIONE OGGI 369
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