Automazione_Oggi_366 - page 34

SETTEMBRE 2013
AUTOMAZIONE OGGI 366
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AO
PANORAMA
striale nell’area UE, in diminuzione del 2,4%
su base annua.
Settori in sofferenza
Più nello specifico, stando ai dati rilevati
dal’Istat e diffusi da Federmeccanica, hanno
registrato un segno negativo, nei primi mesi
dell’anno in corso, quasi tutti i macrocom-
parti che compongono il metalmeccanico
nazionale. La metallurgia ha mostrato una
riduzione del 14,6% rispetto allo stesso pe-
riodo dell’anno precedente, con accentuata
sofferenza nell’ambito delle produzioni
siderurgiche (-21,8%). Anche i prodotti in
metallo sono stati venduti inmisuraminore
rispetto al 2012 (-6,2%), con una cifra meno
significativa rispetto a quella registrata nel
settore automotive, in forte difficoltà da
quando, tra il 2008 e il 2009, è iniziata la crisi
finanziaria. In sofferenza si mostra anche
l’ambito della produzione di macchine
utensili (-6,9%), mentre sembra andare con-
tro tendenza la produzione di apparecchi
radiotelevisivi e più generalmente afferenti
il settore delle telecomunicazioni, apparec-
chi medicali e di precisione, strumenti ottici
ed elettrici, tutti in leggera crescita su base
annua. In crescita più decisa è invece il set-
tore della costruzione di navi e imbarcazioni,
tradizionale vanto dell’industria italiana, che
sembra godere ancora di un buon appeal.
L’andamento dell’industria metalmec-
canica italiana, insomma, sembra essere
maggiormente in linea con quello dell’in-
dustria francese o spagnola, entrambe in
sofferenza anche se con diverso grado di
intensità, piuttosto che con Paesi come
Germania e Regno Unito, che si attestano
su livelli produttivi non dissimili rispetto al
periodo pre-crisi. Un dato particolarmente
esemplificativo è quello relativo al grado
di utilizzazione degli impianti, che anche
nel 2013 conferma la decrescita, attestan-
dosi sul 67,9% della massima capacità, in
discesa di quasi 4 punti percentuali rispetto
all’anno precedente. Le conseguenze di
questo trend si riversano inevitabilmente
sulle dinamiche occupazionali e in partico-
lare sul numero degli operai che lavorano
nell’industria metalmeccanica, ancora in
calo a fronte di un deciso aumento delle ore
di cassa integrazione guadagni.
A rischio il patrimonio di
qualità
Un comparto di grande importanza nell’in-
dustria metalmeccanica italiana è quello
della produzione di macchine utensili (l’Ita-
lia è il quinto produttore mondiale, il terzo
in quanto a esportazioni) che attraversa
un momento particolarmente delicato. Da
Luigi Galdabini, presidente dell’associazione
di categoria Ucimu-Sistemi per Produrre, è
arrivato l’ennesimo grido d’allarme, nel
tentativo di spingere la classe politica ad
adottare misure che possano consentire
alle imprese di recuperare la competitività
perduta. Il ricambio dei macchinari di pro-
duzione è infatti uno dei fattori chiave che
garantiscono alle imprese di essere davvero
competitive sul mercato. I dati più recenti,
al contrario, delineano un quadro molto
preoccupante a proposito del mercato in-
terno, che continua a registrare contrazioni
difficilmente immaginabili fino a pochi anni
fa. Gli ordini interni, infatti, hanno fatto se-
gnare nel primo trimestre del 2013 una ri-
duzione del 35,9% su base annua, sintomo
di una sostanziale situazione di fermo degli
investimenti che ha spinto lo stesso Galda-
bini ad affermare che in un simile scenario
“I settori utilizzatori non potranno sostenere
la sfida dei competitori esteri, i cui continui
investimenti in tecnologie avanzate, sep-
pure in lieve rallentamento, porteranno, nel
breve periodo, a un allineamento della loro
capacità produttiva e della qualità dei loro
prodotti ai nostri”. Ecco, dunque, la concreta
rappresentazione del pericolo che corre
l’industria metalmeccanica italiana, che in
pochi anni sta mettendo a forte rischio il
patrimonio di affidabilità, qualità e compe-
tenza accumulato in decenni di presenza
sul mercato: tutte qualità che i compratori,
interni ed esteri, le hanno sempre ricono-
sciuto.
L’export non può bastare
Alle parole d’ordine ‘competitività’ e ‘inno-
vazione’ se ne aggiunge un’altra: ‘export’.
Se proprio la capacità di esportare i prodotti
metalmeccanici realizzati in Italia ha con-
sentito al comparto di ‘tenere’ nonostante
L’andamento della produzione industriale e il grado di utilizzazione degli
impianti nell’industria italiana. Serie storica dal 1995 al 2012
Fonte: ABB
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