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ITALIA 4.0

2017

gnificativi di vendita. In una prima fase,

secondo Scovenna, i costruttori erano

disorientati su quale automazione 4.0

avrebbero dovuto adottare per i propri

sistemi e anche le normative fiscali non

erano d’aiuto. Ecco allora che l’associa-

zione Anie si è messa in moto svolgendo

un grande lavoro di informazione verso

gli associati: ha spiegato nel dettaglio i

vantaggi dell’impresa digitale; non subire

questa trasformazione o addirittura evi-

tarla; avere collegamenti e collaborazioni

con le Università e gli Istituti Tecnici Su-

periori; infine, informare il mercato sulle

nuove tecnologie. Il presidente punta i

riflettori sulle competenze e la forma-

zione a tutti i livelli dell’azienda: dalla

produzione fino ai dirigenti. È necessaria

un’altra visione dell’impresa per essere

competitivi nel mercato globalizzato.

Ecco allora la necessità che le Istituzioni

forniscano i finanziamenti necessari per

i centri di formazione, i competence cen-

ter (alla data di stesura di questo articolo

i fondi non sono ancora stati stabiliti ndr).

Essi avranno lo scopo di promuovere e

sostenere la ricerca applicata, il trasferi-

mento tecnologico e la formazione sulle

tecnologie avanzate.

Un cambio di mentalità

Massimo Vacchini, direttore Aidam (As-

sociazione italiana di automazione mec-

catronica) è intervenuto sostenendo che

i costruttori di macchine e sistemi mec-

catronici ricoprono un punto di osserva-

zione privilegiato per quanto riguarda

l’industria 4.0 e la sua organizzazione. Le

imprese associate da ormai un decennio

si occupano di sistemi intelligenti, manu-

tenzione da remoto, automazione spinta.

I costruttori utilizzano oggi tecnologie e

componenti più evoluti, ma è una trasfor-

mazione, un ammodernamento, di ciò che

già esisteva. Quindi, Aidam ha analizzato

gli aspetti che hanno determinato il cam-

biamento dell’organizzazione aziendale a

fronte della quarta rivoluzione industriale.

L’analisi ha rilevato importanti segnali: il

primo è la crescita del mercato italiano che

nell’ultimo anno è cresciuto dal 55 al 90%;

è cambiato l’approccio del Governo alle

necessità delle imprese manifatturiere; gli

utilizzatori delle macchine automatiche

sono più disponibili a collaborare con i co-

struttori scambiandosi dati, informazioni

di progetto e prestazioni del prodotto, al

fine di ottenere performance competiti-

ve. Anche Vacchini sostiene l’importanza

della formazione. Scuole e imprese de-

vono collaborare con la stessa velocità di

sviluppo e apprendimento. La tecnologia

nel comparto manifatturiero cambia velo-

cemente. Quindi, anche i tecnici del futuro

dovranno adeguatamente essere prepara-

ti e formati, coerentemente con la tecno-

logia del momento.

Il Cluster tecnologico nazionale fabbri-

ca intelligente (CFI) si pone l’obiettivo di

sviluppare e attuare una strategia basata

sulla ricerca e sull’innovazione in grado

di consolidare e incrementare i vantaggi

competitivi nazionali e, al contempo, di in-

dirizzare la trasformazione del settore ma-

nifatturiero italiano verso nuovi sistemi di

prodotto, processi/tecnologie, sistemi pro-

duttivi, coerentemente con le agende stra-

tegiche dell’Unione Europea per la ricerca

e l’innovazione. Gianluigi Viscardi, presi-

dente CFI, considera importanti i provve-

dimenti governativi relativi al superam-

mortamento e iperammortamento, ma se-

gnala che, in alcune situazioni industriali,

a monte e a valle della macchina idonea a

industria 4.0, non esiste un’infrastruttura

aziendale adeguata. Per questo motivo

CFI ha realizzato le ‘fabbriche faro’, dei ve-

ri e propri modelli di trasformazione digi-

tale e punti di riferimento per le piccole e

medie imprese. Le fabbriche digitalizzate,

flessibili e interconnesse sono a tutti i livel-

li: grandi, medie e piccole. È necessario un

cambio culturale degli imprenditori che

vanno accompagnati in questo percorso.

Per questo motivo lo scorso luglio sono

stati istituiti i Digital Innovation Hub di-

slocati, e in rete, sul territorio nazionale.

Essi affiancano le PMI nell’analisi di fab-

bisogni, opportunità e opzioni tecnologi-

che 4.0, nella formazione in fabbrica, per

il supporto della costruzione di progetti di

industria 4.0 e altro ancora. Sono una ‘por-

ta di accesso’ delle imprese alle tecnologie

4.0. L’industria italiana dovrà strutturarsi

in modo competitivo al fine di creare valo-

re. Non c’è tempo da perdere.

@gapeloso