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ITALIA 4.0

2017

Tomaso Carraro

, presidente di Assiot: “Il passaggio chiave sarà

quello di trasformare tutto il Paese in 4.0. L’impresa dovrà essere

intelligente, non solo nei reparti produttivi, ma anche l’amministrazione, la

gestione finanziaria, le infrastrutture dalle banche alla logistica, insomma,

tutto il sistema Paese dovrà correre ed essere competitivo”.

Domenico di Monte

, presidente Assofluid: “Le industrie della

componentistica, già da tempo, sviluppano componenti e sistemi idonei

alle nuove richieste dell’industria più avanzata. I prodotti delle imprese

socie di Assofluid sono abilitati alle nuove tecnologie. Questa rivoluzione

industriale non riguarderà più solo una singola impresa, ma tutta la filiera

produttiva”.

Alfredo Mariotti

, direttore generale di Ucimu: “La fabbrica digitale

richiede anche figure professionali qualificate. L’importanza della

formazione nelle Università e nelle scuole tecniche è decisiva. Formazione

che va oltre le necessità dell’industria. Essa dovrà coinvolgere tutta la

società. La formazione dovrà considerare un grande progetto 4.0, sia

all’interno sia all’esterno dell’azienda”.

I PROTAGONISTI

ni di trasmissione e ingranaggi), ritiene

che questo cambiamento epocale in-

dotto da industria 4.0 è un tema spesso

trattato sia tra i soci dell’associazione,

sia nelle singole aziende. Carraro, com-

menta che le imprese non dovranno su-

bire questa trasformazione, ma esserne

protagoniste. Se è vero che le aziende

manifatturiere italiane sono costituite

da società medio piccole è ancora più

importante associarsi e incontrarsi per

avere un o scambio di idee continuo e

profittevole. Se paragoniamo la dimen-

sione delle aziende italiane con quelle

straniere potrebbe sembrare di giocare

in difesa, ma non è così. La creatività e la

flessibilità dei produttori italiani, se sup-

portati correttamente dai provvedimenti

governativi come gli incentivi fiscali in

atto, possono far recuperare il gap tec-

nologico di questi ultimi anni. Ma non è

tutto, ha sostenuto il presidente. Il pas-

saggio chiave sarà quello di trasforma-

re tutto il Paese in 4.0. L’impresa dovrà

essere intelligente, non solo nei reparti

produttivi, ma anche l’amministrazione,

la gestione finanziaria, le infrastrutture;

comprese le banche, la logistica, insom-

ma, tutto il sistema Paese dovrà correre

ed essere competitivo.

Domenico di Monte, presidente Assoflu-

id (Associazione italiana dei costruttori

e operatori del settore oleoidraulico e

pneumatico), rimarca i risultati economici

del comparto che presiede. La produzio-

ne nazionale della componentistica ole-

oidraulica, nei primi nove mesi del 2017,

è cresciuta del +10% e quella pneumati-

ca del +8%, rispetto allo stesso periodo

dello scorso anno. L’associazione di cate-

goria non è in grado di stabilire se questi

numeri in crescita siano legati al piano

industria 4.0, ma è possibile notare che i

costruttori di componenti oleoidraulici e

pneumatici devono produrre in ottica di

fabbrica intelligente. Gli stessi prodotti

sono progettati e costruiti secondo il nuo-

vo paradigma, poiché saranno integrati

in sistemi e macchine intelligenti. Insom-

ma, Assofluid rappresenta un comparto

industriale che è nello stesso tempo for-

nitore e fruitore di moderne tecnologie.

Di Monte sottolinea che le industrie della

componentistica, già da tempo, sviluppa-

no componenti e sistemi idonei alle nuo-

ve richieste dell’industria più avanzata. I

prodotti delle imprese socie di Assofluid

sono abilitati alle nuove tecnologie. Que-

sta rivoluzione industriale non riguarderà

più solo una singola impresa, ma tutta

la filiera produttiva, dal costruttore di

macchine fino al fornitore di componen-

ti. Non è pensabile sviluppare l’industria

4.0 singolarmente. È necessario quindi

creare delle partnership con industrie

dalle competenze differenti: un’azienda

tipicamente meccanica dovrà confron-

tarsi, e capirsi, con i tecnici di Microsoft

o Cisco, per esempio. L’innovazione è

anche conoscenza, quindi formazione. Il

capitolo formazione, sostiene Di Monte

è l’architrave per gestire una moderna

impresa. Solo le competenze e la creati-

vità umana possono trasformare i dati

raccolti dall’impresa digitale, i big data, e

trasformarli in smart data. Dati preziosi se

resi fruibili per sviluppare nuovi prodotti

Foto Bosch