Fabrizio Scovenna
, presidente di Anie Automazione: “Le
competenze e la formazione sono necessarie a tutti i livelli dell’azienda:
dalla produzione fino ai dirigenti. È necessaria un’altra visione
dell’impresa smart per essere competitivi nel mercato globalizzato. Ecco
allora la necessità che le Istituzioni forniscano i finanziamenti necessari
per i centri di formazione sulle tecnologie avanzate”.
Massimo Vacchini
, direttore Aidam: “I costruttori di sistemi
meccatronici hanno un punto di osservazione privilegiato per quanto
riguarda l’industria 4.0. Le imprese associate da ormai un decennio si
occupano di sistemi intelligenti, manutenzione da remoto e automazione
spinta. Fondamentale la formazione. Scuole e imprese devono collaborare
con la stessa velocità di sviluppo e apprendimento”.
Gianluigi Viscardi
, presidente del CFI: “I provvedimenti governativi
sono importanti, ma in alcune situazioni industriali, a monte e a valle della
macchina idonea a industria 4.0, non esiste un’infrastruttura aziendale
adeguata. Per questo motivo CFI ha realizzato le ‘fabbriche faro’, dei veri e
propri modelli di trasformazione digitale e punti di riferimento per le PMI.
Importanti anche i Digital Innovation Hub”.
I PROTAGONISTI
delle tecnologie abilitanti per industria
4.0. Il comparto gode della crescita eco-
nomica del Paese. Negli ultimi sei mesi
le aziende associate registrano numeri
importanti sia di fatturato sia di ordi-
ni. La componentistica è al traino delle
macchine costruite e commercializzate. I
prodotti industriali Made in Italy hanno
un certo appeal per quanto riguarda le
esportazioni, ma anche il mercato inter-
no quest’anno ha raggiunto numeri si-
e nuove soluzioni, che generano profitto
all’impresa.
La formazione non è un costo
Alfredo Mariotti, direttore generale di
Ucimu (associazione dei costruttori ita-
liani di macchine utensili, robot e auto-
mazione) ha esordito con alcuni numeri:
in Italia esistono circa 400 costruttori di
macchine utensili e robot con circa 32.000
addetti. Numeri importanti per il settore
manifatturiero. Quest’anno, il fatturato e
ordini del comparto ha avuto un’impen-
nata grazie agli incentivi fiscali promossi
dal Governo. Una crescita dovuta soprat-
tutto al mercato interno. Ciò significa che
le aziende italiane, che utilizzano sistemi
per produrre, hanno fortemente richiesto
macchine nuove con tecnologia di ultima
generazione. Di conseguenza i costruttori
di macchine utensili hanno in portafoglio
ordini per 6,4 mesi. Si tratta di un momen-
to significativo per tutto il settore. Non
solo per i numeri relativi alle vendite, ma
anche per lo sviluppo tecnologico dei pro-
dotti. Gli utenti chiedono macchine e si-
stemi in grado di integrarsi con la fabbrica
digitale, capaci di fornire dati di funziona-
mento e gestione, automatismi per lavo-
rare senza essere presidiati. I costruttori
hanno investito in ricerca e sviluppo, col-
laborato con Università e Politecnici al fine
di progettare e costruire prodotti in gra-
do di soddisfare le esigenze dell’utente e
competere nel mercato globale. Ma non è
tutto. Anche l’organizzazione aziendale è
cambiata radicalmente: dagli investimen-
ti, alle infrastrutture, fino alle figure pro-
fessionali e alla formazione e sicurezza dei
dati. Mariotti rimarca l’importanza della
formazione nelle Università e nelle scuole
tecniche. Formazione che va oltre le neces-
sità dell’industria. Essa coinvolgerà tutta la
società. È necessario, quindi, che la forma-
zione comprenda un grande progetto 4.0,
sia all’interno sia all’esterno dell’azienda.
Fabrizio Scovenna, presidente di Anie
Automazione, rimarca che l’associazio-
ne rappresenta molte aziende fornitrici
2017
36
ITALIA 4.0