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ITALIA 4.0

dicembre 2016

famoso del rapporto deficit/PIL, ovvero il

3% di spese in ricerca e sviluppo. Mentre

la Germania è già oltre il 2% noi siamo

ancora attorno all’1% del PIL. Questo

ritardo ci costa molto come Sistema Pa-

ese, circa 3,6 miliardi l’anno e questa è

la guerra del 3% che dovremmo com-

battere, ovvero lo scorporo dai limiti di

bilancio di tutti gli investimenti in ricerca

e sviluppo. Ma preferisco guardare alle

opportunità che la quarta rivoluzione

aprirà se saremo capaci di coglierla: Ro-

land Berger stima che già entro il 2020

l’Industria 4.0 contribuirà a far tornare

al 20% il valore aggiunto manifatturiero

sul PIL rispetto all’attuale 16%. Nei pros-

simi cinque anni si stima che la digitaliz-

zazione dei prodotti e dei servizi incre-

menterà le entrate annuali delle imprese

di oltre 110 miliardi di euro. Queste cifre

ci dicono che la digitalizzazione non è

più solo un’opportunità: è un must, l’e-

voluzione storica e naturale dell’indu-

stria. Già ora, 14 miliardi di sensori sono

collegati a magazzini, sistemi stradali,

linee di produzione in fabbrica, rete di

trasmissione di energia elettrica, uffi-

ci, abitazioni. Nel 2030, si stima che più

di 100 miliardi di sensori collegheranno

l’ambiente umano e naturale in una rete

globale intelligente e distribuita. Questa

rete è un acceleratore di produttività

potentissimo. McKinsey ha stimato che

industria 4.0: migliora la velocità di pro-

Presidente, non basta quindi dotarsi

di un Piano strategico in tema di In-

dustria 4.0. Servono gli strumenti e le

infrastrutture per renderlo poi opera-

tivo. Quali gli interventi prioritari da

parte del Governo?

“La digitalizzazione dell’industria è la più

grande opportunità per rilanciare la com-

petitività del settore manifatturiero in

duzione e si riduce fino al 50% il time

to market; migliora la qualità del pro-

dotto e si riducono i costi fino al 20%; si

dimezzano i tempi di fermo macchine e

si abbattono i costi di manutenzione al

110%. È una finestra dalla quale l’Italia

può trarre enormi vantaggi, se avrà la

forza e la determinazione di essere parte

del cambiamento”.