Avvenia, la chiave 100% italiana per lo sviluppo delle imprese di domani

Pubblicato il 1 luglio 2016

Innovazione, controllo e riduzione dei consumi, gestione aziendale orientata alla sostenibilità ambientale, visione imprenditoriale di largo respiro: tutto questo è la white economy, quella che oggi più che mai sembra essere la chiave per lo sviluppo del business del futuro in Italia e all’estero, perché tutto il mondo si sta oggi muovendo sulla strada dell’efficientamento energetico. Ne è convinto l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia, che da anni ha fatto della white economy il suo marchio di fabbrica, rendendo la sua azienda e l’Italia un polo di eccellenza del risparmio energetico.

Ed è proprio Avvenia che ora rimane l’unico dei grandi player nel settore della white economy a capitale privato ad essere al 100% italiano. La fila dei corteggiatori per Avvenia è stata lunga, ma l’impegno assunto dalla famiglia Campaniello a fare rimanere italiana l’azienda ha prevalso. «Non abbiamo intenzione di vendere a un concorrente. Vogliamo continuare a sviluppare progetti a medio e lungo termine e non siamo interessati a massimizzare i ricavi nel breve termine come fanno altri operatori del settore. Siamo nati come un’impresa di famiglia e intendiamo restare tale» spiega il dottor Francesco Campaniello, direttore generale di Avvenia.

Da anni alcuni grandi operatori stranieri fanno la fila alla porta di Avvenia per proporre transazioni che permetterebbero all’azienda di confluire in un gruppo dalle spalle più larghe. Ma nemmeno il valore raggiunto dall’azienda della famiglia Campaniello, cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, ha convinto la famiglia a fare un passo indietro. Il piano di Francesco Campaniello per il prossimo quinquennio è quello di raddoppiare le dimensioni della società creata da suo padre Giovanni e di uscire maggiormente dai confini italiani, all’interno dei quali oggi si realizza oltre l’80% del fatturato, per espandersi oltre l’Europa. Negli ultimi 5 anni la Cina, ad esempio, proprio nel settore dell’efficienza energetica ha investito oltre 250 miliardi di dollari e in quest’ambito l’Italia potrebbe avere un ruolo fondamentale.



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