Un “Made in Italy” tecnologico

Per fine anno si ipotizza un business dell’It di 18.186 milioni di euro, con un calo del 2,7%, con una situazione di sostanziale parità fra i due anni per l’hardware (circa 4.800 milioni)

Pubblicato il 27 settembre 2010

Innanzitutto i numeri: i dati Assinform evidenziano come, per la prima volta dall’avvio della crisi, si sia manifestata una tendenza all’attenuazione del calo di mercato. Con il -2,5% segnato a fine giugno 2010, l’It italiano ha recuperato oltre 6 punti percentuali rispetto al -9% registrato a fine giugno 2009 (sul 1° semestre dell’anno precedente). Il recupero ha interessato tutte le componenti informatiche, dall’hardware, al software, ai servizi, ma con notevoli differenziazioni e prospettive.

Le aziende, nonostante la situazione tuttora critica dell’economia, stanno investendo anche in infrastrutture. Il riscontro si ha nel numero di desktop venduti: più di un milione, contro 918 mila nello stesso periodo del 2009. Ovvero è stato registrato un progresso del 13,4% a fronte di un calo del 21,5% nel primo semestre 2009 sull’analogo periodo dell’anno prima.

“Se vogliamo che l’informatizzazione infrastrutturale da parte delle imprese – ha sottolineato il presidente di Assinform, Paolo Angelucci – evolva verso un utilizzo pervasivo dell’It nell’economia italiana generando nuova occupazione qualificata, soprattutto tra i giovani, sono necessari atti di coraggio da parte delle istituzioni, del Governo, della classe politica tutta, per introdurre nuove regole e condizioni quadro capaci di creare un clima che premi l’innovazione a tutti i livelli. Per questo occorrono provvedimenti di politica industriale stabili, che agiscano sul fronte del credito fiscale e degli incentivi, accompagnati da misure che facilitino l’accesso a finanziamenti bancari. La finalità deve essere quella di sostenere sia la domanda It, premiando le aziende italiane che usano la leva tecnologica per migliorare la propria efficienza/produttività, sia l’offerta di ‘Made in Italy’ tecnologico. In questo contesto vanno favorite fusioni e acquisizioni aziendali con un programma straordinario di ammortizzazione fiscale. Al contempo, le addizionali dall’Irap vanno spostate sull’Ire per stemperare il peso sull’occupazione di questa tassa, particolarmente iniqua per un settore ad alto utilizzo di risorse professionali qualificate quale l’IT”.

Assinform: www.assinform.it



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