Legno, migliora il clima di fiducia secondo Acimall

Pubblicato il 24 febbraio 2014

Il quarto trimestre 2013 registrato da Acimall conferma il relativo miglioramento tendenziale già riscontrato nei precedenti trimestri. Ancora una volta c’è da rilevare il diverso andamento dei mercati esteri (in aumento) rispetto al contesto domestico (in calo). Un elemento positivo: migliora il clima di fiducia, un dato che induce a pensare che il 2014 possa essere un anno migliore rispetto ai troppi segnati da una contrazione. Rimane tuttavia evidente che una crescita strutturale significativa deve necessariamente fondarsi su un aumento dei consumi interni.

Considerazioni che emergono dalla indagine congiunturale realizzata dall’Ufficio studi di Acimall sulla base di un campione statistico che rappresenta l’intero settore delle tecnologie per il legno e i suoi derivati. Negli ultimi tre mesi del 2013 l’industria italiana di settore ha messo a segno un aumento del 4,8 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Gli ordini esteri sono cresciuti del 7,3 per cento, mentre il mercato domestico ha segnato una contrazione del 5,7 per cento. Il carnet ordini è pari a 2,2 mesi; dall’inizio dell’anno l’aumento dei prezzi è valutato all’1,0 per cento. Nel periodo ottobre-dicembre 2013 aumenta il fatturato (più 0,4 per cento sull’analogo periodo 2012).

L’indagine qualitativa mostra, sulla base dei giudizi espressi dalle aziende che partecipano all’indagine, i seguenti risultati: il 36 per cento indica un trend di produzione positivo, il 41 per cento stabile, mentre il 23 per cento dichiara un livello produttivo in calo. L’occupazione viene considerata stazionaria dal 91 per cento del campione e in diminuzione dal 9 per cento. Le giacenze risultano stabili nel 55 per cento delle interviste, in diminuzione nel 41 per cento e in crescita nel rimanente 4 per cento.

L’indagine previsionale delinea le dinamiche di breve periodo del comparto. Discreto ottimismo per quanto concerne i mercati stranieri, ribadito dai dati relativi agli ordini. Attendismo per quanto concerne i clienti italiani: il 36 per cento degli intervistati vede per il prossimo periodo una crescita degli ordini dall’estero, mentre per il 59 per cento rimarranno stazionari. Il restante 5 per cento prevede un calo (il saldo positivo è pari a 31).  L’indagine previsionale per il mercato interno mostra un calo per il 13 per cento del campione. Per il 73 per cento, invece, le vendite interne manterranno un livello stabile. Il 14 per cento delle aziende prospetta una crescita nel breve periodo (il saldo è pari a 1).



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