Industria a più velocità: transizione digitale ed energetica spingono la manifattura italiana

Crescita e sicurezza informatica ai primi posti nell’agenda degli imprenditori, ma restano le difficoltà nel reperire le risorse umane. Il futuro? Creare un ponte tra impresa e nuove generazioni

Pubblicato il 24 novembre 2023

Ha aperto i battenti ieri MecSpe Bari, appuntamento di riferimento per la manifattura del Centro-Sud Italia, organizzato da Senaf e in programma fino al 25 novembre alla Nuova Fiera del Levante con ben 500 aziende in esposizione; l’inaugurazione è stata occasione per la presentazione dei  risultati dell’Osservatorio MecSpe a cura di Angelo Giuliana, Direttore Generale MediTech Competence Center.

Osservatorio MecSpe: alcuni dati

I dati sull’industria manifatturiera nel 2023 mostrano un comparto a più velocità, con i settori legati alla transizione digitale ed energetica solidi e capaci più di tutti di reagire ai momenti di difficoltà, come l’automotive, l’elettronica, l’elettrotecnica e la meccanica. Un settore, quello manifatturiero, che si conferma vitale per il Paese, con un fatturato a prezzi correnti che a fine anno supererà i 1.170 miliardi, con quasi 451.500 imprese attive e che prevede nel trimestre nov.’23-gen.’24 ben 400mila assunzioni (+6,4% in confronto a un anno fa).

Sebbene il tasso di crescita sia più lento e ci siano alcune difficoltà da superare, ben 7 imprenditori su 10 ritengono il proprio portafoglio ordini in linea con gli obiettivi dell’azienda, il fatturato a fine 2023 rimarrà stabile o in crescita per quasi due terzi del campione e la maggior parte delle imprese guarda al futuro con un percorso di crescita nei prossimi due anni (70%) , soprattutto dimensionale.

Inoltre, crescono gli investimenti verso un modello d’industria sempre più sostenibile e innovativo, adatto ai giovani e con le persone al centro. Le sfide imminenti? Insieme alla digitalizzazione e alla sostenibilità, la capacità di attirare le nuove generazioni sarà uno dei temi che il sistema industriale dovrà affrontare nel breve termine, oltre alla necessità di fare “rete” per rendere le imprese più competitive a livello internazionale.

Cosa temono gli imprenditori?

Secondo l’Osservatorio MecSpe sull’industria manifatturiera nel II quadrimestre 2023, ben il 53% delle aziende ha indicato come maggiore ostacolo la difficoltà a reperire le risorse umane. Elemento che è anche uno dei maggiori fattori di preoccupazione per il futuro insieme all’inflazione, ai tassi interesse e ai costi dell’energia, anche se fa meno paura rispetto allo scorso quadrimestre. Sono proprio questi timori che rendono gli imprenditori un po’ meno soddisfatti e fiduciosi rispetto al passato (lo è il 33%), ma non è una bocciatura totale dato che la quota dei totalmente “scontenti” resta comunque contenuta (16%).

Crescita, sviluppo, futuro

È su queste direttrici che MecSpe si muove per valorizzare le eccellenze del comparto manifatturiero, partendo proprio dai settori spinti dalla transizione digitale ed energetica. Il cuore mostra di quest’anno, dal titolo “Transizione energetica e sostenibilità nell’industria manifatturiera”, sarà infatti l’area principale della fiera per aggiornarsi sulle sfide che dovrà affrontare tutta l’industria manifatturiera.

A che punto sono le imprese sul fronte della digitalizzazione e della sostenibilità?

Negli ultimi anni su questi temi ci sono stati dei grandi passi in avanti, ma ci sono ancora dei margini di miglioramento. Sul fronte della sostenibilità, infatti, cresce anche nelle PMI il livello di conoscenza dei temi ESG (Ambientali, Sociali e di Governance), che arriva al 46% dei rispondenti (10 punti percentuali in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), ma a oggi solo quasi quattro aziende su dieci ritengono la propria attività totalmente sostenibile, il 46% mediamente e il 15% per nulla. Anche in questo caso non è una bocciatura completa, ma un “invito” a fare di più.

Accanto all’anima sostenibile delle imprese, negli ultimi anni migliora anche il livello di digitalizzazione: 7 imprenditori su 10 dichiarano di aver avuto una crescita digitale da media ad alta, e tra le tecnologie o processi innovativi che hanno intenzione di introdurre indicano la sicurezza informatica e la robotica collaborativa. Il tema della sicurezza è infatti al primo posto nell’agenda degli imprenditori, dato che oltre 3 imprese su 10 hanno subito almeno un cyber attacco.

Per accelerare il percorso di trasformazione digitale, però, servono risorse qualificate e soprattutto formazione. Su questo, per la metà degli imprenditori le competenze del personale attuali sono totalmente in linea con le necessità dell’azienda. Molte imprese hanno già adottato misure per garantire un bagaglio di competenze di qualità e l’hanno fatto tramite corsi di aggiornamento per il personale presente (56%), ricercando risorse già formate (17%), e puntando sui giovani stringendo accordi con ITS, IFTS e Università (21%). Gli Istituti Tecnici Superiori, come l’ITS A. Cuccovillo di Bari, sono infatti per le imprese un bacino importante da cui attingere e un ponte unico per avvicinare i giovani all’industria.

Il ruolo di MecSpe

Ed è proprio in questo percorso di continua evoluzione che le imprese hanno bisogno di punti di riferimento come MecSpe, che da oltre 20 anni mostra agli imprenditori le soluzioni per migliorare i processi produttivi, i Competence Center istituiti dal MISE, tra cui MediTech, o i Digital Innovation Hub, nati per supportare le imprese nel loro percorso di trasformazione digitale. E i risultati iniziano a vedersi, anche se a oggi serve una maggiore sensibilizzazione sui tanti vantaggi reali che i Competence center possono portare alle imprese e al settore in generale (il 48% non le conosce).

Digitalizzazione e innovazione

Daniela Vinci, Vice Presidente Federmeccanica con delega alla Promozione della Meccanica/Meccatronica nel Sud Italia ha affermato: “Se è vero che le risorse umane sono un tema centrale per la crescita del sistema industriale, non possiamo trascurare lo scollamento tra l’impegno delle imprese a innovare e la visione che i giovani hanno dell’industria: come rivela un’indagine recente di Federmeccanica, la considerano superata, figlia di altri tempi. Perciò tocca anche alle aziende farsi conoscere oltre i preconcetti, cercare modi e occasioni per avvicinarsi ai giovani e raccontare loro quale ruolo potrebbero ricoprire in un’industria evoluta come quella di oggi, dove trovano spazio tecnologie digitali e innovative, processi manifatturieri complessi e sensibilità ambientale e sociale”.

“La Manifattura Meccatronica deve tornare al centro della strategia industriale pugliese e italiana” ha dichiarato Cesare De Palma, Presidente Sezione Meccanica di Confindustria Bari-BAT. “Con il processo negativo innescato dalla transizione energetica, calata dall’alto sull’industria automobilistica, abbiamo messo in crisi un comparto che in Italia ha trascinato il Paese e lo ha fatto crescere. Ora è il tempo dell’innovazione sostenibile e digitale ma fatta in modo consapevole e competente; il sistema industriale deve potenziare la sua grande capacità di customizzazione che lo ha reso forte e unico sul panorama europeo. La Puglia, secondo le ultime stime, sta seguendo questo percorso: al netto di quelli che erano i numeri dell’export automotive, la Puglia cresce in modo dinamico e questo vuol dire che ha trovato nuovi mercati e nuovi clienti”.

La formazione

“I giovani sono al centro della nostra missione” ha proseguito Michele Dassisti, Delegato del Rettore alla Sostenibilità Politecnico di Bari. “La costruzione del loro futuro è un dovere civico e morale per costruire una società più giusta e sostenibile. Attraverso iniziative come l’alternanza scuola-lavoro, i tirocini formativi e le academy, ci sforziamo di creare sinergie tra università e aziende. Un elemento su cui il Politecnico di Bari sta già lavorando, come nel caso del gruppo di lavoro Università per l’Industria all’interno della Rete delle Università per la Sostenibilità, volto a definire nuovi modelli di relazione tra questi due mondi. In più, vogliamo rispondere alla crescente richiesta di competenze pratiche e esperienze sul campo da parte degli studenti. Per questo il Politecnico di Bari ha messo in campo un piano di sviluppo dei propri laboratori, oltre a collaborazioni con aziende e la creazione di incubatori per promuovere l’innovazione aperta e la formazione dei futuri ingegneri”.

“Come pugliese e come Presidente dell’ITS Meccatronico “A. Cuccovillo” sono felicissima dell’opportunità offerta da MecSpe Bari 2023″ ha affermato Lucia Scattarelli, Presidente della Fondazione ITS. “Coglieremo a piene mani tutti gli input di questa ricchissima finestra sul mondo produttivo, ci confronteremo con le tecnologie più innovative, gireremo con interesse tra gli stand, ascolteremo con curiosità. Ma non ci faremo sfuggire l’occasione di coinvolgere pienamente i nostri studenti ed aziende nostre partner nel movimentare e far vivere intensi momenti di informazione, dimostrazione, esibizione nella Piazza della Formazione, da noi organizzata e gestita. Un viaggio attraverso il variegato mondo della Meccatronica, dell’Innovazione, della Manifattura digitale e sostenibile, che tante opportunità offre al Sistema Puglia e ai nostri talenti, che qui devono formarsi e rimanere”.

Le PMI

“Le PMI stanno attraversando una transizione importante e ne sono sempre più consapevoli” ha spiegato Angelo Giuliana, direttore generale MedITech Competence Center. “Conoscono le potenzialità di molte tecnologie ma sono alla ricerca di punti di riferimento e guide in grado di trasformarle in opportunità di crescita e business. È così per l’intelligenza artificiale ma anche per la stampa 3D o le applicazioni relative ai droni. Il ruolo dei Competence Center è proprio quello di dissipare la confusione esistente, favorendo l’incontro tra PMI e tecnologie emergenti, ancor più nel Mezzogiorno dove il tessuto produttivo si caratterizza per una forte presenza in ambito servizi”.



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