marzo 2014
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cro e nanotecnologie e materiali avanzati
destinati all’avionica o a progetti per la
gestione del traffico aereo e portuale, ma
anche produzioni indirizzate al traspor-
to spaziale, apparati di telerilevamento e
comunicazione satellitare. Anche in Lom-
bardia il focus è sui materiali avanzati e
sulle nanotecnologie, destinati all’avionica
ma anche alla meccanica e all’elettronica.
Mentre in Puglia, altre ai materiali avanza-
ti e alle nanotecnologia si punta sui sistemi
manifatturieri avanzati destinati ai sistemi
intelligenti motoristici, aeronautici e spa-
ziali, ma anche ai sensori e alle Smart struc-
tures in composito. La Toscana aggiunge la
fotonica e i i sistemi sostenibili ambientali.
Infine, in Campania spicca la produzione
di motori diesel, di materiali compositi e
metallici per applicazioni e tecniche di as-
semblaggio, sistemi e controlli per velivoli
senza guidatore, tecnologie per materiali
applicate all’aviazione generale e per mi-
cro satelliti, materiali multifunzione per
interior ma anche certificazione di veicoli.
L’Italia non smette di credere nel setto-
re e lo ha dimostrato a fine 2013 quando
il ministero dello sviluppo economico ha
definito le linee guida per l’utilizzo di 750
milioni di euro destinati ai programmi di
ricerca e sviluppo del settore aeronautico.
Il ministero destina il 70% delle risorse al
finanziamento di programmi già avviati
mentre il resto finanzierà nuove attività di
ricerca e sviluppo. In particolare, la priori-
tà di finanziamento sarà volta a sostenere
interventi riguardanti velivoli ad ala rotan-
te, velivoli ad ala fissa, sistemi integrati per
la sicurezza e la difesa; domini tecnologici
(aerostrutture, componenti e sistemi di
propulsione, sistemi di comunicazione e di
bordo di impiego duale, elettronica per la
difesa e la sicurezza).
La Lombardia è biotech
La specializzazione sulle biotecnologie
industriali, che comprende la filiera della
produzione e della ricerca, copre maggior-
mente il territorio italiano, interessando
17 regioni e un numero di imprese che,
secondo il Sole24 Ore, si aggira intorno a
407 e quasi 7.000 addetti per un fatturato
di 43 miliardi di euro nel 2012. Invitalia,
comunque, individuava già nel 2008, tra i
settori chiave che offrivano opportunità di
business per imprenditori stranieri, specie
cinesi, proprio il comparto biotech che fa-
ceva già registrare un trend di crescita con-
tinua (+10% di nuove aziende su base an-
nua). Oggi, la Lombardia è la regione nella
quale, a livello settoriale, si concentrano i
principali segmenti della ricerca bioinfor-
matica, healthcare e oncologia, lo stesso
dicasi per la Campania. Anche la Basilicata
non è stata a guardare. Nel 2011, un pro-
tocollo firmato da Invitalia, Ministero del-
lo sviluppo economico e Regione, poneva
l’obiettivo di creare un polo d’innovazione
nel settore delle agro-biotecnologie. Il Pro-
tocollo ha consentito di individuare le linee
strategiche e operative per trasformare
l’attuale cluster di enti di ricerca e imprese
del Metapontino in un polo di innovazione
in grado di rafforzare la competitività del
territorio e favorire la crescita di un tessuto
imprenditoriale innovativo. Il piano è stato
predisposto attraverso un’analisi dei fabbi-
sogni del sistema imprenditoriale e di quel-
lo della ricerca.
Il Friuli Venezia Giulia scommette anch’es-
so sulle biotecnologie industriali abbinan-
dole alla ricerca nei materiali innovativi e
nelle mictotecnologie. In Abruzzo spun-
tano centri di eccellenza nelle produzioni
industriali di impianti per biotecnologie
cellulari e molecolari. Una fetta della pro-
duzione e della tecnologia biotech italiana
arriva dalla Campania: qui ci si concentra
anche sulle tecnologie di imaging avanza-
to, sulla tracciabilità e il monitoraggio dei
prodotti alimentari.
Le tre aree di specializzazione distribuite in Italia