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rmo

marzo 2016

tettura aperta che supporta l’utente nelle sue esigenze

di lavorazione, invece che forzarlo verso soluzioni preco-

stituite. Grazie a costi operativi estremamente ridotti, la

funzionalità di protezione dello stampo e la comprovata

affidabilitàa lungo termine, Fanuc Roboshot vanta il costo

di proprietà più basso del mercato e un tempo di ritorno

dell’investimento di soli cinque-sei anni.

Il successo della politica di Fanuc di mettere l’utilizzatore

sempre al centro è tutto nelle 300 macchine installate in

Italia, un risultato importante che si traduce nel nuovo

motto dell’azienda giapponese: ‘Service first’, ovvero af-

fidabilità e assistenza insieme al primo posto. Fanuc inve-

ste infatti nella massimizzazione del ciclo di vita dei suoi

prodotti e garantisce ai clienti la possibilità di eseguire in-

terventi di riparazione sulle macchine per trent’anni dalla

data di acquisto, nel più breve tempo possibile, riducendo

così al minimo il downtime.

componenti costantemente di elevata qualità. Grazie ai

suoi servoazionamenti elettronici di ultima generazione,

Fanuc Roboshot vanta l’accelerazione più veloce sul mer-

cato, che si traduce in una capacità di elaborazione più

veloce, nessun tempo di attesa e un affidabile controllo

ad anello chiuso in tempo reale.

Come tutte le macchine Fanuc, anche Roboshot monta

il CNC 31i-B, un controllo numerico affidabile. Si tratta di

una soluzione vantaggiosa per gestire i movimenti plu-

ricammino su macchine di precisione complesse a velo-

cità elevata dotate di numerosi assi. È un CNC che viene

prodotto in altissima serie, contiene la tecnologia Fanuc

più avanzata e rispetta gli elevati standard di affidabilità

e sicurezza imposti dalla casa giapponese; è stato infatti

quantificato che le macchine Fanuc subiscono 0,016 gua-

sti all’anno, ovvero uno dopo almeno sei anni di utilizzo.

Un risultato sorprendente soltanto in apparenza: infatti,

l’azienda giapponese impiega 800 dei suoi 2.500 dipen-

denti negli stabilimenti produttivi giapponesi in ricerca e

sviluppo, garantendo così il massimo dell’innovazione e

dell’affidabilità.

Cosa dire.

Fanuc Roboshot offre inoltre la massima li-

bertàdi personalizzazionee lapossibilitàdimontare tutta

l’accessoristica in commercio nella maniera più semplice,

presentandosi come una macchina essenziale dall’archi-

Le macchine Fanuc Roboshot esposte alla fiera Plast 2015.

A un anno dall’accorpamento delle divisioni CNC,

Robot e Robomachine, Fanuc Italia traccia un bilancio

più che positivo e annuncia la realizzazione della

nuova sede di Arese (MI). Un successo collettivo del

gruppo italiano, il cui ruolo a livello europeo viene

accentuato dalla nomina a vice presidente europeo

del direttore generale Marco Ghirardello.

È stato un anno ricco di avvenimenti e soddisfazioni,

quello di Fanuc Italia: dal 1° aprile 2014, giorno in cui

si sono riunite in un’unica struttura le tre divisioni CNC,

Robot e Robomachine, il team italiano ha lavorato

per far crescere il gruppo e assicurare a Fanuc

un ruolo da protagonista in un mercato altamente

competitivo. “A un anno di distanza posso affermare

che il processo di fusione organizzativa è pressoché

concluso. L’accorpamento ha migliorato le sinergie

del gruppo e creato un unico punto di riferimento per i

nostri clienti”, spiega Ghirardello, direttore generale di

Fanuc Italia. La crescita cui fa riferimento il manager

è trasversale, ovvero riguarda tutte e tre le divisioni di

Fanuc, e ha visto sempre più costruttori di macchine

già clienti per i CNC completare le proprie linee con

i robot per creare soluzioni automatiche ancora più

integrate. “Il mercato delle macchine utensili appare in

ripresa”, aggiunge Ghirardello. Nel suo nuovo ruolo,

oltre alle responsabilità delle filiali italiana e turca, gli è

stata affidata anche la supervisione di Fanuc Bulgaria,

che coordina le filiali di Bulgaria, Ungheria, Romania,

Grecia e Albania.

Di particolare interesse per quest’area dell’Europa

è il nuovo robot collaborativo Fanuc CR-35iA, molto

richiesto nel settore automotive, dove permette di

sgravare l’operatore da operazioni pesanti (può infatti

sollevare fino a 35 kg) e dove il tempo-ciclo passa in

secondo piano rispetto alla necessità di affiancare

la presenza dell’uomo alle linee automatizzate di

assemblaggio.

La filiale italiana

protagonista inEuropa