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marzo 2016
successivo all’acquisto. In questo caso la collaborazione con
l’utente finale risulta essere fondamentale.
Una collaborazione sempre piùnecessaria quando si svilup-
panoeimplementanoconcettiqualilafabbricaintelligente,
smart facturing, oppure industry 4.0, programma quest’ul-
timo avviato dal governo tedesco e che esprime il cambia-
mento epocale cui assisteremo nel prossimo decennio.
Sistemi per produrre 4.0.
Alla scorsa edizione di EMO
Milano 2015 Hermle ha presentato tre centri di lavoro.
Andiamo con ordine. Il modello più compatto è il C12. Si
tratta di una macchina con un ingombro a terra minimo. Il
sistemaeraequipaggiatoconunrobotantropomorfoKuka
per il carico e scarico in automatico dei pezzi. C12 è partico-
larmente adatto nel compartomedicale, componenti oleo-
dinamici ed elettrodi. Un altromodello esposto era il C400.
Si tratta di un centro di lavorazione dinamico che offre un
approccio alla lavorazione a 5 assi. Esso risulta robusto ad
alta dinamica, affronta le esigenze del mercato in maniera
affidabile. Lamodularità è limitata, di contro il costo è dav-
vero competitivo senza risparmiare su qualità e precisione.
Infine, il modello C42, nella foto di apertura, è il più grande
e permette di allestire la macchina in modo spinto con un
gamma mandrino ampia e una roto bascula più ampia. È
un centrodi lavorazione CNC ad alta prestazione a 5 assi, la
lavorazione a 5 assi e a cinque lati rendono la C42 adatta a
tutti i settori: aerospace,meccanicagenerale, stampi e com-
ponenti dalle geometrie complesse.
Per le esigenze della fabbrica 4.0.
Hermleha sviluppato
diverse soluzioni per semplificare il lavoro quotidiano degli
utilizzatori. Per le macchine pallettizzate ha introdotto un
supervisore Hacs (Hermle automation control system) per
la gestione, tramite software, integrato nel CNC dellamac-
china utensile. Questo sistema di gestione dati permette il
controllo della produzione, la modifica dei parametri, i re-
port del tempo di produzione, la priorità dei pallet, la vita
residua dell’utensile e presenza utensile. La supervisione
può anche essere effettuata tramite pannello touch screen,
da remoto. L’interfaccia utente è semplice e intuitiva. Le at-
tività dell’operatore sono schedulate e si possono salvare i
dati, lanciare nuove lavorazioni e organizzare il ciclo di la-
vorazione.
@gapeloso
automatizzati, si implementano vere e proprie piattaforme
produttive, in grado di lavorare i pezzi in un unico piazza-
mento fino a 2.500 kg di peso. Precisione e qualità sono
ormai necessari per competere, pena l’esclusione dal mer-
cato. Fino a qualche anno fa le possibilità di integrazione
delle macchine utensili erano limitate ed era necessario un
investimento economico importante. Oggi non è più così.
La disponibilità di moderne tecnologie: internet, cloud,
l’automazione, la fabbrica 4.0 per intenderci, permettono
l’attuazione di soluzioni concrete. Una nuova innovazione,
quindi? “In parte è così. Ma è anche doveroso sottolineare
chealcunearchitettured’automazionee logicheproduttive
efficienti sono note da tempo”.
All’iniziodegli anni novanta si definivanoCIM(computer in-
tegratedmanufacturing), ma allora non era possibile realiz-
zarle appieno poiché mancava la tecnologia che interagiva
con tutti i sistemi. Come già detto: il web in genere, i mi-
croprocessori, lememorie evolute, imicrochipRfidecc. Tutti
prodotti oggi ampiamente disponibili sul mercato, con costi
limitati. Di pari passo anche l’equipaggiamento delle mac-
chine Hermle corrisponde all’evoluzione di tutto il sistema.
Peresempiounmaggiornumerodiutensilidisponibili,uten-
sili gemelli per far fronte ai turni non presidiati, numerosi
pallet disponibili e l’asservimento con robot antropomorfi.
Questa rivoluzione è strettamente legata all’aumento della
flessibilità, della qualità, della produttività e dell’efficienza.
Modulari secondo le esigenze.
I centri di lavorazione
Hermle trovano la loro collocazione nell’industria della pro-
duzionedi stampi,modelli e ingeneredellegeometriecom-
plesse.Altreapplicazioni sononell’industriaautomobilistica,
anche quella sportiva e l’aerospace. Inmodo particolare i si-
stemi prodotti dalla casa di Gosheim sono particolarmente
adatti per la lavorazione delle giranti di turbine. In parti-
colare il mercato ha apprezzato la versione mill/turn per la
sua efficienza in questo tipo di produzione. “Per quanto
riguarda il mercato italiano –prosegue Bologna- è da rimar-
carecome lapersonalizzazionedellemacchineè semprepiù
richiesta. Affrontare questa sfida per le aziende produttrici
necessita di un’organizzazione specifica. Per andare incon-
troallenecessitàdel cliente, emantenereunbuonmargine,
Hermle ha puntato sulla modularità dei sistemi per pro-
durre”. I centri di lavoro possono essere attrezzati in fun-
zionedellenecessitàdell’utilizzatore, anche inunmomento
Alcuni modelli dei centri di lavorazione verticale Hermle, esposti in EMOMilano 2015.