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FEBBRAIO 2017

FIELDBUS & NETWORKS

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getto fisico ha (o può avere) la capacità di generare dati sul suo stato e

lo stato dell’ambiente fisico che lo circonda grazie a tecnologie sensing

e sistemi di comunicazione wireless. In seconda battuta la disponibilità

di reti wireless permette da un lato la raccolta e condivisione dei dati

generati dai dispositivi embedded negli oggetti fisici e dall’altro di confi-

gurarli e quindi agire anche da remoto sugli oggetti fisici e il loro ambiente

circostante. Infine, i personal device collegati alla rete. L’insieme di questi

tre elementi ovvero pervasività di sistemi embedded, pervasività delle

reti, pervasività di dispositivi personali collegati alla rete, costituisce la

base tecnologica dell’Internet of Things. Dalla diffusione dei dispositivi

IoT deriva una quantità enorme di dati pronti per l’elaborazione”.

Qualche esempio concreto…

F&N:

Potete descrivere un’esperienza significativa e rappresentativa

della big data analysis intrapresa dalle vostre aziende?

Risponde

Magro

: “La nostra azienda ha coniato un mantra, ‘IoT4Sustai-

nability’, perché siamo convinti che la sostenibilità ambientale, sociale ed

economica di una comunità derivi dalla condivisione di dati, esperienze

e conoscenze, per cui abbiamo acquisito ed elaborato i dati delle per-

formance ambientali italiane delle imprese e dei territori, per supportare

decisioni a diversi livelli di scala

(pianificazione, valutazione,

progettazione)”. Oggi QCumber

sostiene i sindaci e le istituzioni

nel gestire problemi ambientali

in modo collaborativo assieme

a cittadini e imprese, secondo

un modello di E-governance in

cui i dati svolgono una funzione

straordinaria, in grado di tutelare

gli asset delle imprese, ma nel

rispetto delle effettive esigenze

delle comunità in cui operano.

“In Lombardia abbiamo ottenuto

l’approvazione di una legge con

cui sindaci, cittadini e imprese

hanno iniziato a dialogare in

modo nuovo con le istituzioni,

risolvendo importanti problemi di governance basandosi su dati e modelli

validati, aprendo la strada a una forma di collaborazione inter-istituzionale

e sociale che promuoveremo con la piattaforma QCumber”.

Porro

ricorda due casi: “Il primo riguarda Wittur, produttore di com-

ponenti, moduli e sistemi per ascensori, che in seguito a una serie di

acquisizioni aveva la necessità di sfruttare l’enorme mole di dati messi

a disposizione dalle diverse aziende distribuite nel mondo, con l’obiet-

tivo di migliorare il tasso di riutilizzo dei componenti. Utilizzando il mo-

dulo di ricerca Exalead OnePart, l’azienda ha permesso all’utenza di

accedere a una fonte di informazione standardizzata e consolidata che

offriva un ampio ventaglio di chiavi di ricerca e una presentazione strut-

turata e altamente fruibile dei dati. La catena della grande distribuzione

MonoPrix, invece, utilizza Exalead CloudView per effettuare ricerche

realtime e analisi dei dati relative alle performance qualitative di ogni

punto vendita. Prima di questa implementazione, MonoPrix aveva una

visione estremamente frammentata dei fattori esaminati e necessitava

di una visione consolidata per tipologia di prodotto a livello regionale

e nazionale al fine di prendere decisioni strategiche adeguatamente

informate”.

Spiega

Cupini

: “Sono sempre più le applicazioni che, sfruttando tecno-

logie di acquisizione dati avanzate, devono fare i conti con il problema

dei big data e di come opportunamente trattarli. National Instruments

ha lavorato con molti partner ed end user fornendo loro soluzioni per il

data management che hanno garantito notevoli vantaggi in termini di ef-

ficienza dei processi decisionali legati ai dati. Eclatante è la testimonianza

di Jaguar Land Rover, che attraverso l’implementazione di una soluzione

globale per il data management analizza e gestisce fino a 500 GB di dati

al giorno, generati da oltre 200 sistemi di acquisizione che ‘collezionano’

dati in modo continuativo, rendendoli disponibili a oltre 400 ingegneri per

analisi ad hoc. La soluzione JLR per affrontare le sfide del big analog data

doveva soddisfare i seguenti requisiti: capacità di un upload automatico

dei dati, gestione dei metadati, tool interattivo per eseguire algoritmi di

analisi, analisi dei dati parallele, template di reportistica, piattaforma fles-

sibile. La piattaformaNI per il Technical DataManagement ha aiutato JLR

a superare e vincere la sfida”.

Tieghi

conferma che i casi, sia nell’industria sia nelle utility, sono tanti

e in molti settori diversi: “Dagli acquedotti, come già descritto prima,

all’identificazione dei corretti parametri e set point per la gestione di un

altoforno per la produzione di acciai speciali, fino alla gestione ottimale

nella produzione di cemento, vetro o anche farmaci. Soprattutto nelle

aziende di produzione di articoli confezionati (CPG), una corretta raccolta

dei dati distribuita su tutti gli impianti è essenziale per un corretto cal-

colo dell’OEE, efficienza/efficacia delle linee e dell’intero processo di

produzione. Inoltre, negli ultimi tempi industrial big data e analytics sono

diventati importanti anche ai fini della gestione dell’energia utilizzata nei

reparti produttivi e quindi per l’efficienza. Permette infatti di ridurre i costi

energetici per unità prodotta, migliorare l’efficienza energetica globale

aziendale ed conseguire i certificati bianchi e la certificazione ISO 50001”.

Randieri

evidenzia come la chiave di successo di IntellisystemTechnolo-

gies negli anni sia sempre stata la motivazione e l’interesse verso l’inno-

vazione, la ricerca e lo sviluppo. “Considerando da una parte l’innovazione

tecnologica, dall’altra l’evoluzione della normative e infine le esigenze di

business che impongono la necessità di conquistare vantaggi competitivi

rispetto alla concorrenza, abbiamo messo a punto diverse soluzioni per

gestire l’Industrial IoT. Intellisystemè da anni attiva per aiutare le aziende

a estrarre tutto il potenziale di conoscenza intrinseco nei dati, integran-

dolo nei processi decisionali e di business”.

Bartolotta

sottolinea infine come alla base della visione di Eaton vi sia

SmartWire-DT, un sistema di cablaggio e di comunicazione intelligente

in grado di raggiungere qualsiasi punto della macchina o dell’impianto

per raccoglierne dati e renderli disponibili ai sistemi superiori. “Grazie

a questo approccio decentrato siamo in grado di trasmettere i dati di

processo e di stato tramite protocolli standardizzati, quali OPC-UA, ai

livelli superiori, fino al cloud. La partnership stretta in Germania con

l’operatore tedesco T-Systems ci permette di mettere a disposizione

dei costruttori di macchine una soluzione integrata, a partire dal sem-

plice sensore per arrivare fino al cloud. Questa infrastruttura, basata

su SmartWire-DT, fa in modo che tutti i dati raccolti da componenti

quali salvamotori e softstarter vengano analizzati e messi a disposizione

dei costruttori di macchine. Tutto ciò permetterà loro di monitorare si-

stemi completi ed effettuare un’efficace manutenzione predittiva diret-

tamente dal cloud, nonché ottimizzare il controllo dello stato di usura

dei vari componenti, i costi operativi e la produttività della macchina

mediante un’analisi intelligente dei dati”.

Fonte: www.pixabay.com