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FEBBRAIO 2017

FIELDBUS & NETWORKS

38

Fieldbus & Networks

verificare che non ci siano stati elementi

corrotti o errori di trasmissione/rice-

zione. Questo permette di riconoscere

i seguenti errori: corruzione dei dati,

inserimento di finti messaggi di failsafe

(‘masquerade’).

Il messaggio Profisafe che include i mecca-

nismi di riconocimento degli errori descritti

è un pacchetto sufficientemente piccolo e

viene inserito all’interno dei dati utili di un

telegramma standard Profibus o Profinet.

Il telegramma Profisafe contiene tre campi.

Il primo campo, F-Input e F-Output, contiene

i dati che vengono scambiati dal disposi-

tivo; la configurazione dei dati scambiati

dallo stesso è contenuta all’interno del file

GSD associato al dispositivo. Il secondo

è relativo a status e control byte. Il con-

trol byte viene inviato dal F-host, mentre

lo status byte viene inviato dal F-device.

Questa informazione serve per le attività

di sincronizzazione tra i diversi partecipanti

della rete Profisafe. Questo byte serve per

l’incremento del numero sequenziale dei

pacchetti che vengono inviati. Ciascun di-

spositivo infatti ha internamente un clock

sincronizzato con il valore di status/control

byte, che viene incrementato per valutare

il valore del numero sequenziale. In questo

modo, non è necessario utilizzare byte per

trasmettere l’intera informazione. L’ultimo

campo è dedicato al CRC a 32 bit e tiene

conto del codename, dei parametri di confi-

gurazione di sicurezza, del monitoring num-

ber e dei dati trasmessi.

Ciascun dispositivo rende disponibili due

tipi di informazioni per la sua configura-

zione e la configurazione della comunica-

zione, ovvero: il file GSD, che contiene tutte

le informazioni per la comunicazione ciclica

dei parametri e dei valori da impiegarsi per

stabilire la comunicazione Profibus o Pro-

finet; gli F-parameter che devono essere

configurati all’interno del sistema Profisafe

per gestire la comunicazione sicura.

In particolare, i parametri che devono es-

sere configurati sono:

F_S/D_Address

: l’indirizzo univoco as-

segnato al device all’interno della rete

Profisafe, che deve essere uguale a

quello dato via microswitch al dispo-

sitivo. Sarebbe il codename del dispo-

sitivo;

F_WD_Time

: il tempo di ritardo del

watch dog entro cui deve essere ricevuta

una risposta o un’interrogazione;

F_SIL

: il SIL target che si vuole ottenere

con la particolare catena che si sta rea-

lizzando. Questo valore viene verificato

con il valore interno di SIL definito dal

costruttore. Questo significa che cia-

scun dispositivo Profisafe può essere

impiegato per applicazioni fino a un

certo livello di SIL;

F_iPAR_CRC

: la firma e il calcolo del CRC

per tutti gli I-parameter del F-Device;

F_Par_CRC

: la firma e il calcolo del CRC

per tutti gli F-parameter. Viene utilizzato

per verificare che tutti gli F-parameter

siano stati assegnati in modo corretto.

Questi due tipi di informazioni sono en-

trambe contenute all’interno del file GSD

del dispositivo, pertanto è necessaria la

verifica dell’integrità degli F-parameter per

mezzo di un tool di configurazione che si av-

vale di uno specifico controllo CRC. Sempre

con il tool di configurazione è necessario

verificare e assicurare con un altro CRC i

parametri relativi allo scambio dati F-input

e F-output del dispositivo.

Come implementare

Profisafe

Per la maggior parte dei dispositivi Profi-

safe esistono dei tool specifici di diagno-

stica e configurazione, chiamati CPD-tool,

e questo fa sì che non sia più necessario

gestire gli I-parameter (o F-parameter)

per mezzo del file GSD e della verifica

delle parte di esso attraverso speciali

CRC, come visto prima, pertanto viene

raccomandato di utilizzare un nuovo mec-

canismo, chiamato Universal-Parameter-

Server (iPar-Server), la cui realizzazione è

compito del costruttore del F-host.

I diversi passi della struttura dell’iPar-Ser-

ver sono i seguenti:

- inizializzazione delle funzione iPar-

Server durante la fase di configurazione

nell’ambiente di ingegneria della confi-

gurazione degli F-host e degli F-device;

- dalla stazione di ingegneria è possi-

bile, utilizzando per esempio TCI o FDT,

la connessione del CPD tool per gli F-

device per assegnare il codename al

dispositivo di campo;

- nel momento in cui la comunicazione

con il CPD tool è stabilita, è possibile

eseguire delle prove, delle configurazioni

e delle parametrizzazioni;

- terminata la configurazione con il CPD

tool, viene calcolato il iPar_CRC, che

viene aggiornato e inserito nel parame-

tro F_iPar_CRC all’interno del sistema di

ingegneria;

- si deve riavviare il F-device per poter

rendere effettivo il nuovo valore del F_

iPar_CRC del dispositivo;

- a questo punto il F-device è pronto

per l’upload delle notifiche e della dia-

gnostica verso l’iPar-Server che lo ha

configurato;

- infine, inizia lo scambio dati ciclico tra i

dispositivi e l’F-host che compongono la

rete Profisafe.

Figura 6 - La struttura del iPar-Server

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