NOVEMBRE 2016
FIELDBUS & NETWORKS
74
di
Stefano Cazzani
O
ggi siamo circondati da onde elettromagnetiche che ci
permettono di utilizzare il Wi-Fi, le reti cellulari, le connes-
sioni Bluetooth e così via, ma c’è ancora unmezzo trasmis-
sivo che di fatto abbiamo sempre trascurato: è la luce. È
anch’essa un flusso di onde elettromagnetiche e ha delle
proprietà distintive che possono permetterci di realizzare una classe di
reti di comunicazionemolto particolare e interessante. Lo diamo per scon-
tato, e forse per questo non le abbiamo finora dato troppa importanza,
ma la caratteristica più importante che distingue la
luce dalle onde radio classiche utilizzate nelle reti
wireless è che non può attraversare i muri. Nella
maggior parte delle applicazioni di comunicazione,
usare un’onda elettromagnetica che non può attra-
versare nemmeno un foglio di carta non avrebbe
alcun senso, infatti da Marconi in poi lo sviluppo
delle reti radio si è basato su onde elettromagneti-
che capaci di attraversare non solo muri, ma intere
montagne e addirittura continenti. Ma è proprio lo
straordinario successo delle reti di comunicazioni
radio moderne a rendere oggi interessante l’uso
delle luce, laddove si desidera realizzare reti fun-
zionanti esclusivamente in uno spazio fisico circo-
scritto e limitato.
Se usiamo una rete ‘a base di luce’ all’interno di
un ufficio, uno spazio commerciale o una fabbrica,
siamo certi che nessuno potrà ascoltarci dall’e-
sterno (basta oscurare le finestre), proprio perché i
raggi luminosi non possono attraversare i muri. Allo
stessomodo, una rete locale a base di luce non sof-
fre le interferenze esterne da parte delle altre reti
radio e, sempre ipotizzando un ambiente dove le
finestre possono essere facilmente schermate, non
viene influenzata nemmeno da altre reti a base di
luce presenti in altri locali.
L’idea di fondo del Li-Fi è tutta qui, usare la
luce come portante fisica al posto di un col-
legamento nello spettro radio tradizionale.
L’accattivante termine Li-Fi fu originaria-
mente proposto da Harold Haas, docente
dell’Università di Edinburgo e cofondatore
dell’azienda PureLiFi, proprio per indicare il fatto che una, ma non l’unica,
delle applicazioni del Li-Fi può essere quella di affiancare o sostituire le
reti Wi-Fi all’interno degli edifici (sempre più a rischio di interferenza reci-
proca) con un’equivalente rete Li-Fi.
Internet dalle lampadine
Per realizzare un collegamento Li-Fi si può pensare di utilizzare delle nor-
mali lampadine LED, modulandone a elevata frequenza l’emissione (per
Fieldbus & Networks
Figura 1 - Una rete Li-Fi
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rete Li-Fi
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Fonte Pixabay