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NOVEMBRE 2015

FIELDBUS & NETWORKS

13

Cover story

Softing Italia

Con TCP/IP cambia (quasi) tutto

Quali sono i cambiamenti correlati all’impiego di Profinet, come esem-

pio di comunicazione Industrial Ethernet su base TCP/IP, nell’automa-

zione industriale?

TCP/IP è un protocollo standard aperto e molto diffuso. Gli utilizza-

tori vogliono approfittare di questa struttura aperta e delle possibilità

che essa offre. Di conseguenza, spesso le reti Profinet sono soggette

nella pratica a condizioni molto variabili. Per esempio, gli utilizzatori

modificano spesso la configurazione di rete e sostituiscono le utenze

collegate. L’impiego di un protocollo TCP/IP significa anche che i con-

fini tra automazione industriale e IT aziendale diventano meno chiari

e presentano al contempo una maggiore permeabilità. Anche qualora

sia possibile mantenere la stabilità della rete, poi, la sua configura-

zione e quella delle utenze della rete sono più complesse. Gli errori

di rete, iniziali, durante la messa in esercizio, o anche successivi, per

esempio dopo la sostituzione di un apparecchio difettoso mentre l’im-

pianto è operativo, sono spesso causati da errori di configurazione.

La probabilità che le cause dell’errore siano di natura fisica è di gran

lunga inferiore. Questo quanto meno allo stato odierno. In futuro si

vedrà come si comporteranno concretamente le reti Profinet a lungo

termine... I livelli di protocollo inferiori della comunicazione Profinet

sono complessi. A seconda della causa dell’errore e dell’analisi ne-

cessaria, per identificare ed eliminare l’errore può essere indispensa-

bile che l’utilizzatore possegga un ampio know-how specialistico nei

campi della tecnologia di comunicazione o dell’IT.

Ciò significa che gli utilizzatori della tecnologia Profinet si trovano,

da un lato a dover risolvere il problema tecnologico di adeguare la

diagnosi di rete alle nuove condizioni di comunicazione su base TCP/

IP, dall’altro a dover affrontare anche difficoltà di tipo organizzativo.

Queste nascono sia in riferimento a controlli di routine su una rete, il

cui funzionamento è di per sé stabile, ma la cui struttura è aperta e

variabile, sia in connessione con la complessità tecnica della ricerca

di errori in casi particolarmente ‘ostinati’. Qui si deve innanzitutto

chiarire come assicurare nel modo più efficiente l’esecuzione di una

grande varietà di operazioni di diagnostica e chi è il responsabile del

singolo caso.

Questioni di tipo organizzativo

I tre gruppi di domande esemplificative qui riportati illustrano le dif-

ficoltà organizzative che devono essere risolte dagli utilizzatori della

tecnologia Profinet (si veda Figura 1).

Le domande sono molteplici. Chi si occupa delle singole operazioni? A

chi deve rivolgersi un addetto alla manutenzione se non riesce a loca-

lizzare ed eliminare un errore con i metodi a sua disposizione? A uno

specialista del suo stesso reparto? Al reparto IT della propria azienda?

A un fornitore di servizi esterno? L’addetto alla manutenzione può

fare riferimento a criteri chiari, che definiscano quando sia arrivato

il momento di ricorrere a un aiuto esterno? Come può l’utilizzatore

organizzare un collaudo efficiente di una rete Profinet nel quadro della

messa in esercizio dell’impianto? Il fornitore dell’impianto esegue una

prova di collaudo? Il reparto di progettazione esegue il controllo, o ci

si deve rivolgere a un terzo indipendente? In che misura il reparto di

progettazione esamina già in una fase precoce le responsabilità, i

processi e la scelta degli strumenti per la diagnosi di rete? Se non se

ne occupa il reparto di progettazione, chi lo fa?

È interessante esaminare le risposte date dai diversi utilizzatori della

tecnologia Profinet a queste domande e anche notare come le re-

sponsabilità e i compiti vengano attribuiti a soggetti diversi. Anche

all’interno della stessa azienda si riscontrano notevoli differenze a

seconda dello stabilimento di produzione. Il ruolo degli addetti alla

manutenzione continua comunque a essere indiscusso, dato che sono

incaricati dell’assistenza immediata per tutti i problemi dell’impianto,

che si affida ora alla complessa tecnologia Profinet. Essi necessitano

pertanto di processi e strumenti adeguati per non dovere agire ‘alla

cieca’ nell’ambito della rete Profinet. Al tempo stesso, non è necessa-

rio né fattibile trasformare ogni collaboratore in un esperto nel campo

IT e comunicazioni, in modo che possa identificare e verificare, per

esempio, la presenza di un errore interno nello stack di protocollo del

fornitore degli apparecchi…

Il ruolo degli strumenti diagnostici

Da questa descrizione si possono ricavare i primi requisiti fonda-

mentali che devono essere rispettati dagli strumenti per la diagnosi

della rete: non esiste uno strumento ‘universale’, che possa eseguire

automaticamente l’operazione di diagnostica giusta per tutti i possi-

bili utilizzatori. Si può invece utilizzare un set di singoli apparecchi,

ciascuno dei quali sia in grado di effettuare una determinata opera-

zione di diagnostica per il relativo ambito di competenza. Viceversa,

gli utilizzatori dovrebbero scegliere gli strumenti sulla base di una

pianificazione il più precisa possibile di compiti e responsabilità.

Tornando alle domande di tipo tecnico, si deve anche fare riferi-

mento a due attività interne ai comitati di standardizzazione, una in

corso e l’altra da poco conclusa. In primo luogo, un gruppo di lavoro

di Profibus&Profinet International (PI), che fa capo a Karl-Heinz Nie-

mann, ha rivisto e ampliato sia la direttiva relativa alla pianificazione

Profinet, sia quella relativa alla messa in esercizio Profinet (

Profinet

Design Guideline

, versione 1.14, e

Profinet Commissioning Guideline

,

versione 1.36, entrambe del dicembre 2014). In secondo luogo, nel

comitato specializzato GMA 6.15 (VDI/VDE) diretto da Jürgen Jasper-

neite si sta definendo una direttiva dal titolo

‘Esercizio affidabile di

Tabella 1 - Funzionalità diagnostiche per le reti Profinet

Figura 1 - Potenziali soggetti coinvolti nella diagnostica di una rete

Profinet: chi esegue le singole operazioni? (Fonte Softing)