Fieldbus & Networks
Alle soglie del 2016 quali tendenze saranno al ‘top’ nelle agende di ricerca e
sviluppo del mondo industriale e accademico? Quali saranno le tecnologie di
comunicazione emergenti, da ‘prima pagina’ sui giornali? Nessuno, certo, ha
la sfera di cristallo, ma con un’adeguata analisi delle opportunità e delle sfide
derivanti dalle tecnologie emergenti si può tentare di scegliere qualche ‘pri-
mizia’, da tenere sotto attenta osservazione. È quanto hanno fatto i consulenti di ComSoc
che, analizzando i dati di Ieee Xplore e gli input dei dati di Google Trends, hanno identificato
una ‘top ten’, una lista delle migliori tecnologie che varrebbe la pena osservare, fra le
quali troviamo: 5G, cyber security, virtualizzazione, reti cognitive, IoT (Internet of Things),
smartphone e dispositivi connessi, comunicazioni molecolari, NetNeutrality, Internet go-
vernance, diffusione della fibra ovunque e… ‘Green Communications’. E l’attenzione su
quest’ultimo tema va al di là degli aspetti puramente tecnologici. Viene riferito infatti che le
tecnologie legate alla comunicazione sono responsabili di circa il 2-4%di tutte le emissioni
di anidride carbonica generate da attività umane, pari a circa il 25% delle emissioni degli
autoveicoli (particolarmente sotto esame in questo periodo), nonché pari al 100% delle
emissioni degli aerei in tutto il mondo. Questi dati evidenziano la necessità di concentrarsi
sulla gestione di tali numeri. Finora si è posta grande attenzione alle reti mobili, a causa
del loro elevato consumo di energia. Stazioni base e centri di commutazione consumano
da soli tra il 60% e l’85% dell’energia utilizzata dall’intero sistema delle comunicazioni.
L’impiego di fonti di energia rinnovabili, come quella solare, e l’uso intelligente di apparati
di alimentazione e batterie a basso impatto ambientale sono alcune delle soluzioni già in
parte diffuse nelle stazioni base e nelle relative apparecchiature di campo. Per realizzare
ulteriori risparmi si deve però opportunamente gestire l’alimentazione nel tempo, così l’af-
fidabilità delle operazioni si trasforma in un fattore chiave per garantire che si realizzino
davvero consistenti risparmi energetici. Oltre a questo focus sulle reti mobili, vi è una
crescente consapevolezza nei diversi comparti e settori industriali riguardo all’utilizzo totale
di energia, che induce a misurare in modo mirato i consumi e calcolare i relativi KPI. Para-
dossalmente, avremo reti che autoverificheranno i loro stessi consumi! In poche parole: è
una ghiotta opportunità di business per gli anni a venire. Basti pensare che le aziende dei
settori ‘colocator’ e ‘telco’ stanno investendo anche nel nostro Paese, benché a volte con
limitato Capex di ingresso ed elevati rischi, grazie alla velocità di crescita (big data, IoT...)
e allo sviluppo delle nuove comunicazioni (4G, 5G...). Si attendono principalmente di poter
‘cavalcare’ la velocità stessa del mercato, garantendo crescite redditizie, di ridurre l’Opex
sull’energia e di raggiungere l’eccellenza operativa, un’altissima disponibilità e la resilienza
delle reti. Poter gestire nuovi bisogni e progetti sin dall’inizio con un’ottica ‘green’ indurrà
molte aziende italiane a creare soluzioni intelligenti che rispondano a tale bisogno. Facile
prevedere quindi che i comparti del mondo elettrico ed elettronico, software e IT godranno
negli anni futuri di crescite sostanziose.
Oscar Milanese
NOVEMBRE 2015
FIELDBUS & NETWORKS
Editoriale
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L’editoriale è a cura dei membri dei Comitati Tecnici di Fieldbus & Networks e Automazione Oggi
‘GREEN
COMMUNICATIONS’:
UN’OPPORTUNITÀ
DI BUSINESS