NOVEMBRE 2014
FIELDBUS & NETWORKS
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Fieldbus & Networks
S
iamo alla vigilia di una vera
‘rivoluzione’ nel campo
della sicurezza delle mac-
chine, quella che vedrà
l’introduzione sul mercato
entro il 2018 di uno standard unico e
unificato, ossia IEC/ISO 17305, frutto
della fusione degli attuali IEC 62061 e
ISO 13849.
Quando si introducono nuove norme, in
particolare nel campo della sicurezza,
ad aggiornamento e/o sostituzione di
standard esistenti, l’obiettivo princi-
pale deve sempre essere quello della
tutela degli operatori, quindi, ovvia-
mente, di evitare downtime, perdite
di produzione e guasti che potrebbero
rivelarsi onerosi sia per i produttori di
macchine, sia per gli utenti finali. Derek
Jones, responsabile della sicurezza
funzionale di TÜV Rheinland e business
development manager di Rockwell Au-
tomation, sostiene che “il commercio
globale implica standard globali. In par-
ticolare, cercare di abbinare standard
diversi alle varie aree geografiche può
essere frustrante oltre che richiedere
del tempo. La crescente adozione, a li-
vello mondiale, delle norme ISO e IEC
è certamente di aiuto, in quanto esse
rappresentano un primo punto di riferi-
mento quando si pensa a una soluzione
inerente agli aspetti di sicurezza delle
macchine che sia accettabile global-
mente”. Ma ancora non basta. E se chi
abita al di fuori dell’Unione Europea può
non comprendere fino in fondo l’impor-
tanza della fusione dei due standard
oggi in essere, a fronte degli inevitabili
disagi che ciò comporterà almeno nella
prima fase di implementazione, dob-
biamo sottolineare come la creazione di
uno standard unico sia oggi necessaria.
Nell’attuale mercato globale, infatti, i
produttori devono essere messi in con-
dizione di realizzare soluzioni valide per
tutti i mercati, geograficamente distri-
buiti, senza per questo dover scontare
i costi di una produzione diversificata a
causa dei vincoli normativi, per esem-
pio per un fornitore americano che vo-
glia esportare in Cina e UE o viceversa.
Oltretutto, spesso gli impianti di produ-
zione di una stessa azienda sono situati
in zone diverse del pianeta, così come
gli ingegneri addetti a progettazione,
assistenza, manutenzione ecc. possono
provenire da Paesi differenti. L’esi-
stenza di una norma universalmente
riconosciuta non può che semplificare
la vita ad addetti ai lavori e utenti finali,
rendendo tutto più facile. Oltretutto, le
diverse norme nazionali oggi in vigore
presentano disposizioni comuni alla ver-
sione equivalente ISO e IEC e un numero
crescente di regioni in tutto il mondo sta
adottando queste ultime. Infine, non
sono previste nella nuova norma me-
todologie diverse o formule particolari,
per cui il passaggio alla nuova direttiva
sarà immediato, purché venga gestito
con accortezza, stando attenti a non in-
trodurre requisiti aggiuntivi e cogliendo
invece l’occasione per chiarire, sempli-
ficare e risolvere problemi rimasti nel
CON LA PUBBLICAZIONE DELLA NORMA
IEC/ISO 17305 LA SICUREZZA CESSA DI ESSERE
‘GEOGRAFICAMENTE LOCALIZZATA’, IMPONENDO
REGOLE E OBBLIGHI GLOBALMENTE RICONOSCIUTI
LA SICUREZZA
DIVENTA GLOBALE
di
Ilaria De Poli
Fonte: now-here-this.timeout.com