Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  36 / 86 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 36 / 86 Next Page
Page Background

NOVEMBRE 2014

FIELDBUS & NETWORKS

36

Fieldbus & Networks

S

iamo alla vigilia di una vera

‘rivoluzione’ nel campo

della sicurezza delle mac-

chine, quella che vedrà

l’introduzione sul mercato

entro il 2018 di uno standard unico e

unificato, ossia IEC/ISO 17305, frutto

della fusione degli attuali IEC 62061 e

ISO 13849.

Quando si introducono nuove norme, in

particolare nel campo della sicurezza,

ad aggiornamento e/o sostituzione di

standard esistenti, l’obiettivo princi-

pale deve sempre essere quello della

tutela degli operatori, quindi, ovvia-

mente, di evitare downtime, perdite

di produzione e guasti che potrebbero

rivelarsi onerosi sia per i produttori di

macchine, sia per gli utenti finali. Derek

Jones, responsabile della sicurezza

funzionale di TÜV Rheinland e business

development manager di Rockwell Au-

tomation, sostiene che “il commercio

globale implica standard globali. In par-

ticolare, cercare di abbinare standard

diversi alle varie aree geografiche può

essere frustrante oltre che richiedere

del tempo. La crescente adozione, a li-

vello mondiale, delle norme ISO e IEC

è certamente di aiuto, in quanto esse

rappresentano un primo punto di riferi-

mento quando si pensa a una soluzione

inerente agli aspetti di sicurezza delle

macchine che sia accettabile global-

mente”. Ma ancora non basta. E se chi

abita al di fuori dell’Unione Europea può

non comprendere fino in fondo l’impor-

tanza della fusione dei due standard

oggi in essere, a fronte degli inevitabili

disagi che ciò comporterà almeno nella

prima fase di implementazione, dob-

biamo sottolineare come la creazione di

uno standard unico sia oggi necessaria.

Nell’attuale mercato globale, infatti, i

produttori devono essere messi in con-

dizione di realizzare soluzioni valide per

tutti i mercati, geograficamente distri-

buiti, senza per questo dover scontare

i costi di una produzione diversificata a

causa dei vincoli normativi, per esem-

pio per un fornitore americano che vo-

glia esportare in Cina e UE o viceversa.

Oltretutto, spesso gli impianti di produ-

zione di una stessa azienda sono situati

in zone diverse del pianeta, così come

gli ingegneri addetti a progettazione,

assistenza, manutenzione ecc. possono

provenire da Paesi differenti. L’esi-

stenza di una norma universalmente

riconosciuta non può che semplificare

la vita ad addetti ai lavori e utenti finali,

rendendo tutto più facile. Oltretutto, le

diverse norme nazionali oggi in vigore

presentano disposizioni comuni alla ver-

sione equivalente ISO e IEC e un numero

crescente di regioni in tutto il mondo sta

adottando queste ultime. Infine, non

sono previste nella nuova norma me-

todologie diverse o formule particolari,

per cui il passaggio alla nuova direttiva

sarà immediato, purché venga gestito

con accortezza, stando attenti a non in-

trodurre requisiti aggiuntivi e cogliendo

invece l’occasione per chiarire, sempli-

ficare e risolvere problemi rimasti nel

CON LA PUBBLICAZIONE DELLA NORMA

IEC/ISO 17305 LA SICUREZZA CESSA DI ESSERE

‘GEOGRAFICAMENTE LOCALIZZATA’, IMPONENDO

REGOLE E OBBLIGHI GLOBALMENTE RICONOSCIUTI

LA SICUREZZA

DIVENTA GLOBALE

di

Ilaria De Poli

Fonte: now-here-this.timeout.com