sensori
applicazioni
Automazione e Strumentazione
n
Novembre/Dicembre 2015
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Come si può notare, i fattori (età) che concorrono
principalmente a disturbare la misura ottica sono:
- l’invecchiamento del led che emette il raggio
di luce, che nel tempo riduce la propria potenza
emissiva;
- lo sporcamento nel tempo della superficie sen-
sibile dei fotodiodi, che riduce l’intensità della
luce ricevuta e quindi può portare ad errori nella
valutazione del segnale;
- la temperatura di lavoro, dato che i fotodiodi
variano il segnale di uscita in funzione delle con-
dizioni termiche di misura;
- un segnale di disturbo proveniente dall’esterno,
dovuto all’ingresso di luce “parassita” nella parte
ottica dello strumento.
Ipotizzando realisticamente che i fotodiodi, i
quali sono identici, si comportino in maniera
simile e si sporchino nel tempo analogamente, è
possibile, dividendo la seconda equazione per la
prima, ottenere la seguente:
Grazie ad una adatta costruzione meccanica dello
strumento è possibile considerare che la
luce filtrante dall’esterno sia pressoché
nulla, da cui deriva la seguente equa-
zione generale di funzionamento:
Un ulteriore accorgimento tecnico,
mirato a ridurre la sensibilità dello stru-
mento rispetto allo spostamento verti-
cale della carta al di sotto della finestra
di misura, è quello di verificare che i
raggi di luce formino sui fotodiodi degli
spot i più piccoli possibili e quindi focalizzati,
il cui eventuale movimento non pregiudichi la
misura entro certi limiti.
Led a luce bianca vs lampade alogene
Lo standard TAPPI T 480 impone un forte vin-
colo per quanto riguarda la risposta spettrale
dello strumento a livello ottico: infatti vi è richie-
sto che questa curva si avvicini il più possibile
alla funzione di efficienza luminosa CIE Ya
(
►
figura 2
), detta anche funzione di lumino-
sità fotopica, che rappresenta la curva di risposta
spettrale dell’occhio umano in condizioni di luce
ottimali. Questa curva ha il suo massimo ad una
lunghezza d’onda di circa 572 nm, corrispon-
dente al passaggio tra il colore verde e il giallo.
Nello sviluppo del Valcom T7G è stato quindi
necessario comprendere un filtro fotopico che
viene montato sui fotodiodi.
I misuratori di lucido industriali classici sono
basati sull’utilizzo di lampade alogene stan-
dard, le quali presentano un MTBF, assimi-
labile alla vita media operativa, che va dalle
1.000 alle 4.000 ore e costituiscono una
intensa fonte di calore e di luce, nel campo
del visibile e soprattutto in quello dell’infrarosso.
Figura 3 - Funzione di efficienza
luminosa CIE Ya
Figura 2 - Spettri relativi di emissione