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CONTROLLO

tecnica

Automazione e Strumentazione

Novembre/Dicembre 2016

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processo o di controllo). Inoltre, in qualche

modo ‘per natura’, risulta possibile valutare

in modo quantitativo le prestazioni del con-

trollore attraverso il valore di una ‘cifra di

merito’ che è proprio quella introdotta per

calcolare i parametri del regolatore mini-

mizzandola. Viceversa rimangono impor-

tanti aspetti da investigare, quali l’inclusione

di vincoli riguardanti la ‘robustezza’ del

sistema di controllo o la standardizzazione

della struttura degli algoritmi, esigenza par-

ticolarmente sentita in ambito industriale. Un

particolare approccio di controllo ‘moderno’,

divenuto standard in prodotti commerciali, è

rappresentato invece dal controllo predittivo

multivariabile. In tale caso il valore attuale

della variabile di controllo viene determinato

sulla base dei valori futuri dell’errore di rego-

lazione, valutati confrontando la traiettoria di

riferimento con i valori futuri della variabile

da controllare (generati a loro volta da un

modello del sistema in forma di predizione), e minimizzando (attra-

verso algoritmi di ottimizzazione non convessa) una cifra di merito

che riassume gli obiettivi da perseguire (tipicamente una funzione

di costo). Il modello può a sua volta venire aggiornato attraverso

tecniche di identificazione parametrica in

linea (pur di risolvere problemi di scelta del

tipo e dell’ordine del modello).

Come dall’impostazione classica deriva

in modo spontaneo la ‘digitalizzazione’ di

un regolatore analogico (con conseguenti

ragionamenti sulla scelta del tempo di

campionamento), così da quella moderna

pare più naturale trarre spunto per lavorare

direttamente in ambito ‘discreto’; ciò signi-

fica considerare il processo attraverso un

modello a tempo discreto (come in effetti

viene ‘visto’ dal sistema di controllo digi-

tale) e progettando il regolatore facendo

uso direttamente di strumenti matematici

concepiti in ambito prettamente numerico

(come la

trasformata Zeta

, che mette in

relazione una successione di valori reali

con una funzione di variabile complessa).

È in questo modo che risulta possibile

l’implementazione di più flessibili algo-

ritmi di calcolo in luogo di più rigidi circuiti elettronici analogici.

È dunque ancora la matematica che ci viene in aiuto fornendoci

i mezzi per fare quello a cui ci esortava Gottfried Wilhelm von

Leibniz, ovvero “Calculemus!”.

Un francobollo del 1980 stampato nella Germania

Federale e dedicato a Gottfried Wilhelm von Leibniz

(1646 - 1716), che è ricordato come uno dei padri

del calcolo differenziale