CONTROLLO
tecnica
Novembre/Dicembre 2016
Automazione e Strumentazione
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Ingegneri e tecnici devono avere familiarità con il ragionamento logico e con i numeri; è dunque
normale che padroneggino il linguaggio della matematica che per molti rimane invece una materia
ardua e distante. È un luogo comune da sfatare perché invece essa ci consente di descrivere e
prevedere il comportamento di molti fenomeni fisici, biologici e sociali, una capacità particolarmente
apprezzata da chi si occupa di controllo.
Massimiliano Veronesi
Omaggio alla matematica,
strumento di lavoro di ogni ingegnere
Capita alle volte di imbattersi in qualche inter-
vista televisiva o cosiddetto ‘talk-show’ in cui i
più o meno popolari protagonisti (in genere del
mondo dello spettacolo, della moda o qualche
volta dello sport) ammettano con una certa suf-
ficienza le loro scarse attitudini scolastiche verso
le materie scientifiche, prima fra tutte la astrusa
e cervellotica matematica della quale non averci
mai capito una acca viene dichiarato quasi con
sollievo, in nome di più utili e importanti talenti;
in genere si scherniscono e tutto finisce con una
risata generale ed un applauso del pubblico. Cer-
tamente per molti mestieri le competenze scien-
tifico-matematiche non sono necessarie, tuttavia
mi pare un messaggio scarsamente educativo per
le giovani generazioni perché si sminuiscono così
anche le doti di razionalità e le capacità di forma-
lizzare e risolvere i problemi; in un Paese che non
può contare su abbondanza di materie prime e
che dovrebbe quindi puntare sulle tecnologie per
la trasformazione, sulla ricerca e sulla progetta-
zione, esse dovrebbero invece essere benvenute e
quindi prima ancora educate e coltivate.
Il tutto diventa poi quasi paradossale se si con-
sidera quanta attenzione si concede invece a
comuni credenze, superstizioni varie, presunte
influenze astrali, misteriose energie mai misurate
o altre teorie illuminanti ma mai scientificamente
provate. Come sempre, meglio credere in qual-
che cosa di suggestivo che ammettere semplice-
mente di non avere una spiegazione convincente.
Anche la matematica, infatti, non può spiegare
tutto, tuttavia ne è essa stessa assolutamente con-
sapevole come ci è stato svelato dal teorema di
incompletezza secondo cui esistono enunciati
veri ma indimostrabili (o meglio ‘indecidibili’
come li ha etichettati K. G del). In ogni caso,
ricordiamo con piacere il monito di H. Poincaré
“Dubitare di tutto o credere a tutto, sono due
soluzioni egualmente comode che ci dispensano,
l’una come l’altra, dal riflettere”.
A suggestione, peraltro, la matematica non
sarebbe seconda a nessuno, se si pensa all’abisso
evocato dalla non numerabilità dei reali (ripresa
infatti da un letterato del calibro di J.L Borges nel
suo
Libro di sabbia
) o dagli oggetti frattali auto-
somiglianti come la spirale logaritmica (“eadem
numero mutata resurgo” come volle Jakob Ber-
noulli che venisse inciso sulla sua lapide); non
meno attoniti si può restare di fronte a numeri
particolarissimi come π ed
e
(la base dei logaritmi
GLI AUTORI
M. Veronesi, Direttivo Anipla
IL RUOLO ATTUALE DELLA MATEMATICA
Il matematico, fisico teorico e filosofo francese Henri
Poincaré (1854-1912) disse: “Dubitare di tutto o credere
a tutto, sono due soluzioni egualmente comode che ci
dispensano, l’una come l’altra, dal riflettere”