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RICERCA

applicazioni

Ottobre 2014

Automazione e Strumentazione

62

I Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) sono la

più antica struttura di ricerca per la fisica nucleare

e subnucleare italiana con macchine acceleratrici

e il più grande Laboratorio dell’INFN (Istituto

Nazionale di Fisica Nucleare). La caratteristica

principale dei LNF è quella di saper costruire gli

acceleratori di particelle. Questa scuola cominciò

con il sincrotrone nel 1957, continuò con

il capo-

stipite di tutti gli anelli per lo studio di colli-

sioni materia-antimateria

che venne realizzato

a Frascati in meno di un anno e fu chiamato

AdA

,

Anello di Accumulazione, in quanto per ottenere

un numero significativo di reazioni occorre accu-

mulare dei fasci molto densi di particelle orbi-

tanti, continuò poi con Adone per arrivare all’at-

tuale

Dafne

, la macchina con il record mondiale

di

luminosità istantanea

a bassa energia, un vero

successo.

Dafne, acronimo di Double Annular

Φ

Factory

for Nice Experiment, è un acceleratore di parti-

celle dedicato allo studio della fisica subnucleare

e allo studio dei fenomeni che hanno governato i

primi istanti di vita del nostro universo. Dafne è

una “fabbrica” di particelle

Φ

, ottenute facendo

collidere elettroni e positroni (l’antimateria

degli elettroni) circolanti, in verso opposto, in

due anelli di 30 m di diametro con un’energia di

510 MeV. La particella

Φ

è instabile e decade in

tempo brevissimo, producendo altre particelle di

massa inferiore, fra cui i mesoni K che conten-

gono al loro interno uno dei mattoni fondamentali

della natura, il quark “S” (strano). Lo scopo prin-

cipale di Dafne è studiare questo decadimento,

mediante il rivelatore Kloe, che consente di indi-

viduare e contare le particelle prodotte nell’inte-

razione, al fine di dimostrare, con alta precisione,

la violazione del principio di simmetria di carica

e parità (CP-Violation). Tale principio è legato

alla trasformazione di energia in materia e in anti-

materia ed ha

importanti implicazioni sulle teo-

rie relative all’origine dell’universo

.

La sfida di Dafne è quella di permettere di stu-

diare tale fenomeno, raro, con elevatissima pre-

cisione. Dal punto di vista ingegneristico questo

comporta avere sistemi di precisione e affidabilità

tali da poter funzionare per periodi molto lunghi

(mesi o anni) ininterrottamente, per acquisire un

numero utile di dati scientifici.

La sfida dell’aggiornamento

degli impianti ausiliari

L’acceleratore, concepito all’inizio degli anni

’90 ed in servizio dal ’99, ha subito, negli anni,

vari aggiornamenti, sia per

migliorarne le pre-

stazioni in termini di fisica

(numero di eventi

acquisiti, utili per la misura oggetto della ricerca)

sia in termini di efficienza energetica

.

Recentemente, per aumentare l’affidabilità di

servizio complessiva si è deciso di investire sul

revamping dell’automazione degli impianti

ausiliari

, i cui guasti, sempre più frequenti, ren-

devano difficile il funzionamento prolungato

dell’acceleratore.

Inoltre alcune

parti di ricambio

relative a PLC e

sistemi di regolazione iniziavano ad essere fuori

mercato, rendendone critico il funzionamento per

mancanza di dispositivi in sostituzione.

La sfida di rimettere le mani nel profondo degli

impianti, con una logica di ingegneria inversa,

A FIL DI RETE

www.progea.com

w3.lnf.infn.it

Uno Scada per l’acceleratore

di particelle Dafne

Roberto Merco

L’ AUTORE

R. Merco, Direzione Tecnica,

Automate s.r.l.

La tecnologia di supervisione di Progea è applicata al sistema di

controllo degli impianti ausiliari dell’acceleratore di particelle Dafne

dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati.

MOVICON CONTROLLA I SISTEMI DELL’ACCELERATORE DEI LABORATORI NAZIONALI DI FRASCATI

Il sinottico del sistema di controllo degli impianti ausiliari

di Dafne