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BUILDING AUTOMATION

approfondimenti

Ottobre 2014

Automazione e Strumentazione

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sensori radio senza batterie ed esenti da manuten-

zione, posizionabili nei punti ideali degli edifici.

Domotica e IoT

Molti componenti, impianti e sistemi domotici so-

no ormai dotati di connessione di rete o comunque

sono in grado di ricevere istruzioni in tempo reale

e di trasmettere informazioni riguardo al proprio

stato ad altri oggetti e persone. Si pensi ai televiso-

ri di ultima generazione, agli elettrodomestici più

evoluti, alle console dei videogiochi, ai dispositivi

elettromedicali, ai termostati intelligenti e molto

altro. È prevedibile che tra non molti anni la mag-

gior parte degli apparati elettronici impiegati negli

edifici sarà dotata di scheda di rete.

Affinché il matrimonio tra Internet e domotica va-

da in porto, la rete dovrà però essere in grado di

supportare un numero elevatissimo di connessio-

ni. Dovranno essere compiuti enormi investimenti

in tecnologie e infrastrutture che aumentino la lar-

ghezza di banda disponibile e la quantità di indi-

rizzi di rete. Questi ultimi dovranno essere suffi-

cienti a garantire la connessione di tutti i dispositi-

vi esistenti nonostante lo sviluppo del nuovo pro-

tocollo IPv6.

Le tecnologie wired e wireless dovranno consen-

tire anche l’aumento della simultaneità delle con-

nessioni tra oggetti. La disponibilità di piattafor-

me open-source e facilmente fruibili come Ardui-

no rappresenta un altro asset tecnologico a favore

di questa evoluzione.

L’IoT comporta anche la generazione di un gran

numero di dati e informazioni che dovranno essere

opportunamente gestiti (Big Data e Open Data

)

.

Questi mutamenti di scenario determineranno un

cambiamento profondo nella logica di progetta-

zione dei sistemi domotici. Le tradizionali cen-

traline di comando e interfacce utente saranno

in gran parte rimpiazzate da nodi di rete, oggetti

smart, app e impianti virtuali.

In modo simmetrico gli stessi impianti domotici

diventeranno elementi di interazione con le rete e

sottoinsiemi cloud.

L’ascesa dell’Iot è confermata da recenti ricer-

che, tra cui quella dell’istituto Gartner che stima

nel numero di 26 miliardi gli

oggetti connessi

nel

mondo entro il 2020.

Anche un’indagine dell’

Osservatorio del Poli-

tecnico di Milano

parla dell’Internet delle Cose

come di un

settore fortemente in crescita

in Ita-

lia con

6 milioni di oggetti connessi

tramite rete

cellulare nel 2013, per un valore di mercato di 900

milioni di Euro.

Il settore dell’edificio “intelligente”, in particola-

re, rappresenta un quinto del fatturato delle solu-

zioni IoT. Accanto al consolidamento delle solu-

zioni tradizionali di domotica e automazione in-

dustriale basate su tecnologia cellulare, nel 2013

sono sorte nuove soluzioni orientate al confort, al-

la sicurezza e al risparmio energetico.

Nel prossimo futuro, secondo i ricercatori del Po-

litecnico, sarà determinante l’impatto della tecno-

logia

Bluetooth Low Energy

(BLE), in grado di

facilitare la connessione di oggetti intelligenti di

uso quotidiano e dispositivi mobili in ambito do-

mestico. Oggi, infatti, circa l’1% delle abitazioni

in Italia è dotato di dispositivi per il telecontrol-

lo del riscaldamento e dei sistemi di antintrusione.

Con l’affermarsi delle tecnologie wireless all’in-

terno degli edifici e con la crescente disponibili-

tà di dispositivi BLE si toccherà quota 3 milioni di

oggetti domestici connessi nel 2016.

La recente partnerhip tra Samsung e Nest Labs, di

proprietà di Google, per dare vita a un nuovo pro-

tocollo wireless-networking per case intelligenti

si muove nella stessa direzione. Il nuovo standard

dovrebbe utilizzare la stessa frequenza e gli stessi

chip radio di Zigbee.

In tema di convergenza è doveroso citare anche

Energy@home ,

il progetto di collaborazione av-

viato nel 2009 da Electrolux, Enel, Indesit Com-

pany e Telecom Italia con l’obiettivo di sviluppa-

re una piattaforma di comunicazione tra smart de-

vices ed elettrodomestici di ultima generazione in

ambito domestico.

In ogni caso con l’aumento del numero e della va-

rietà dei dispositivi, sarà sempre più necessario

garantire l’interoperabilità tra soluzioni di forni-

tori diversi, attraverso piattaforme che unifichino

l’esperienza dell’utente, sia in fase di sviluppo e

configurazione sia nella gestione degli oggetti in-

telligenti.

Una delle sfide che ha davanti a sé l’Internet of

Things è la realizzazione di una rete domotica ete-

rogenea in grado di interfacciarsi con un utente re-

moto. Per farlo è necessario assegnare un

indiriz-

zo IP univoco

. Allo stato attuale i dispositivi do-

motici non contengono hardware compatibile con

lo stack TCP/IP. Una soluzione potrebbe essere

quella di dotare ogni dispositivo domotico di una

scheda di rete che realizzi la compatibilità con In-

ternet a livello hardware. Un’alternativa potrebbe

essere quella di realizzare un software di intercon-

nessione capace di mappare ogni dispositivo tra-

mite l’indirizzamento IPv6.

Un altro problema riguarda lo scarso

livello di

protezione

che caratterizza i dispositivi dell’IoT

oggi disponibili sul mercato. A ciò va aggiun-

to che l’IoT, essendo composta da numerosi og-

getti eterogenei di costruttori diversi, ciascuno ca-

ratterizzato da proprie modalità e meccanismi di

sicurezza, pone di per sé importanti limitazioni

nell’uniformità delle policy di sicurezza e di pri-

vacy.