STORIA
approfondimenti
Giugno 2014
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Automazione e Strumentazione
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Il capitolo della storia dell’automazione relativo all’Ottocento
registra un susseguirsi di innovazioni, sull’onda del grande sviluppo
dell’industria manifatturiera e delle grandi infrastrutture e nel quadro
della imponente “era dell’elettricità”.
Per concludersi con la nascita di alcune realtà destinate a diventare
protagoniste della storia industriale fino ai nostri giorni.
Dai primi servomotori
alla grande industria
IN ESCLUSIVA UN ESTRATTO DA AUTOMATION STORY, IL PRIMO EBOOK SULLA STORIA DELL’AUTOMAZIONE
Nella prima metà dell’800 si assiste all’ultima
parte di quella che Lewis Mumford nel suo
celebre
Tecnica e cultura
(Il Saggiatore, 1961)
chiama “fase paleo tecnica” e all’avvio della
“fase neotecnica”. È un periodo dominato da
enormi progressi tecnici, con numerosi perfezio-
namenti in tutte le realizzazioni meccaniche e con
un significativo impiego del ferro su vasta scala.
Alcuni dati danno l’idea del balzo in avanti com-
piuto: la produzione del ferro passa dalle 17.000
tonnellate del 1740 alle 2.100.000 del 1850; i
telai a vapore sono già 10.000 nel 1823 in Gran
Bretagna ma raggiungeranno i 400.000 nel 1865;
un piroscafo in ferro come il
Clermont
varato
nel 1807 aveva una stazza lorda di 60 tonnellate
ma cinquant’anni dopo il transatlantico
Great
Eastern
arrivava alle 22.500 tonnellate.
Per quanto riguarda l’automazione, i primi set-
tant’anni del XIX secolo vedono – come osserva
Stuart Bennett – uno sforzo consistente per svi-
luppare e migliorare il
regolatore di Watt
; supe-
randone i limiti dati dal fatto di fornire solo un
controllo proporzionale, di operare in una piccola
gamma di velocità e di richiedere una accurata
manutenzione.
Tra i tanti congegni elaborati in quegli anni spicca
il meccanismo brevettato nel 1846 e nel 1853
da
William Siemens
(uno dei fratelli fondatori
della omonima azienda elettrica nel 1847) che
sostituisce l’azione integrale a quella proporzio-
nale e quindi non richiede di fissare il set point.
Altri miglioramenti significativi sono introdotti
da
Charles Porter
nel 1858, con un regolatore
“caricato” che consente di raggiungere velocità
più elevate; e poi con
Thomas Pickering
(1862)
e
William Hartnell
(1872) inventori dei rego-
latori a molla, che oltre alle velocità maggiori
hanno il vantaggio di dimensioni più ridotte.
Una delle spinte all’innovazione viene dalle esi-
genze di miglioramento delle macchine a vapore.
Secondo lo storico Arthur Stowers, le macchine
orizzontali erano fondamentalmente le stesse
ma c’erano molte varianti nei meccanismi delle
valvole e dei regolatori, che venivano progettati
per ottenere maggior potenza e velocità ma con
minor consumo di vapore. Lo stesso Porter nel
1863 progetta una macchina funzionante alla
velocità di 350 giri al minuto sviluppando circa
168 cavalli vapore.
Lo progressivo sviluppo delle macchine utensili
consente di lavorare con maggior accuratezza
sulle varie parti delle macchine. In America ben
Mario Gargantini
La copertina del cap. 1.3 dell’ebook